02 febbraio 2007

fino al 25.II.2007 Andrea Mastrovito Monfalcone (Go), Galleria Comunale

 
A scuola con Andrea. Un po’ di ripasso di storia dell’arte, rigorosamente su carta. Un po’ di Goya, di Manet, ma anche Beuys, Boetti e Hirst. E poi Fontana, Malevich, Picasso e Maurizione Cattelan. Che si becca i sassi di Mastrovito. Irriverente e divertente. Alla galleria comunale di Monfalcone…

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Irriverente e divertente. Generoso nel lavoro eppure velato da un ineffabile spleen intellettuale. Colorato, ma in bianco e nero. È quasi impossibile riassumere l’intervento di Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978) nella project room della Comunale di Monfalcone. Se da un lato infatti il suo lavoro può dare l’impressione di sconfinare esageratamente nella facile citazione, dall’altro l’incisività del suo agire afferma al massimo grado l’identità personale, consentendogli di elaborare a propria immagine e somiglianza –e in versione ironicamente postmoderna– molte di quelle che sono oramai icone della storia dell’arte.
Sono tante palline di carta bianca appallottolata, con tanto di farfalla, ad accogliere i visitatori di Postmodern. Le palline ricalcano la forma dell’omino di Boetti di Io che prendo il sole a Torino (ma si tratta di Martin Creed che prende il sole a Monfalcone), affiancato da un disegno a matita che riproduce uno dei ritratti di Fontana che taglia la tela scattati da Mulas. Gli spazi della sala sono suddivisi da fogli di carta bianca che costruiscono una sorta di muro divisorio, ma che trasmettono la sensazione di una precaria fragilità dovuta alla leggerezza del supporto diafano che ben si addice al medium della mostra (l’intervento di Mastrovito è all’interno dell’esposizione L’immagine sottile 01 che presenta le ultime acquisizioni di disegni da parte della galleria).
In rapida successione ecco le sagome su carta ritagliata di Hokusai e una foresta di alberi forse ancora da piantare: sono le 7000 querce, osservate da Joseph Beuys in cappotto. E poi ancora Manet di Dejeuner sur l’herbe, il romantico Caspar Friedrich in silhouette nera su sfondo nocciola, e i fiori di Warhol, illuminati di colore da un proiettore di diapositive.
Andrea Mastrovito, Postmodern (La nona ora di Maurizio Cattelan), 2006, site specific
Mimetizzato nel sottile muro di carta bianco si scorge appena il Quadrato bianco su sfondo bianco di Malevich, mentre le fettine di manzo di Hirst, così come il buco sul muro con tanto di pallina di carta che colpisce un incolpevole Cattelan promosso papa, sono strepitosi. C’è la capacità di metabolizzare e manipolare dei modelli, insieme ad un’efficace resa pittorica ottenuta con l’uso della semplice carta intagliata. Poi c’è l’ironia, il gioco, e pure un intelligente sputtanamento del gotha dell’arte che non può non strappare un sorriso. C’è insomma un talento che ci auguriamo continui a crescere.

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mostra visitata il 15 dicembre 2006


Andrea Mastrovito. Postmodern
a cura di Andrea Bruciati
Monfalcone (Go), Project Room della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Piazza Cavour 44 (centro città)
da martedì a venerdì 16-19, sabato e festivi 10-13, 16-19
ingresso libero
per informazioni tel. 0481 494369, fax 0481 494352
galleria@comune.monfalcone.go.it
www.comune.monfalcone.go.it/galleria


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4 Commenti

  1. può dare l’impressione di sconfinare esageratamente nella facile citazione…ma se e’ il rappresentante della banalita’ piu’ scadente… e poi non da’ l’impressione ma e’!

  2. Ancor più divertente è stato un collezionista allo stand di Colombo, che davanti ad un quadro di carte del Mastrov. a detto: “mia nipote di 5 anni mi ha regalato un lavoro simile fatto all’asilo, però almeno lei è stata spontanea e inconsapevole, mentre questo lavoro è artificioso.
    Il gallerista silenzioso ha proseguito ad illustrare altri artisti…

  3. caro enrico devi essere davvero un genio, e avere capacità extrasensoriali notevoli, dato che Colombo non ha uno stand a Bologna da almeno quattro anni!
    Forse avrai assistito a quella scena nei tuoi deliri di onnipotenza…
    🙂
    buona giornata!

  4. Gentile Oumar o Ramuo dove l’hai letto che mi riferivo ad Artefiera? Mi riferivo a Miart 06, e ti dirò di più che il collezionista a cui mi riferivo aveva da ridire anche sul fatto che mancava un piede all’autoritratto del mastrovito…un pezzo di carta volato via?
    Pazienza. Saluti

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