19 novembre 2015

Cate, la transformer

 

di

Il progetto è un po’ cervellotico, ma fantasioso. L’autore è l’artista tedesco Julian Rosefeldt che ha chiesto all’attrice australiana Cate Blanchett di dare volto a tredici personaggi diversi: un’insegnate, un anchor woman, un barbone, una coreografa, una reporter e così via simulando. Pratica cui Blanchett non è nuova, ricordate quando interpretò addirittura Bob Dylan? E che comunque nell’arte non è nuova affatto, con i volti e le identità che Cindy Sherman assume impeccabilmente da molti anni. 
Qui però ci sono anche le identità di artisti veri e propri, tra gli altri: Claes Oldenburg, Kazimir Malevich, André Breton, Elaine Sturtevant, Sol LeWitt , di cui Rosefeldt ha scelto alcuni scritti che danno voce ai personaggi fittizi di Blanchett. Il risultato è un’installazione multicanale di tredici monitor dove l’attrice appare simultaneamente nei vari personaggi. Il tutto, secondo, Rosefeldt, «per indagare il ruolo dell’artista nella società». 
Dove? Un po’ lontano: all’ Australian Centre for the Moving Image di Melbourne.  
Photo: Courtesy of the artist and ACMI, Melbourne.

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