27 novembre 2018

Ritratto di famiglia. A Milano, BUILDINGBOX presenta l’opera di Entang Wiharso

 

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Fino al 6 dicembre, BUILDINGBOX, lo spazio indipendente che fa parte di BUILDING, il centro espositivo situato nel cuore di Milano, ospiterà “The Family Portrait“, opera dell’artista Entang Wiharso. L’opera “è la ricostruzione di un progetto legato al matrimonio, nato come una soluzione di riconciliazione delle memorie assenti della mia famiglia. Il mio obiettivo era cercare di dare delle risposte attraverso il ritratto matrimoniale, un momento essenziale che la mia famiglia ha tanto desiderato ma che non è mai accaduto. Detto questo, sento che questo progetto ha fallito”. Nato in Indonesia da una famiglia javanese, e sposato con una donna americana con cui ha avuto due figli, Wiharso e la sua famiglia vivono tra Yogyakarta in Indonesia e Rhode Island, negli Stati Uniti, situazione che aggiunge un ulteriore livello di complessità alla sua condizione personale, fonte di ispirazione nel suo lavoro. Attraverso il rilievo la performance, la pittura e la scultura, l’artista indaga diversi aspetti che caratterizzano la condizione umana e il concetto di abilità, attraverso l’arte, di percepire domande primarie sull’amore, l’odio, il fanatismo e l’ideologia, cogliendo il difficile carattere dell’Indonesia, un paese in cui si manifestano molti paradossi che dominano il mondo contemporaneo, dall’estremismo religioso allo sviluppo finanziario, dalla multi etnicità all’identificazione nazionale post-coloniale. In altre parole, l’artista rappresenta la condizione di uomini che sono spesso divisi da sistemi politici, etnici, razziali e religiosi che sono complessi e sfaccettati, esseri umani che coesistono a dispetto del fatto che la loro comunicazione sia limitata e indiretta. The Family Portrait costituisce il terzo capitolo di “5779”, il progetto espositivo a cura di Nicola Trezzi che inaugura la prima stagione di BUILDINGBOX. Il progetto, che ha aperto nella settimana di Rosh HaShana, secondo il calendario ebraico capodanno dell’anno 5779, è una vetrina visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, una mostra collettiva nella quale le varie opere d’arte sono presentate una dopo l’altra. Seguendo la struttura del calendario, le opere di diversi artisti vengono presentate trasformando  questa il concetto stesso di mostra collettiva, organizzata non a partire dallo spazio, come succede usualmente, ma costruita sulla base del tempo.

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