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Giulia Currà, di Traslochi Emotivi, e l’artista tedesco Severin Spengler ripenseranno le scene e lo sviluppo estetico e concettuale de Il barbiere di Siviglia, opera buffa in due atti di Gioachino Rossini, che sarà proposta il 2 ottobre al Kurtheater di Bad Ems, uno splendido complesso sulle rive del fiume Lahn, tra Francoforte e Colonia, per il festival Gegen den Strom. L’opera sarà diretta dal giovane maestro d’orchestra Benedikt Sauer, al quale si deve l’idea, insieme a Le Case d’Arte, di far entrare in dialogo la storia presa dalla commedia di Pierre Beaumarchais e l’arte contemporanea.
«Già presente nel nostro lavoro la volontà di creare cortocircuiti e incognite, abbiamo accolto e lavorato alla “inutil precauzione” in un mondo virtuale e di idee che hanno viaggiato tra la Germania, Italia, Polonia, su treni, aerei, cantine di biblioteche e strade. Il nostro lavoro ha attinto dalla figura multiforme del “factotum della città”, al suo modo di reinventarsi continuamente, aiutare coincidenze e incontri fatali, riscattarsi e creare mondi. Con Figaro abbiamo viaggiato tra schiuma da barba, lettere nascoste e tessuti, che sono diventati simbolo del lavoro video che farà da culla al tutto, attualizzando un rococò a colpi di “pennello”, pizzi, specchi, parrucche. La piazza entra in casa, il dentro e fuori si mischiano e sospendono per un attimo il classico luogo del racconto», ha spiegato Currà.