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Famoso per aver disegnato una maglietta che è stata poi venduta per 15mila dollari, Andrei Molodkin fa spesso parlare di sé perché, nelle sue opere, caratterizzate da una dimensione poetica politico-ideologica, utilizza, tra gli altri, un elemento del tutto insolito: sangue umano.
Molodkin ha avviato una collaborazione con un altro artista russo, Erik Bulatov, con il quale inaugurerà un’esibizione dal titolo “Black Horizon”. Ospitata all’interno del Musée d’art de la Province de Hainaut, in Belgio, l’esposizione vedrà tele e sculture monumentali, scritte in russo e grandi lettere che, in realtà, sono dei contenitori che andranno a formare parole o frasi come, per esempio, “The walls turn red” o “democracy”, all’interno dei quali verrà pompato il sangue di alcuni volontari.
L’obiettivo che si nasconde dietro una forma d’arte così estrema, è suscitare profonde riflessioni sul panorama politico attuale, attraverso il forte impatto emozionale che le opere esercitano sull’osservatore.
“Black Horizon” aprirà il 9 febbraio e sarà visitabile per oltre tre mesi, fino al 19 maggio. (Daniela Pagliarini)