30 maggio 2002

Fino al 13.VI.2002 Tracce fuori centro Firenze, Villa Vogel

 
Tracce Naturali affronta il dialogo tra artista e natura. Spiritualità, empatia, osmosi con l’universo naturale sembrano accompagnare la ridefinizione dell’essere umano nell’era tecnologica…

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Come da programma continua la rassegna a villa Vogel
di Tracce fuori centro con la seconda esposizione dal titolo Tracce naturali. Inaugurata il 16 maggio, la mostra presenta nel chiostro l’installazione di Francesco Landucci, nel parco l’opera di Anna Maria Bonanese e nella limonaia Federico Gori, Enrico Salvatori e Mirco Tarsi.
Il tema affrontato è il dialogo tra artista tracce fuori centroe natura; dialogo reso sempre più difficile per la complessità del rapporto che l’umanità instaura con il naturale. Trovare una sorta di nuovo equilibrio presuppone un ripensamento e forse un riconoscimento di umiltà. Ci sembra che la strada percorsa attraverso questa acquisizione catartica sia riuscita ad esprimere artisticamente una nuova vitalità, quasi una rinascita.
Francesco Landuccisi colloca in quest’ottica e affronta la rigenerazione, non più da acque torbide, come nell’opera esposta a villa Caruso Bellosguardo, ma rigenerazione di sé, una sorta di nuova germinazione dell’Umanità. I Serpenti di villa Vogel traducono la parte positiva dell’immaginario collettivo e trasmettono la loro luce riflessa al circostante ambiente, adagiati come sono, su un lago di specchi.
Nel tratto di parco che unisce il Chiostro alla Limonaia fanno bella mostra di sé gli Alchechengi di Anna Maria Bonanese. Bacche di colore arancio, avulse, quasi strappate dalla piccola pianta erbacea da cui nascono, paradossalmente ingigantite quasi ad enfatizzarne il significato alchemico e fortemente evocativo del nome.
Dalla luce del sole e dai colori accesi dell’esterno ci immergiamo nel Big Wood di Federico Gori.
Le pareti della stanza sono occupate quasi interamente da tre stampe fotografiche raffiguranti il Grande Bosco: forme lontane, quasi ombre di maestosi alberi sfocati, mentre in primo piano un intervento con acrilico unifica le tre opere. Sembra un filo spinato rosso sangue che tiene lontano l’uomo dall’elemento natura. Attira però l’attenzione ed esalta la qualità interpretativa dell’artista nell’esprimere la profonda inquietudine che infonde la natura trasfigurata e contaminata. Ombre di Tracce fuori Centro. Ombra - Enrico Salvatoriambienti e ombre di persone. Ogni corpo ne è provvisto: è quasi l’essenza del sé, l’impalpabilità della propria coscienza. Di questo tratta l’opera di Enrico Salvatori, del paradosso di un’ombra. Un corpo che c’è senza esserci. Una presenza affermata e negata, riconoscibile eppure infedele, transitoria quanto vitale. (Gaia Bindi). Sempre di uomo si parla, eppure quanto mai dissimile è l’ottica dell’intervento artistico di Mirco Tarsi, che impernia la sua ricerca su l’autoritratto per sviluppare poi l’estrema sintesi ossessiva di rappresentare solo parti anatomiche del corpo umano. Isolate dallo stesso e ripetute come incubo assillante nei grandi quadri dipinti ad olio, ci scrutano dentro con gelidi bulbi oculari, ci attanagliano con minuscole falangi, ci spezzettano con improbabili arcate dentali. Ancora una volta artisti interessanti e nuovi, da seguire con attenzione.

La rassegna prevede una seconda performance-installazione ON/OFF/OF – Filo Smac di Lorenzo Pezzatini che si terrà, sempre a villa Vogel, il 30 maggio alle ore 21.30.

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Tracce fuori centro: la prima parte della rassegna

Daniela Cresti


Dal 20 aprile al 11 maggio 2002
Villa Vogel, via delle Torrin.23 Firenze
Orario: Lun.Mer.Ven.Sab. ore 9.00/13.00
Martedì e Giovedì ore 9.00/17.00
Per appuntamento info: 055.2767113/135
Ingresso libero
Fax: 055.2767101
E.mail: cultura4@comune.firenze.it

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