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Fino al 3.III.2013 Luca De Leva, Ho perso gli anelli, ma mi restano le dita Milano, Room Gallery
roma
Una mostra interessante e silenziosamente provocatoria quella di Luca De Leva, classe 1986, nato e cresciuto tra Monza e Milano. Viaggiatore nel mondo in cerca d’identità non propria -
di Paola Tognon
Luca De Leva si presenta qui come un manipolatore di materiali quotidiani e fuggevoli come schiume da barba e dentifrici, bolle e gonfiabili, di cui restituisce la fisicità dentro composizioni inaspettate e imprevedibili, spesso frutto di coinvolgimenti allargati. Enfatizzando l’azione e l’impossibilità di prevederne i risultati, De Leva gioca una partita tra la manipolazione e il mutamento spontaneo della materia che compone ed elabora su superfici tradizionali quali tele, vetri, cartoni. Come nella serie di Schiume (2013) sulle quali l’attenzione si sofferma su superfici soffici ed effimere, esito di un gesto espressivo e di una mutazione indipendente. Dall’esperienza DMF#1 a Beirut, lo scambio di vita con Jorgen Ekvoll con il quale De Leva ha sperimentato la necessità di una mutazione guidata del sé, De Leva propone in mostra Saitama (2013), l’installazione di gonfiabili dai colori fluorescenti la cui forma deriva dallo spazio interstiziale di chiavi che manifestano lo scambio di abitazioni. Anche in questo caso un materiale effimero e leggero che si adagia sul pavimento con andamento antropomorfico. L’atteggiamento dissacratorio e insieme ironico del suo lavoro è chiaro anche in Charly was here (2013), la sedia del gallerista Charly deformata dall’uso, spogliata della sua seduta e posta dall’artista su un piedistallo che ne evidenzia la distorsione quale trasformazione non prevista della materia. In mostra, infine, anche riferimenti alla sorella Fiammetta, protagonista di alcune fotografie e punto di partenza emozionale dell’intera esposizione.
Come nel testo che si sostituisce al comunicato stampa e racconta in prima persona l’esperienza di scambio tra vite e sentimenti ideata da Luca De Leva, questa mostra rende visibile un’interessante possibilità di mediazione tra un lavoro che agisce nella quotidianità di vita e la fisicità dell’opera quale testimonianza di un percorso mentale in equilibrio tra volontà e casualità. Ottima occasione per osservare il lavoro di un artista il cui curriculum si muove tra le più interessanti esperienze di residenze italiane e straniere.
Paola Tognon
dal 28 gennaio al 3 marzo 2013
Luca De Leva. Ho perso gli anelli, ma mi restano le dita
Room Gallery
Via Francesco Hayez, 4 – (20129) Milano
Info: galleriaroom@gmail.com, www.roomgalleria.com