08 aprile 2019

Supportare l’arte comprandola. Ma anche solo vedendola, con l’app. Ecco Artland

 

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I fratelli danesi Jeppe e Mattis Curth hanno creato Artland, l’app che permette di vedere in 3D, ovunque tu sia, spazi di gallerie, musei, fiere d’arte e comprare le opere al loro interno. Non è la prima volta che viene lanciata una start up con un intento del genere ma pare che, questa volta, stia effettivamente funzionando. 
I due fratelli danesi, dopo aver terminato l’università con un percorso di studi non artistici ma nutrendo una grande passione per l’arte, si sono trasferiti a Copenaghen e hanno trovato fondi anche da personalità del mondo dello sport e dello spettacolo, riuscendo a sviluppare a un’app che conta ora ben 50mila utenti. Per i privati l’applicazione è gratuita, mentre per le gallerie ha un costo che varia mensilmente tra i 200 e i 227 dollari. 
L’eccezionalità di Artland risiede nel fatto che è possibile entrare virtualmente nelle gallerie e vedere le opere esposte, a discapito, però, di una possibile perdita di una visita effettiva degli spazi. A questo proposito, Mattis ha affermato come “molti studi dimostrano che se offri alle persone un’esperienza online molto positiva, è più probabile che visitino di persona quegli stessi spazi”. Sicuramente molte gallerie la pensano allo stesso modo, poiché ben 140 di loro si sono iscritte, tra le quali anche la Galleria Cardi di Milano. Anche perché la funzione 3D non è solo uno strumento di marketing ma può essere usata come metodo di archiviazione, quando le esibizioni vengono disallestite. 
Guardando al futuro, l’azienda, che ora ha più di 15 dipendenti, ha intenzione di portare la tecnologia negli studi degli artisti, permettendo ai collezionisti di vedere le opere mentre sono in realizzazione. Per ora, tuttavia, ci si sta concentrando sull’espansione dell’app, nata per dare la possibilità di supportare l’arte, comprandola. (Adele Menna)

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