16 febbraio 2007

fino al 17.III.2007 Too Near Too Far Milano, C/O Careof

 
Due artisti per introdurre l’emergente scena indipendente australiana. E per aprire il dialogo tra due nazioni, l’Italia e l’Australia, vicine e allo stesso tempo lontane. Con simili ma diversi sviluppi del fare cultura…

di

Too Near Too Far è una mostra che nasce da un programma di scambio culturale tra Melbourne e Milano, M. M. M., che ha visto coinvolte le due giovani curatrici Chiara Agnello e Roberta Tenconi, chiamate a confrontarsi tra Melbourne e Sidney con il panorama artistico australiano.
Il progetto, sostenuto dal Monash University Museum of Art, ha permesso loro da una parte di guardare più da vicino il sistema culturale nazionale e di conoscere le tendenze dominanti, originali ma per certi versi ancora vincolate dal confronto con il modello europeo. Dall’altra di presentare Frame, una piccola selezione di opere video, proiettate all’interno degli spazi del Gertrude Contemporary Art Spaces di Melbourne, in cui sono stati scelti i più interessanti esponenti dell’arte contemporanea italiana. M. M. M ha pertanto reso possibile il dialogo tra due culture, oltre a far conoscere per la prima volta agli artisti locali quanto di nuovo -o di ripetitivo- accade nel nostro paese.
Da un punto di vista stilistico, sul fronte australiano prevale l’uso di installazioni e un tipo di ricerca spaziale focalizzata sul confronto con la natura e con gli oggetti d’uso. In particolare, la distanza con l’Europa e con il continente Americano, se da una parte può accrescere negli artisti un forte senso di isolamento, dall’altra crea le occasioni per autoesprimersi in modo fresco e originale. Come si può osservare dalle opere di Alicia Frankovich (Tauranga, New Zealand, 1980) e Simon Horsburgh (Melbourne, 1972), il punto di partenza è la quotidianità, il valore d’uso, lo spazio architettonico. Non manca il riferimento autobiografico, che spesso arricchisce di significato l’installazione: il passato da ginnasta funge per Alicia Frankovich come spunto per un’azione sullo spazio in cui il corpo si abbandona alla forza di gravità e va a scontrarsi con la struttura architettonica con la quale entra in contatto. Ne sono una dimostrazione Fall from Handstand(1) (2006) o I’ll teach you about parameters (2007), un’installazione appositamente creata per Careof, che vede delle cinghie di sicurezza sospese nel vuoto.
Alicia Frankovich - Fall from Handstand (1) - 2006
Housburgh ha proposto invece un corpo di lavori ideati precedentemente, i quali concepiscono i materiali come parti mutevoli e trasformabili dinamicamente secondo leggi fisiche e atmosferiche. È il caso di Froth (2006), una schiuma di lampadine su un tavolo o di Untitled Umbrella Drawing, in cui un ombrello è appiattito sul muro come fosse disegnato e rotto dal vento.
La mostra propone inoltre una sezione documentativa dedicata all’attività delle istituzioni, degli artisti e degli spazi australiani adibiti alla cultura, offrendo la possibilità di consultare riviste, sfogliare cataloghi, reperire informazioni sulle mostre e sui giovani autori. Diversamente dall’Italia, tutto è frutto di un’attività indipendente, in cui gli artisti si autogestiscono, redigono articoli, collaborano tra loro, realizzano progetti preoccupandosi tanto dell’organizzazione, quanto della ricerca degli spazi (spesso offerti dalle stesse università e istituzioni). È degno di attenzione che in Australia l’organizzazione della cultura sia prevalentemente no profit, contrariamente a quanto accade nel nostro paese e in particolar modo a Milano, dove le associazioni di questo tipo sono ancora poche e scarseggiano di finanziamenti.

valentina rapino
mostra visitata il 2 febbraio 2007


Dal 2 febbraio al 7 marzo 2007 – Too Near Too Far
C/O Careof, via Luigi Nono 7 (tram 14, dir. Cimitero Monumentale – fermata Bramante – Monumentale). Tel +39 023315800 (info), +39 023315800 (fax)
carerof@careof.orgwww.careof.org


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