31 maggio 2002

Riapre il Vittoriano

 
Se ne sta nel centro di Roma, dal 1911 – data della sua inaugurazione - quasi ‘incastrato’ per caso alle pendici del Campidoglio. Del Vittoriano, ingombrante bizzarria eclettica, è stato detto e scritto molto, soprattutto ‘contro’.
Dal 2 giugno sarà di nuovo aperto al pubblico. E promette molte novità...

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Per entrare, magari passeremo da Piazza del Campidoglio. Un camminamento la collega alle Terrazze, passando attraverso il Convento dell’Ara Coeli. Riapre – ma forse sarebbe meglio dire – si apre nuovamente al pubblico il Vittoriano (visitabile dal 2 giugno, dopo la parata) e accoglie il visitatore con sei possibili ingressi (oltre quello che abbiamo citato si entra anche dal Sacrario Militare delle Bandiere, dall’Ala Brasini, dal Museo del Risorgimento o ancora passando dal portone di destra o da quello dal lato della chiesa dell’Ara Coeli) che sono altrettanti possibili incipit per un percorso dove convivono documentazione storica, testimonianze, arte e realtà virtuale… E’ di nuovo accessibile l’Altare della Patria che era nato – almeno così recitano le iscrizioni che sono memoria e coscienzaimmagine del panorama dalle terrazze del monumento – per celebrare l’unità e la libertà dei cittadini e che da questi ultimi di fatto non venne mai amato, ma additato con un misto di ironia, fastidio, benevola presa in giro; non diventò emblema, gli venne tarpata l’aspirazione di simbolo e consentito di essere – perlomeno – testimonianza del suo tempo, sopportato (ma ci fu anche chi propose di abbatterlo), ha finito per diventare – ed era inevitabile – parte di quell’orizzonte conosciuto che l’occhio abbraccia dalla prospettiva di una strada: unico elemento che continua inesorabilmente a stonare, che non si amalgama e che pure è investito di una sorta di rassicurante riferimento.
C’è e sembra sempre talmente bianco, da sublimare l’idea di pietra, da riuscire a trasfigurarsi fino a somigliare ad un blocco unico, impenetrabile: adesso ci si può entrare dentro e camminare sopra, (ma già da prima alcune aree erano percorribili ed adibite a spazio per allestimenti temporanei), ci si passa attraverso, dalla sua sommità si può guardare Roma da un punto privilegiato. Ecco il Vittoriano, che cambia logo (sarà omogeneo per tutte le aree espositive), esordisce ospitando quattro mostre (I pittori soldato della Prima Guerra Mondiale, Garibaldi 1882 – 2002, materiali per una storia, Un ricordo di Benedetto Croce, Unità della Lingua, Unità della Nazione) e affida al papà di E.T. il compito di raccontarci con la suggestione degli effetti speciali Mille Italie, una Patria.
Carlo Rambaldi ha ideato (e l’Officina Rambaldi ha realizzato) un percorso in cinque sequenze: dall’anelito della libertà alle battaglie risorgimentali – che saranno fuse in un unico scenario tridimensionale – en passant si parla anche di civiltà comunale, Rinascimento, di Arte, fino all’Unità d’Italia. E nella prima sala una guida d’eccezione: un poeta virtuale, pronipote immateriale di Virgilio.

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maria cristina bastante


Vittoriano, ingressi: lato Ara Coeli, Portone destro I livello del monumento, sacrario Militare delle Bandiere, Museo Centrale del Risorgimento, Ala Brasini, Convento Ara Coeli (Campidoglio), 066780363, 066793598, tutti i giorni 9.30-19.30

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