08 maggio 2001

Anno VII, numero 26/27, aprile-ottobre 2001 Arte e Critica Rivista di cultura figurativa

 
In copertina: una grandissima foto dell’installazione di Loris Cecchini presso Armani/Arte di Milano..

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E’ dedicato a Milano questo numero del periodico romano Arte e Critica che, dopo la canonica profusione di annunci pubblicitari, si apre con l’editoriale del direttore Roberto Lambarelli che analizza una Milano vista da lontano. Una disamina che parte dall’epopea dell’Arte Povera passando per i transavanguardisti anni Ottanta, quando l’arte si faceva a Roma ma era a Milano che la si vendeva. Il percorso arriva poi sino ai recenti anni Novanta visti come seguito ideale dei Settanta ma osservati anche sotto il punto di vista del mercato in crisi rispetto al ricchissimo decennio precedente. A questo punto partono una serie lunga e intressante di interviste, riflessioni, approfondimenti ai protagonisti della scena milanese. Si apre con Giacinto di Pietrantonio, da qualche mese direttore della GCAM di Bergamo, che risponde alle domande facendo trapelare ottimismo per una città che è comunque saldamente collocata nel circuito internazionale. Luca Cerizza, molto attivo a Torino, individua una via d’uscita per il difficile decollo di Milano capitale dell’arte contemporanea: rendere la città più vivibile, più bella, più ricca di offerte culturali, fare di Milano insomma un posto piacevole dove vivere. Alberto Garutti e Diego Esposito fanno il punto sulla situazione dell’Accademia di Brera, croce e delizia della Milano dell’arte.
E’ di Michela Arfiero il primo approfondimento dedicato al lavoro dei giovani milanesi: Cecchini, Maloberti, Berti, Gabellone, Pivi. Articolo discretamente informativo e belle immagini a colori. Fa eco a tutto ciò l’approfondimento di Davide Ferri che percorre una strada tangente a tutti gli artisti che, a Milano, fanno pittura. Ecco allora i quattro ‘fumettisti’ Alicia Erba, Gabriele Picco, Fausto Gilberti, Alessandro Pessoli; ecco la ormai famosa Margherita Manzelli con il suo espressionismo inquietante; ecco Valentina D’Amaro che indaga il mondo dell’adolescenza tentando di astrarlo dalla realtà e dal contatto con il reale ed il contingente; ecco – infine – Miltos Manetas interessato a decadenti scenari postmoderni.
Di grande interesse l’articolo di Daniela Bigi. Il taglio che viene dato al pezzo evidenzia come, tra gli artisti attivi nella capitale del Nord, sia consueto il costume di creare nuovi possibili mondi, nuove realtà probabili ma inesorabilmente impossibili. Di nuovo Cecchini con i suoi improbili paesaggi di plastica, gli equilibri stranianti di Carlo Benvenuti, i mondi fantastici di Sarah Ciracì, la metafisicità di Stefania Galegati.
Lo speciale si conclude con un’intervista al direttore di FlashArt, Giancarlo Politi, che conferma le sue impressioni su una Milano meno peggio delle altre città italiane ma decisamente sottodimensionata rispetto alle capitali europee o a New York, il gallerista Enzo Cannaviello critica l’arte prodotta a Milano negli anni ’90 bollandola come una copia di quella che si faceva nei ’70.
Seguono, numerosissime, le recensioni di libri e mostre appena concluse, attualmente aperte e in apertura. La rivista uscirà di nuovo a ottobre del 2001.

Articoli correlati:
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Massimiliano Tonelli



Arte e Critica. Rivista di cultura figurativa.
Anno VII, numero 25, gennaio-marzo 2001.
Periodico trimestrale. Lire 12.000. Abbonamento a 4 numeri L 40.000.
Redazione: via dei Tadolini, 26, 00196 Roma. Tel/fax: 06-3223006.
E-mail: arte_critica@yahoo.com



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