04 maggio 2015

La nuova Italia del trionfo?

 
Non abbiamo mai amato gli “strilli” dei successoni, ma di fronte al grido del Mibact per il Boom delle domeniche ai musei non si può restare indifferenti. Specialmente se queso atteggiamento fa parte di un nuovo, nascente, copione italiano

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Boom di ingressi a Pompei, a Caserta, al Colosseo, al giardino di Boboli, agli Uffizi, a Brera e al Polo Reale di Torino, alle Cappelle medicee, alle gallerie dell’Accademia di Venezia, alla Galleria Borghese e anche alla Galleria d’arte moderna di Roma. Tutto oro quello che luccica? Stando a quello che riferisce il Mibact si, che ieri ha addirittura lanciato un comunicato stampa in giornata, per raccontare di un “ponte dell’arte” da record. Già Franceschini in visita a Milano sabato per il riallestimento della Pietà Rondanini e poi con una veloce tappa alla Fondazione Prada, come vi abbiamo raccontato, risulta come il Ministro più ottimista (e, bisogna dargliene atto, più presente della storia del suo dicastero), ma tutto questo sbandieramento sembra inaugurare un fenomeno nuovo: quello dell’ottimismo.
Già, sembrano proprio essere finiti i tempi cupi della crisi, del piagnisteo, dei crolli. Davvero la macchina ha ripreso a funzionare e macina successi e successoni? Sarà stata l’iniezione di positività di Expo 2015, finito in ritardo e iniziato nel migliore dei modi, ovvero con un sito perfettamente in ordine? Forse, ma quel che è certo è che continuamente, da un po’ di tempo a questa parte, tutto sembra filare liscissimo e anche di più. E Milano, in questo processo, sembra essere la capofila. 
«Di mese in mese crescono i partecipanti e anche il numero dei comuni che si stanno adeguando al nuovo piano tariffario moltiplicando così l’offerta in tutto il Paese. Un’operazione importante non solo per i numeri e il turismo ma per il suo aspetto educativo, dato che sta riavvicinando i cittadini al loro patrimonio culturale», ha dichiarato il Ministro. 
Buona la prima? Di rodaggio se n’è fatto parecchio, per cui stavolta vorremmo essere un po’ fiduciosi anche noi, sperando che il trionfo – dopo un po’ – non diventi un tonfo. (MB)

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