08 settembre 2016

Non abbiamo imparato nulla

 
Dalla "questione migranti", giorno dopo giorno, stiamo dando prova di una cecità non indifferente. Certo, non tutti, ma da una parte all'altra del pianeta la risoluzione dei problemi sembra essere contenuta in un "buon" vecchio modello. Il muro.

di

Se non fosse perché il Regno Unito è il luogo per eccellenza dove si parla la lingua del pianeta, e uno dei Paesi che ha colonizzato il mondo, probabilmente sarebbe già stato fatto a fettine. Prima la Brexit, che sembrava utopia, e ora una minaccia che potrebbe essere un progetto: un bel muro, a Calais, alto 4 metri e in accordo con la Francia. Et voilà, via il problema dei migranti, dei clandestini, e ognuno a curare il proprio bel pratino all’inglese.
Potrebbe davvero essere realtà, con solo due milioni di sterline per due chilometri di larghezza e quattro metri di altezza.
Suggeriamo, a questo punto, di innalzare un bel muro lungo tutte le spiagge della grande isola, sicché tutto sia protetto per sempre da questi nuovi mostri di Loochness che ogni giorno tentano di attraversare la Manica ma che, in realtà, poi sostano in quella che era la Giungla, il più grande campo profughi d’Europa recentemente sgombrato.
Il muro, secondo le teorie, dovrebbe essere pagato in toto dal governo britannico, e si tratterà di una barriera di cemento armato attorno all’autostrada che porta all’imbarco dei traghetti per Dover e del tunnel per i treni che passano sotto il mare: gli unici punti di fuga verso la sterlina. 
C’è da essere franchi: a queste condizioni “etiche”, se ci fermiamo a riflettere un poco, a nessun europeo vagamente consapevole verrebbe più voglia di portare un solo euro, per toccare un punto sempre nevralgico, agli amici inglesi. 
Sapete qual è la verità? Che il muro, se sarà fatto, non sposterà di un millimetro il problema dell’immigrazione clandestina (o forse sì, di un paio di chilometri) e lo sanno perfettamente anche nei palazzi tant’è che lo stesso Ministro dell’Immigrazione britannico Robert Goodwill, ha parlato dell’obiettivo di interrompere lo stato d’assedio a cui sono sottoposti l’imbarco dei traghetti e l’ingresso dell’Eurotunnel. Insomma, i migranti non devono disturbare. 
Ma tra la vostra casa e il vostro vicino che la notte ascolta musica a tutto volume, che fa abbaiare il cane indisturbatamente o che fa feste senza invitarvi, non c’è un muro? E davvero credete che una fila di qualche mattone possa, ancora, farvi dormire sonni tranquilli? (MB)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui