26 giugno 2002

numero 53 – maggio/giugno 2002 ARS

 
in copertina: Dara Friedman e la violenza creativa del suo video Bib Bam, una delle tante presenze di ArtBasel. All’interno numerosi articoli che spaziano da Fluxus al Dadaismo ed uno sguardo attento alla giovane arte nelle capitali del contemporaneo…

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In questo numero di maggio-giugno, qualche gioiello e qualche pecca tra gli svariati articoli di Ars. Sempre un po’ zoppicante il tempismo delle Notizie flash curate da Ilaria Uzielli, alcune delle quali si riferiscono ad iniziative risalenti allo scorso aprile, cosa che non si può invece eccepire negli Appuntamenti proposti da Anna Marzia Positano.
In questo numero di Ars, recensita la mostra su Kees van Dogen alla Fondazione Martigny, in un articolo che ripercorre con lucidità le varie fasi della sua vita artistica, dai Fauves ai Die Brucke sino alle ultime tele ritrattistiche. Anna Marzia Positano ci guida, invece, all’analisi delle opere su carta di Mario Ceroli cui è stata dedicata l’esposizione presso l’Istituto Nazionale per la Grafica a Roma.
Non si smentisce l’efficacia della panoramica, gestita da diversi critici, sul mondo dell’arte, da Londra a Parigi, da Berlino a Milano. Acuta l’osservazione di Fiamma Arditi, sugli esiti ideologici delle provocazioni indotte dagli artisti del Mirror Evil: Nazi, in mostra a New York.
E quella che sembrò inizialmente un’anomalia, vale a dire il far recensire esposizioni in corso, dai curatori delle stesse, pare essere divenuta un’abitudine. Ovviamente esaustiva, decisamente interessante e, neanche a dirlo, celebrativa, la recensione di Sandra Solimano su The Fluxus Costellation, al Museo d’Arte Contemporanea di Genova, che tratteggia l’attività dei maggiori esponenti di un movimento che, a lungo ignorato perchè tinto di contestazione e dai tratti troppo sovversivi, operò parallelamente alla Pop Art e al New Dada .
Ampio articolo di Francesca Morelli teso ad omaggiare Palma Bucarelli , delineando un Ritratto di signora che si sofferma sul coraggio spregiudicato delle sue scelte, punti focali di un’intensa biografia al servizio dell’Arte.
E se l’essenzialità e la ricercata “povertà” di Adolph Gottlieb, uno dei fautori dell’emancipazione artistica del nuovo continente rispetto ai richiami emulativi della vecchia Europa, occupa numerose pagine del mensile, non è da meno l’intelligente articolo di Maurizia Tazartes che verte, con dovizia di particolari, sul Dadaismo, dai suoi primi vagiti alla provocatoria rivoluzione impostata da Marcel Duchamp . Si tratta di un’ottima esplorazione, tenendo conto della sconfinatezza dell’argomento trattato.
Infine si parla di Documenta e di ArtBasel, fiere d’arte contemporanea aperte rispettivamente a Basilea e Kassel, in un articolo dai toni vagamente polemici di Laura Tansini. La recensione pecca però di un’eccessiva stringatezza, poco giustificata dai titoli di copertina che sembravano piuttosto alludere ad un’approfondita trattazione.
Consueta rubrica artistico-economica sul mercato dell’Arte a cura di Alberto Fiz che, in questo numero, si occupa dell’investimento nella grafica. Seconda ed ultima puntata per lo speciale dedicato allo spesso enigmatico rapporto tra arte e cinematografia ed alle loro vicendevoli influenze e contaminazioni.

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Basilea, dica 33…

Laura Messina


Ars. De Agostini. Mensile. Costo: € 5,20
via Montefeltro 6/A – 20156 Milano. Dirttore Carlo Montanaro. 0238078218


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