23 maggio 2003

fino al 6.VI.2003 Bernardí Roig – Leidy B Torino, VELAN

 
Occhi infuocati, gabbie, video, un percorso emotivo e visivo. Lungo i confini sottilissimi che separano l'erotismo dalla pornografia. Ad accoglierci ritroviamo l’ormai consueto manichino brulé dell’artista spagnolo…

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Il corpo e il desiderio sono nuovamente i protagonisti dell’ultimo lavoro di Bernardì Roig (Palma di Maiorca, 1965), LEIDY B. (versiòn azogue) realizzato per il MEIAC di Bajadoz (Spagna) ed oggi esposto a Torino.
Bernardì è un artista che si districa equamente tra scultura, disegno e video. In questa occasione sintetizza le tre realtà in un’unica installazione costituita da due grosse gabbie lignee appese al soffitto con all’interno, imprigionati, due televisori; davanti alla gabbia sulla destra troviamo uno dei sui tipici manichini indossante un completo e sciarpa neri, privo di mani, con le orbite infuocate (dalle cavità oculari escono realmente due fiamme) e rivolto a contemplare il video. Sul primo schermo in origine doveva essere proiettato solo l’inizio del film, interamente visibile sul secondo televisore, ora osserviamo solo un continuo effetto neve). Le sequenze del filmico in b/n riprendono voyeuristicamente una ragazza e il suo corpo, mentre sale una scala di duchampiana Bernardi Roig Leydi B 2003memoria, spesso soffermandosi su particolari fetish come il tacco della scarpa; dopo esser entrata nella stanza dell’artista, che vediamo osservarla nascosto come una sorta di guardone, eccitata dai disegni erotici appesi e sparsi su un letto inizia una lunga pratica di autoerotismo. Le immagini cominciano a diventare più confuse e oniriche e iniziano a sovrapporsi diversi punti di vista. Alle pratiche masturbatorie della protagonista coadiuvate da una sorta di oggetti scultorei ambigui e fallici subentra, l’improvvisa comparsa di un uomo tra le lenzuola con la testa fasciata che da l’avvio a un vero e proprio amplesso hard, raggiunto entrambi l’orgasmo il video termina con il rivestirsi della ragazza, che esce dall’appartamento in modo analogo al suo ingresso. Il lavoro di Roig ci spinge,Bernardi Roig Leydi B 2003 provocatoriamente e ossessivamente, a riflettere sul confine umano tra erotismo e pornografia: l’insistere sul denudarsi della ragazza, che Bataille considerava esperienza sacra, passaggio dall’umanità all’animalità, ma soprattutto il guardare, l’occhio-voyeur della camera che ci riporta anche alle riflessioni di Pierre Klossowski sono i parametri di partenza di questo lavoro. La dimensione erotica-pornografica del video non si risolve in una sola rappresentazione e constatazione sensoriale delle pulsioni sessuali; in realtà Roig vuole sottolineare anche la perdita odierna del potere provocatorio di queste immagini che illustrano nel loro feticismo non il vero feticismo, non la vera realtà sessuale, ma bensì, parafrasando Baudrillard in L’illusione e la disillusione estetica, l’idea del sesso. Da segnalare, infine, la presenza in mostra anche di venti squisiti disegni a carboncino illustranti la storyboard del video.

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www.meiac.org

pietro bussio
mostra visitata il 16 maggio 2003


Bernardí Roig – Leidy B. (versión azogue), a cura di Luca Beatrice
Torino, VELAN centro d’arte contemporanea, via Modena 52
Orario d’apertura: dal martedì al venerdì ore 16,00 – 19,00; lunedì e sabato solo su appuntamento
Per informazioni: tel. 011 280406; http://www.velancenter.com e-mail: info@velancenter.com


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