07 novembre 2006

fino al 14.I.2007 Sandro Becchetti Roma, Cinecittàdue Arte Contemporanea

 
A Campo de’ Fiori è di casa un signore barbuto dall’accento romano con la macchina fotografica al collo. È Becchetti, testimone di un’epoca. Capace di raccontare ciò che si cela dietro volti celebri...

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Sandro Becchetti (Roma, 1935) non è solo un fotografo a caccia di storie, è un “illuminato”: un po’ filosofo, un po’ poeta. Per parecchi anni -tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta- i suoi scatti hanno documentato la realtà sociale, politica e culturale italiana per la terza pagina de Il Messaggero (le sue foto sono state pubblicate anche su Il Manifesto, l’Espresso, Life, Libération). Ma la sua grande abilità sta, soprattutto, nel disegnare con la luce i ritratti della gente, concentrandosi non tanto su quello che uno sguardo comunica, quanto, piuttosto, su quello che dietro vi si cela.
Del suo ricchissimo archivio fa parte anche questa galleria di 80 fotografie -rigorosamente in bianco/nero e datate ‘60-‘70- dedicate al mondo del cinema in mostra nello spazio di Cinecittàdue Arte Contemporanea.
Il cinema che racconta Becchetti è quello dei grandi nomi (Alfred Hitchcock, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol, Roman Polanski, Billy Wilder, Roberto Rossellini, Federico Fellini, Claudia Cardinale, Anita Ekberg). Eppure nei suoi scatti non c’è traccia del grande baillame da star system, perché -come afferma Marco Lodoli- le sue “sono fotografie precise e affettuose, ma senza retorica”.
Senza velleità da “paparazzo” e con grande intuizione psicologica Becchetti bussava alla porta di casa o della camera d’albergo, entrava e scattava la sua foto a “luce ambiente”, senza l’ausilio del flash. Di Pier Paolo Pasolini ci sono tre bei ritratti del 1971 in cui le mani, in primo piano, hanno la stessa potenza degli occhi.
Un’altra immagine mostra lo scrittore mentre afferra il volume Le ceneri di Gramsci (1957), fra le sue più significative raccolte di poesie; accanto un ritratto di Susanna Pasolini, mamma di Pier Paolo, nonché attrice in film come Il Vangelo secondo Matteo.
Becchetti suona anche a casa di Maurizio Arena, che gli apre in gessato (indossato direttamente sul petto villoso), con gli zoccoli ai piedi che mostrano unghie laccate. Lo scorcio è, invece, quello di una camera d’albergo per Irene Papas (1973), François Truffaut (1973) e Alfred Hitchcock (1972), di cui in mostra è esposta una sequenza di cinque scatti, inclusa la foto dello sbadiglio.
Sandro Becchetti, Alfred Hitchcock, 1970 ca. Fotografia b/n Cm. 18 x 24 Courtesy Cinecittàdue Arte Contemporanea © Sandro Becchetti
Un anno prima, nel 1971, Sandro suonava alla stanza 25 dell’Hotel Majestic. Al di là della porta una voce cavernosa lo invitava ad entrare in un italiano dialettale: “Trase”. Era la voce di un giovanissimo Dustin Hoffman, reduce dall’interpretazione convincente dello sfortunato storpio italo-americano in Un uomo da marciapiede, che peraltro gli era valsa la nomination all’Oscar nel 1970. C’è un gran disordine nella stanza: tra valigie e scatole di Rice Crispies anche parecchie bottiglie di birra e un fiasco di Chianti. L’attore se ne stava sdraiato sul letto senza nessuna voglia di partecipare alla conferenza stampa. Il fotografo accorse in suo aiuto caricandolo di nascosto sulla sua Seicento e portandolo fuori Roma, sulla Braccianese, in un’osteria di S. Maria di Galeria: “Quel servizio fotografico mi è costato due piatti di spaghetti all’amatriciana che Dustin si è spappolato uno dietro l’altro e dodici costolette d’abbacchio!”.
Nelle foto di Becchetti c’è anche una traccia dei cineclub romani, evocati da nomi dimenticati come quello di Anna Karina. Una realtà, quella dei cineclub che, tra la fine degli anni ’60 e il decennio successivo, è stata portavoce della cultura alternativa fatta -come ha ricordato Lodoli, con una percepibile nota di rimpianto, presentando la mostra- “di salette pidocchiose, ma aristocratiche”.

manuela de leonardis
mostra visitata il 27 ottobre 2006


Sandro Becchetti. Il Cinema: il migliore dei mondi possibili
a cura di Marco Delogu
Roma, Cinecittàdue Arte Contemporanea
viale Palmiro Togliatti, 2 (Cinecittà)
orario tutti i giorni 11-19,30
ingresso libero
per informazioni tel. 067220910 direzione@cinecittadue.com
www.cinecittadue.com


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