23 giugno 2016

Fino al 30.VI.2016 Kipras Dubauskas, Take as much as you can carry Ex elettrofonica, Roma

 

di

“Take as much as you can carry”, prima personale dell’artista lituano Kipras Dubauskas in Italia, è una riflessione sul concetto di legalità ed illegalità e sui meccanismi del mercato dell’arte, nonché un tentativo artistico di comunione tra due mondi geograficamente lontani.
La mostra vive di pochi elementi: ciò che colpisce di più è l’interessante installazione site specific che vede la presenza di un tubo arancione, la classica conduttura per l’acqua, posizionato in modo da collegare l’ambiente della galleria con l’esterno, rappresentato da un motorino parcheggiato. L’artista tenta di interagire con l’ambiente di Roma creando un collegamento diretto ma filtrato, permettendo al passante di “spiare” dalla vetrina della galleria le immagini del film da lui diretto, che dà il titolo all’esposizione, girato tra le città di Vilnius e Cracovia in 16 mm e proiettato su schermo oleografico. Privo di una trama specifica, è composto da immagini che creano un gioco di corrispondenze tra i due luoghi, che a colpo d’occhio sembrano essere identici (effetto avvalorato dalla paradossale scelta di girare nelle due strade che rispettivamente portano il nome dell’altra città). 
Kipras Dubauskas trova un collegamento simbolico tra Roma e queste due città tramite il tema del fiume, che torna più volte, sia all’interno del film sia nei pressi della galleria, posizionata vicino al Tevere; quasi a ribadire il concetto, lo spazio espositivo viene ornato da odorose canne di bambù, prelevate dall’artista stesso lungo gli argini del fiume capitolino.
Kipras Dubauskas, Take as much as you can carry, vista della mostra
Proveniente da un tessuto periferico, e cosciente della sua formazione di graffitista, integra la mostra con una serie di scritte su striscioni di carta, affermazioni provenienti da uno slang di strada, come Take as much as you can carry with you, un incitamento a prendere tutto ciò che si riesce, lasciando al visitatore il compito di viverlo come un inno all’appropriazione di tutto ciò che è esperibile piuttosto che a considerarlo una strizzatina d’occhio al mondo dell’illegalità suburbana.
Il mercato dell’arte lituano è caratterizzato dalla sua stessa assenza: non esistono collezionisti o gallerie private, il solo circuito è quello ufficiale, all’interno dei musei statali. Approdato in un paese dove il mercato dell’arte vive invece di regole economiche ben stabilite, l’artista gioca di nuovo sul confine tra legale ed illegale, autorizzando egli stesso un individuo non identificato, appartenente a una minoranza etnica, a prelevare progressivamente le varie parti del motorino Malaguti posizionato davanti alla galleria, in corrispondenza del tubo. Il motorino, prodotto in Italia e acquistato in Lituania, torna nel paese originario per essere in un certo senso “depredato” attraverso un regolare scambio commerciale: le varie parti infatti sono state precedentemente autenticate dall’artista che le ha marcate con un pennarello UV. Anche il visitatore viene a sua volta marchiato in questo modo, di modo da entrare a far parte del circuito dello scambio artistico anche se in modo più personale, vivendolo direttamente sulla propria pelle. 
Valentina Martinoli
mostra visitata il 15 giugno 
Dal 19 maggio al 30 giugno 2016
Take as much as you can carry – Una mostra di Kipras Dubauskas
Ex Elettrofonica, Vicolo Sant’Onofrio 10-11, Roma
Orari: dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00, Sabato su appuntamento
Info: info@exelettrofonica.com

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui