04 settembre 2006

fino al 31.X.2006 Debora Hirsch Pietrasanta (lu), Galleria Flora Bigai

 
Dialettica continua tra icone apparentemente tra loro distanti. Visione odierna del mito. Analisi sui linguaggi della comunicazione. E la pittura che continua a gridare con forza la propria esistenza...

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È possibile creare un dialogo fra icone molto distanti tra loro sia nel tempo che nei messaggi che portano con sé? La risposta viene offerta dalla serie So What di Debora Hirsch (San Paolo, Brasile, 1967, vive a Milano), un ciclo di dittici che accosta immagini care alla storia dell’arte a personaggi del mondo dei fumetti americani. Come in Dick Tracy and Duca di Montefeltro, unione tra il ritratto di Federico da Montefeltro Signore di Urbino, eseguito da Piero della Francesca e il profilo del famoso detective disegnato da Chester Gould. La tecnica utilizzata è quella del fumetto e diretto è il richiamo ad artisti pop del calibro di Roy Lichtenstein e Mel Ramos. Ciò che risulta interessante in So What non è tanto il paragone formale che nasce dall’incontro delle figure, ma il paradosso che si crea nel dialogo tra le icone di ogni dittico. Un ossimoro all’interno del quale il tempo perde la propria memoria, e per una volta, per esigenze di comunicazione, è la cultura alta a piegarsi verso quella più bassa.
Una riflessione sui parametri della comunicazione contemporanea la ritroviamo anche nella serie Item. I ritratti di personaggi come Marlon Brando o Greta Garbo, incorniciati in una veste grafica identica a quella della copertina del Time (Item ne è l’anagramma), ci chiariscono il potere che un mezzo di informazione trattiene in sé. Nella contemporaneità è questa cornice che crea il mito e che allo stesso tempo gli conferisce un senso di caducità. Nel passato gli artisti rappresentavano le imprese dei personaggi per far sì che questi risultassero così eternati nel proprio mito. Oggi basta che un volto sia immortalato su una copertina.
Debora Hirsch, So What (Dick Tracy and Duca di Montefeltro),2006 ,olio su canapa, dittico, 170x135
Il lavoro della Hirsch non esprime una semplice critica negativa sui media contemporanei, ma funge da monito per una maggiore comprensione dei linguaggi da essi utilizzati. E lo fa attraverso un mezzo come la pittura, che si dimostra ancora una volta tuttaltro che obsoleto.

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Debora Hirsch – Dal 15 Luglio al 31 Agosto 2006
Galleria Flora Bigai, Via Giuseppe Garibaldi 37 – 55047 – Pietrasanta (Lu),Italia
Tutti i gg. dalle 11.00 – 13.00, 17.30 – 20.30, 21.30 – 24.00
Ingresso libero – Catalogo Debora Hirsch – testo di Danilo Eccher
Prezzo 20 euro – Per informazioni tel 0584.792635 – fax 0584.792459
www.florabigai.com –  flora@florabigai.com


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