22 aprile 2017

Strategie attrattive. E pochi soldi

 
Accordo tra Enit, Agis, Italia Festival e Federculture per promuovere turismo musicale e culturale in genere. E con una proposta per le zone colpite dal sisma, che però forse non basterà

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Una delle ultime stime dei danni provocati dal terremoto nelle zone del centro Italia l’estate scorse si aggirava intorno ai 23 miliardi di euro. Sapete quanto è previsto dall’ENIT, Ente Nazionale per il Turismo Italiano, nel piano per rendere operativa la promozione del turismo nei territori colpiti dal sisma? Due milioni di euro, da destinare ad Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Se già dopo “Presa Diretta” della settimana scorsa l’ente non aveva goduto di particolare luce, nei servizi del programma, sembra che in questo caso si cada quasi nel ridicolo.
Assicura Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo: «Stiamo partendo attivamente: già da oggi la nostra sarà prima di tutto una azione di normalizzazione. Vogliamo far capire ai turisti attraverso la testimonianza di chi si trova in quelle regioni che, nonostante il terremoto, i territori colpiti sono attivi e organizzano eventi e spettacoli». La cosa ci fa piacere, ma oltre a far presente che i territori non sono morti forse bisognerà trovare altri fondi per fare tante, e tante, azioni, dal tirare su case e chiese, dall’aprire i magazzini dove sono conservate le opere tratte in salvo, dall’evitare che interi paesi sprofondino su se stessi e che sulle macerie crescano boschi. E dare ospitalità ai turisti, per cui ripristinare anche l’accoglienza. 
Allora, forse, il piano strategico di Enit, Agis, Italia festival e Federculture insieme per promuovere il turismo legato agli eventi musicali e culturali potrà funzionare per bene, come riporta la Presidente Evelina Christillin: «L’intesa garantirà al mondo dello spettacolo una forte visibilità all’estero, maggiori collaborazioni con i tour operator e gli incomer specifici di settore e la creazione di nuovi itinerari che comprendano eventi, festival e musica». E forse, sempre tornando a quei benedetti “sondaggi” tra turisti, cercando di far conoscere anche i mezzi di comunicazione con cui poter attrarre flussi, partendo dall’ormai celeberrimo sito italia.it, che per ora pare risultare oscuro ai più. (MB)

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