27 agosto 2010

fino al 29.VIII.2010 Roberto Coda Zabetta Milano, Palazzo Reale

 
Un sacro incanto per nuvole distruttive, che annullano uomini e città. Angoscia e bellezza mescolate in vaste tele di cieli minacciosi. È una pittura atomica...

di

La prima grande tela di bianchi e
neri e sfumature di grigi, chiazze e gocce, colori che esplodono, pare evocare
un grande cervello ferito, colpito disordinatamente, inevitabilmente confuso:
la vasta nuvola colpevole di tanti lutti, dolori prolungati nel tempo,
patologie diffuse ancora e ancora, pare quasi coincidere con la mente umana,
colpevole di tanto potere e violenza, ma anche turbata/mutata, folle. Inutili
le parole ancora per dire di Hiroshima e Nagasaki: in 65 anni è cresciuta
l’informazione, la consapevolezza, la visione d’orrore nell’immaginario
collettivo.

Oltre il reale, Roberto Coda
Zabetta
(Biella,
1975; vive a Milano) evoca visioni d’assenza: è scomparsa l’umanità dalle tele
esposte, quasi tutte di vasta grandezza. Non vi sono più colori sulla terra, il
bene e il male sono un unico groviglio in lotta confusa, il bianco e il nero scorrono,
scivolano, compongono spirali, paiono coprire ogni altra cosa, distruzione
reale e possibile ancora, il pensiero annichilito tra stupore e terrore,
meraviglia e sentimento della fine. Come davanti al sacro che si rivela –
evocato nel titolo Nuvole sacre – volontà oscura, misteriosa, inquietante.

Roberto Coda Zabetta - Senza titolo dalla serie Nuvole Sacre - 2010 - smalto su tela - cm 300x250 - photo Alessia De Montis
E carico di simboli, espliciti e
ambigui a un tempo, è il video Navel and A-Bomb (1960), diretto da Eikoh Hosoe e interpretato dal ballerino e
performer Tatsumi Hijikata, tra i fondatori della danza butoh. È un dialogo aperto
su più fronti, con le stesse tele di Zabetta innanzitutto, che lo circondano,
per il richiamo esplicito alla bomba atomica e il confronto con il mistero
della creazione/distruzione. Qui, nelle immagini che scorrono, si lotta per una
mela sulla riva del mare, ricordo del peccato originale, e la nuvola
catastrofica nel cielo pare diventare macchia di petrolio nel mare, l’ombelico
dei bambini segno dell’innocenza da difendere contro gli uomini che osano
varcare i limiti della propria coscienza.

Oltre quella soglia v’è solo
sofferenza, annullamento, anche per i più piccoli, che nessun rito potrà mai
proteggere: perché c’è una sorta di ciclicità del male, ritornando sulle onde
quella mela della prima scena, inizio biblico di sfida, scontro, delitti e
pene.

Roberto Coda Zabetta - Senza titolo dalla serie Nuvole Sacre - 2010 - smalto su tela - cm 100x100 - photo Alessia De Montis
Le tele non raccontano ma ricordano,
denunciano, incantano la bellezza dell’opera umana, l’azione creativa, quasi a
riscattare la volontà di dominio della scienza. Con intere città oggetto di
sperimentazione e nuvole cariche di fascino speciale.

 

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con l’artista

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dal 28 luglio al 29 agosto 2010

Roberto Coda Zabetta – Nuvole
sacre

a cura di Claudio Composti

Palazzo Reale

Piazza Duomo, 12 – 20122 Milano

Orario: tutti i giorni ore 9.30-19.30;
lunedì ore 14.30-19.30; giovedì ore 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora
prima)

Ingresso libero

Cataloghi 24 ore Motta Cultura

Info: tel. +39 02875672; www.comune.milano.it/palazzoreale/

[exibart]

86 Commenti

  1. ..Originario di Biella, attualmente residente nelle Marche, Coda Zabetta è da considerarsi uno degli artisti contemporanei più validi e geniali sulla scena italiana e internazionale.
    Le sue opere si presentano da sempre come una visione figurativa frenetica e gestuale della realtà e dell’essere umano. Perché può non esserci separazione netta tra figurazione e informale. I due linguaggi possono diventare uno. E costruire nella urlante poesia del gesto creativo, talvolta rapido e ansioso, i volti, i corpi, le vedute, le verità di Roberto Coda Zabetta. Giovanna Lacerba

    Thank’s you very much an see you soon. Grazie Giovanna per articolo.
    Deddy U.b From Singapor

  2. ” E costruire nella urlante poesia del gesto creativo, talvolta rapido e ansioso..”: si deve ridere o piangere? ardua scelta..

  3. vorrei far notare che cbnz e Hope (come si scopre facilmente cliccando su ognuno dei due moniker) corrispondono al medesimo account.. curioso no?

  4. un artista assolutamente inconsistente e all’estero non lo conosce nessuno, pompato e auto pompato ecco qua roberto coda zabetta artista del nulla

  5. Forse allora devono essere orribili, o peggio idiote, anche tutte le decine di persone che lo sostengono. Mercato compreso. Ma allora ditemi, mia cara Lola tu che fai?..e tu jazz qualcosa..oltre ai comodini imbratti anche i muri? Ragazzi cari, io ho piu’ di 60 anni e ho visto molti artisti passare, alcuni sono rimasti altri spariti. Cercate solo di lavorare, magari bene. Le chiacchiere lasciatele a qulcun’altro, a voi non servono. A voi serve soltanto il coraggio nel non nascondervi dietro a degli pseudonimi ridicoli. Volete fare gli artisti?..dimostratelo. Al Coda Zabetta questo non serve, Lui a coraggio da vendere, anche se a non tutti piace (..ed e’ normale che sia cosi’!). Buon lavoro. M.M.

  6. ancora parlare di invidia??? ma per inviadiare roberto coda zabetta bisogna essere proprio sfigati! è anche l’ultimo artista da comprare a meno che non vogliate buttare via i vostri soldi

  7. Inizierei dicendo che Coda Zabetta NON è un artista, ma al massimo un pessimo pittore.
    I suoi quadri non hanno nemmeno traccia di originalità, essendo brutte copie di opere di altri artisti famosi, milioni di volte meglio di lui, tra cui Yan Pei Ming, Santiago Idanez e Pietro Manai. Oltre ad essere poi non solo completamente vuoti e privi di contenuti, ma sono veramente orrendi…
    L’unica cosa che sa fare bene Coda Zabetta è intrufolarsi negli ambienti e sfruttare le conoscenze. Se poi qualcuno crede che possa essere considerato un artista perchè a turno ne parlano vari critici, allora basta pagare e chiunque può ottenere la medesima considerazione.
    Se poi gli ingenui credono che bastino delle mostre pubbliche e dei compiacenti curatori per conferire l’etichetta di artista, mi spiace per loro.
    Purtroppo non tutti hanno gli strumenti per riconoscere un’operazione puramente commerciale, proprio come quella di Coda Zabetta.
    Per fortuna che il Tempo poi cancella queste modo passeggere.
    Rimarrà il danno economico per chi ha avuto l’illusione di investire su “qualcosa” che poi si rivelerà un completo tracollo, come già si sta rivelando nelle aste dove i suoi quadri vanno quasi tutti invenduti.
    Oltre alla beffa economica per i poveri e malcapitati collezionisti di Coda Zabetta che non riusciranno a liberarsi dei quadri acquistati, rimarrà quindi la peggiore condanna, ossia quella di dover forzatamente convivere con quelle tremende croste.

  8. caro M.M il mondo e bello perche vario a me personalmente la pittua di Zabetta non piace e non mi emoziona la trovo vecchia e non contentemporanea ma visto che a lei piace e ne gode non mi resta che dirle chi vivrà vedrà caro mio il resto son solo frivolezzee

  9. premesso che il lavoro di Coda Zabetta non mi interessa, però mi domando una cosa, come mai Santiago Ydanez può esistere con pari dignità di Yan Pei Ming e RCZ no? Controllate i curricula, hanno esordito entrambi nel 2001, e al nostro bisogna riconoscere di essere quello che più si è allontanato dalla pitturaccia di Yan Pei-Ming…cerchiamo di essere un po’ obbiettivi per l’amor del cielo.

  10. per coda zabetta è vero quello che dice elio
    ‘Oltre alla beffa economica per i poveri e malcapitati collezionisti di Coda Zabetta che non riusciranno a liberarsi dei quadri acquistati, rimarrà quindi la peggiore condanna, ossia quella di dover forzatamente convivere con quelle tremende croste.Oltre alla beffa economica per i poveri e malcapitati collezionisti di Coda Zabetta che non riusciranno a liberarsi dei quadri acquistati, rimarrà quindi la peggiore condanna, ossia quella di dover forzatamente convivere con quelle tremende croste’!!!!

  11. Santiago Ydanez ha esordito fine anni 80 primi anni 90, già nel 93 i suoi lavori erano alla fiera di bologna.Sul suo sito ci sono i lavori solo a partire dal 2000.Solo per dare un informazione più precisa.

  12. Artista davvero finito.
    … se mai possa essere stato considerabile come artista …
    Lo definirei un miracolato che muove le relazioni e che cerca di auto-incensarsi con mostre ed iniziative inesistenti all’estero.

    Solo in Italia poteva trovare spazio questo mediocre pittore del brutto.

  13. Solo per dare un notizia, Coda Zabetta e Yan Pei-Ming sarano al Nus Museum di Singapor il prossimo annio. Per altro trattati dal stesso dealer-cinese. Ma chi e’ Idanez? Mai sentito..

  14. se non si conosce Idanez (che zabetta ha copiato fin dall’inizio) e si conosce coda zabetta allora tanto in giro per mostre non si e’ andati!

  15. caro willie in quanto gallerista dovresti informarti sulle fonti originali da cui gli artisti che tratti hanno prelevato..Ydanez esiste da molto e con ottimi riscontri internazionali

  16. Che roba: Willie Valentine che e’ intervenuto e’ il “mercante” di Coda Zabetta a Singapore. Interviene per cercare di salvare la faccia del pittore dei faccioni. Un gallerista che nemmeno conosce Santiago Ydanez la dice davvero lunga…
    Ho appena visto il sito di questo Nus Museum, che con l’arte contemporanea ha davvero nulla a che spartire. E’ un museo in un’universita’ e si occupa principalmente di antiquariato.
    Caro Willie, con i tuoi agganci sei riuscito ad inserire Coda Zabetta (e forse magari anche il suo amichetto Filippo Sciascia?) in questo Nus Museum che nel panorama internazionale non ha alcun peso o valore. Anche in Italia ci sono tanti musei di serie C e esporvi non mi sembra certo un vanto.

  17. Ma sei Christian Green o Belgeen? E ditemi cari Ezio, Elio, Roland e Alex, voi che tanto esclamate cosa fate nella vita? Attendo, se non vi vergognate, foto e risposte nella mia mail. Grazie. S.P.

  18. Carissimo Stefano P. cosa fai tu? quello che faccio io basta che clicchi sull home page di exibart e lo vedi ma rilassati una camomilla ci vuole proprio perchè non mi piace il lavoro di Zabetta!!!!!! io non conto nulla ho solo espresso il mio parere comune ad altre persone visto i commenti negativi non mancano e no dire che siam invidiosi credimi il tuo AMATO non lo vuole nessuno

  19. Caro Stefano P, “ConsorzioProject” ossia il link sotto al tuo post, e’ un’iniziativa proprio di Roberto Coda Zabetta.
    Quindi mi sa che “Stefano P” equivale a dire Roberto Coda Zabetta in un’improbabile quanto misera difesa tramite l’ennesimo username fantoccio.
    Gia’ tra i primi commenti era stato notato che due users ( ) avevano il medesimo indirizzo di email e inneggiavano alla bellezza della mostra. Peccato, caro Coda Zabetta, che mentre ti auto-scrivevi quei due commenti cercando di darti un tono, non ti sei accorto che ti era rimasto memorizzato lo stesso indirizzo email in entrambi i post e avevi cambiato solo i finti username.
    Chi, se non l’artista stesso, potrebbe avere interesse a mandare due commenti di elogio sotto questa recensione utilizzando due finti username (salvo non accorgerti nella foga di aver dimenticato di cambiare anche la finta mail)?

    Coda Zabetta: come ci si puo’ ridurre cosi’ in basso?

    E per sviare sull’argomento vieni a chiedere informazioni su quello che fanno nella vita gli autori dei posts che evidenziano la mediocrita’ di questa mostra e della tua pittura. Ma cosa c’entra?
    Exibart e’ un sito molto democratico e qui l’argomento non sono i commentatori, ma il commentato, ossia Coda Zabetta e la incredibile recensione dedicata alla sua mostra. Mostra che conferma come in questo Paese abbiamo superato l’orlo del baratro culturale e che gli spazi pubblici vengano concessi a artisti inetti e privi di qualsiasi qualita’ e, dai tuoi malcelati interventi, direi anche privi di scrupoli, morale, e decoro personale.

  20. DEDDY O STEFANO P NON SE NE PUO PIU DA PARTE MIA E SPERO ANCHE DA PARTE DI ELIO VOGLIO CALARE UN SILENZIO SU CODA ZABETTA QUASI FUNEREO ANZI LO FARO’ RECITERO’ UN ROSARIO E SPERO SIA FINITA QUI ALMENO DA PARTE MIA ABBIAM SPRECATO FIN TROPPO TEMPO

  21. Consorzioproject e la banda Coda Zabetta

    Vorrei capire qualcosa di questa misteriosa vicenda:
    nel 2009 Roberto Coda Zabetta, che vive nelle Marche a Palazzo d’Arcevia, si accaparra l’edificio di un ex consorzio agrario sito nel vicino paese di Loretello. L’operazione viene denominata Consorzio Project.
    Nell’estate del 2009 lo stesso Coda Zabetta vi organizza una mostra, tra l’altro auto esponendosi tra gli artisti (e i testi sono di tale Stefano Pirovano, che immagino si identifichi con lo “Stefano P”).
    Exibart ne segnala il comunicato stampa a questo link http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=28302&IDCategoria=204 (merita leggere il comunicato per cercare di capire dove si voleva andare a parare).

    Ora, ad un solo anno di distanza, di tale progetto, tanto pompato in partenza, non si sa piu’nulla. Il sito web che era stato allestito per l’occasione http://www.castellodipalazzo.it è stato disattivato, ogni foto è stata rimossa da internet e non si è avuta alcuna notizia di altre iniziative.

    L’impressione è che Coda Zabetta abbia messo le mani sullo spazio di questo ex consorzio agrario illudendo gli amministratori del luogo e probabilmente abbia dato il via a questa pretestuosa operazione per cercare di mungere le stesse amministrazioni.

    A questo punto l’ingranaggio si deve essere incrinato e sembrerebbe che queste persone abbiano sfruttato situazioni unicamente a loro personale tornaconto, perchè altrimenti l’operazione Consorzioproject sembrerebbe senza capo ne’ Coda.

  22. Ma dov’è andato a finire il senso critico? Guardate le opere a corredo della recensione: sono imbarazzanti.
    Ma ci rendiamo conto che questa roba viene esposta a Palazzo Reale, e pure pagata con soldi pubblici?

  23. ho un tot di cartoline dipinte con i piedi e le orecchie con lo stesso stile, anzi decisamente più ricercate, stavo pensando di organizzare una mostra a PALAZZO FAKE (un residence postmoderno di quarto oggiaro) a base di cartoline con vasi di fiori e pupazzi di neve, l’importante è che non siano dipinte con le mani come i quadri di zampetta, vanno bene anche in photoshop con l’effetto smacchia

  24. come si possono organizzare mostre del genere? con tanto di soldi spesi in pagine pubblicitarie. manca una vera educazione all’arte contemporanea!

  25. E’ chiaro che certi tipi di esposizioni con il fine di propaganda commerciale sono studiate a tavolino. Nessun segreto: basta pagare.
    Con un budget iniziale di 10 – 20.000 euro basta contattare Sgarbi o Beatrice e chiunque in Italia può esporre quasi ovunque.

  26. Coda Zabetta è talmente nullo all’estero da essere disposto a pagare per esporre.
    Partecipa infatti a collettive a pagamento a New York alla Santorelli gallery, galleria “affitta camere” dove per esporre si paga.
    E qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere che Coda Zabetta sarebbe un artista internazionale ed affermato all’estero?
    Ma se è disposto a pagare pur di mettere in curriculum una mostra a New York…

  27. Beh, a proposito dell’operazione commerciale “Coda Zabetta”, guarda caso tra gli sponsor di questa mostra a Palazzo Reale c’è l’Azienda San Settimio, agriturismo di proprietà dei suoceri di Coda Zabetta.
    In pratica ha tirato dentro i suoceri per farsi pagare la mostra.
    L’artista non guarda in faccia proprio nessuno…

  28. Imbarazzante.
    Com’è possibile che ad un truffaldino opportunista con tanta charme decadente per povere malcapitate gli si dia uno spazio simile? Dopotutto sappiamo tutti le varie dell’artista più finto d’Italia…
    E peccato per chi crede che scarabocchi mal dipinti come questi siano fatti per essere acquistati… allora meglio darsi all’ippica!
    Ma noi restiamo in riva ad aspettare il cadavere…

  29. Cameriere, hai fatto il ritratto perfetto di Coda zabetta! aggiungerei: persona di cui diffidare completamente e da cui stare il piu’ alla larga possibile.
    oltre che artista inesistente e completamente finto

  30. proporre questo tipo di mostre è una operazione eticamente discutibile, vabbè che gli italiani dormono, ma una cosa del genere è indecorosa.

    sull’artista concordo con Cameriere

  31. zabetta come artista vale niente, ma quel che è peggio è che si traveste da artista ma è completamente finto. ma piano piano la gente si ne accorge

  32. Non amo neppure io particolarmente Coda Zabetta, ma questa, e’ davvero tutta un’altra storia. Quella vera e’ che bisogna vedere da molto vicino come stanno le cose. Coda Zabetta, come il blasonato Davide Nido, il truffaldino Matteo Basile’, il politicante Stefano Cagol, l’autoreferenziale Velasco, l’erede Luca Pignatelli, i blasonati Di Piazza e Maggis o gli effimeri Floreani e Frangi. Sono artisti del sistema, di quello stesso sistema che li protegge e li proteggera’ per sempre. Bravi per il loro modo di essere bravi. Perche’ mai, firme autorevoli come Grasso,Vigano’, Manazza, Capelli..dovrebbero scrivere di loro con articoli che raggiungono a volte la mezza pagina. E le firme dell’arte?Beatrice, Coen, Buscaroli, Riva, Fiz, Mojana, Brevi..etc etc. E perche’ mai..quotidiani come Ilsole24, Corriere e Repubblica occuparsene.. per non parlare delle riviste di settore o di musei come quello sopra citato. E le gallerie? Certo, non saranno le modaiole scontate di oggi, ma e’ certo, che sono gallerie che esistono da mezzo secolo. Detto cio’, non so se questo sia un bene o un male, se ci deve fare orrore o no…ma so, che e’ una storia che si respira e ripete da tantissimi anni, anni in cui forse, era anche piu’ difficile rimanere a galla. Possiamo sprecare ancora centinaia di altre parole, ma loro, rimarranno comunque dove sono.
    Nel mentre, altre meteore passeranno. Alcune si fermeranno, altre rimarranno semplicemente a guardare. Da lontano. Giuseppe.

  33. truffaldino Basilè? ma se c’è un truffaldino quello è proprio Coda Zabetta, non Basilè!

    ma che autorevoli firme, figurati, la maggior parte è gentaglia! la gente che hai nominato è gente che nel sistema dell’arte contemporanea conta niente! purtroppo questa gente scrive pure su quotidiani e riviste, ma del resto basta guardare come siamo messi in Italia per avere una risposta a questo sfacelo.

    Cameriere ha scritto bene, lo quoto.

  34. X Giuseppe.
    Dici che Coda Zabetta rimarrà? Certo, rimarrà alle pareti e nei ripostigli di chi non riesce a rivenderlo. Nelle aste è già in tracollo.
    Ormai certe mucche (ossia certi collezionisti) sono state munte a suon di queste fregature e i polli per queste brutture sono in esurimento.
    Vedrai che nel giro di un paio d’anni nessuno lo compra più.
    Magari poi farà qualche mostra qua e là, ma sempre in posti e gallerie più squalificanti.
    Il destino è palesemente segnato.

  35. Queste sono le più recenti aggiudicazioni di Coda Zabetta in asta:

    Meeting Art 20 giugno 2010
    Lotto 551 Tela di Coda Zabetta
    Aggiudicata a 1000 euro

    Farsetti 28 maggio 2010
    Lotto 425 Tela di Coda Zabetta
    Aggiudicata a 600 euro

    Farsetti 28 maggio 2010
    Lotto 503 Tela di Coda Zabetta
    Aggiudicata a 750 euro

    Questi sono dati reali e fanno testo.
    Ha ragione Ettore, le quotazioni di Zabetta sono in crollo.
    Nemmeno le sue gallerie difendono più i pezzi in asta.

  36. piu’ di quaranta commenti….quasi tutti negativi o per essere piu’ precisi , all’insegna dell’ignoranza e invidia senza senso… alla fine sempre a menzionare 2 artisti solamente yan pei ming e santiago ydanez…certo che voi illustri amanti dell’arte avete studiato solo nelle fiere d’arte…e i quadri li guardate in maniera miolto superficiale.. poiche’ ydanez usa il colore in maniera lineare e ordinata… paragonata a quella di zabetta che invece e’ esplosa e si costruisce da sola. non si possono paragonare 2 artisti solo perche usano il bianco e nero…e’ un po’ poco,non vi pare..comunque a tutti i commenti negativi letti sopra cercare di spiegare il modo di un’artista e’ come spiegare un quadro a un sasso .

  37. per tutti i commenti negativi riportati sopra…. e’ curioso come si voglia sempre paragonare gli artisti in questo caso zabetta e ydanez .
    Solo perche’ lavorano con il bianco e nero????…mi sembra un po’ poco ,senza tralasciare il fatto che il modo di dipingere e’ ben diverso ,,,ve lo devo spiegare !!no. visto i commmenti sarebbe come spiegarlo a un sasso, certo che si studia l’arte solamente alle fiere la vostra confusione nel guardare un’opera non mi meraviglia….

  38. filippo sciascia, fai tanto il maestrino, evidentemente pensi di doverci indicare tu come e dove si guardano i quadri.
    e basta pensare che le critiche siano dettate dall’invidia, ma invidia di che?
    di questa pitturaccia di coda zabetta brutta e ripetitiva? ma lascia stare!

  39. @Sciascia
    Così tanti commenti negativi non possono essere dovuti all’invidia.
    Nè si può dire che chi commenta negativamente sia per forza invidioso.
    Semplicemente a tanti, tantissimi, Coda Zabetta non piace.
    E sono liberi di dirlo, scriverlo e sostenerlo.

  40. coda zabetta ha fatto delle conoscenze e degli intrallazzi la sua arte, riuscendo ad ingannare un collezionismo di serie C.
    se uno fa una mostra pubblica in italia e’ perche’ artista e curatore hanno agganci. si sa poi che il requisito essenziale di un assessore alla cultura in italia e’ l’ignoranza piu’ becera

  41. Originalità = ZERO
    Tecnica = ZERO
    Contenuti = ZERO
    Concettualità = ZERO
    Ricerca = ZERO
    Bellezza = ZERO
    Fascino = ZERO
    Dignità artistica = ZERO
    Roberto Coda Zabetta = ZERO

    Questo non ha una caratteristica artistica che sia una. Ma di che cosa stiamo parlando?
    Per quanto ci si voglia ricamare intorno, uno zero rimane sempre uno zero.
    Di questo tipo di pseudo pittori della domenica è strapieno il mondo.
    E’ brutta pittura di decorazione e con l’arte non ha nulla a che spartire.

  42. Puo’ non piacere, ma se solo foste andati a vedere la mostra di Palazzo Reale, forse vi sareste ricreduti. Forse non geniale, ma sicuramente uno dei piu’ grandi pittori che abbiamo oggi tra i giovani italiani. Appunto come dite, chi vivra’ vedra’! Con stima.

  43. @ C.E.
    Importante dire che “pittore” non vuol dire “artista”. Pittore è chiunque usa la pittura.
    Quindi Coda Zabetta è pittore, ed anche decoratore, ma certo non artista.
    Poi se secondo te è addirittura uno dei migliori pittori giovani che ci siano, non so davvero che parametri tu utilizzi. Certo non critieri che hanno a che fare con l’arte, ma nemmeno con la buona pittura e neppure con la buona decorazione.
    E’ un pittore senza arte ne’ parte. Un fenomeno da baraccone per gente che si fa influenzare dai contesti in cui vede le cose e dalle mode.

    Le favole non tramutano il piombo in oro, ma se si vuole credere alle favole…

  44. @ Nicola F.
    La mia ragazza di sicuro no, e la tua?

    Probabile che il Cosa, come lo chiami tu, sia uno zero anche in quello… pero’ di certo tutti quelli che hanno comperato i suoi quadracci in quel posto l’hanno preso…

  45. Chi fa le mostre a pagamento in Italia o all’estero non è un artista, è un poveretto e uno sfigato. Coda Zabetta dovresti vergognarti, fai pena a pagare per esporre a New York.

  46. come fa una galleria a trattare coda zabetta che è il più finto di tutti gli artisti in circolazione, zero credibilità nell’arte e come persona coda zabetta è uno che vive di espedienti

  47. Hai ragione Lello, oltretutto alla galleria Poggiali e Forconi dovrebbero ormai sapere che Coda Zabetta si vende da solo quasi tutti i quadri e che basta che chiunque lo contatti direttamente su Facebook per avere almeno il 50% di sconto sul listino.

    Poggiali e Forconi, datevi una svegliata!
    Già trattate questo artista inesistente, di cui, scusate, c’è da vergognarsi; inoltre la serità della persona è nulla e il vostro lavoro diventa inutile.
    Fate più bella figura e dimostrate più professionalità scaricandolo, che questo non merita proprio nulla.

  48. Anche a me Coda Zabetta come uomo non piace, altezzoso e saccente. Conosciuto ad una mia mostra 3 anni fa’, sembrava uscito da un film di anni ’60. Ma va resa giustizia sull’artista, sempre bravo e capace. Bellissima mostra quella di Palazzo Reale. Rita

  49. Si puo’ dire cio’ che si vuole, sia Coda Zabetta sia sui Poggiali o sui Collezionisti. La realta’ pero’ indica altre cose. Guardiamo quello che c’e’ davvero e non inventiamo inutili pettegolezzi. Coda Zabetta e’ stato prelevato dai Poggiali sin dai primi passi, (e comunque il signor Coda aveva gia’ avuto esperienze con la Fondazione Pistoletto e con La Galleria Paolo Majorana) e loro, giustamente o non, ci hanno sempre creduto. Portandolo ovunque e sostenendole sempre. Ora, il passo e’ presto fatto. Chi rimane di quella folta artisti schierati con i vari giullari di corte di qualche anno fa’? Fatta premessa di questo..non mi sembra ne questa la sede ma sopratutto non ho voglia di esprimermi su giudizi vaghi. Voglio solo far presente cosa c’e’ oggi e cosa comunque continua intensamente ad esserci. Coda Zabetta nel mentre e’ a Palazzo Reale (prossimo anno vedremo anche una personale al Pan di Napoli) con il suoi amico Cattelan, Velasco, Pignatelli e il bel gruppetto del sapere=potere, gli altri rimangono semplicemente appesi al chiodo, dietro ad una triste e volgare scrivania. Petra.

  50. Ho letto ora che il Pan di Napoli gli dedichera’ a maggio una grande personale. Sono davvero molto felice e tifero’ sempre per questo grande e intenso artista. Continua cosi’! Wilma

  51. Parlate parlate…nel mentre il caro Coda Zabetta e’ al Pan di Napoli e alla Fondazione Ratti di Como. Evidentemente la meritocrazia non aleggia da queste parti..

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