09 novembre 2018

ROBERT POLIDORI DEVOTION ABANDONED ALLO STUDIO TRISORIO DI NAPOLI

 

di

Fino al 30 gennaio 2019

Fra il 2017 e il 2018 Robert Polidori ha trascorso lunghi periodi a Napoli per fotografare le chiese abbandonate della città e per indagare il lento declino del fervore religioso, un carattere ricorrente della modernità in tutto il mondo occidentale, una trasformazione culturale che porta con sé molti effetti psicologici.

Senza mai alterare la realtà, Polidori trasferisce nei suoi scatti gli aspetti emozionali dei luoghi, ne evoca la memoria e sublima la decadenza che diventa metafora di uno stato dell’essere. Le sue grandi fotografie dai colori saturi conducono lo spettatore in una dimensione di sospensione dove le storie si sovrappongono e si rivelano attraverso gli strati di materia che mostrano la trama del lento logorio del tempo, dando vita a “pitture spontanee” che l’artista riesce a fissare in un istante.

Luoghi dell’essere sono per Polidori le chiese abbandonate, ma anche le rovine di Oplontis, di Pompei e dei Campi Flegrei che ci fanno intuire l’esistenza di un tempo che non è quello storicizzato e misurabile che i restauri cercano di resuscitare ma è un tempo perduto, lontano dal nostro mondo, del quale ognuno porta le tracce dentro di sé.

Biografia

Robert Polidori è nato a Montréal nel 1951. Dal 2015 vive e lavora in California. Ha iniziato la sua carriera a New York nel cinema d’avanguardia, assistendo Jonas Mekas negli Anthology Film Archives, un’esperienza che ha segnato il suo approccio alla fotografia. Mentre viveva a Parigi nei primi anni Ottanta ha iniziato a documentare il restauro di Versailles e ha continuato per oltre 30 anni a fotografare le trasformazioni del sito. Ha realizzato progetti fotografici a L’ Avana, a Chernobyl e ha documentato le conseguenze dell’allagamento dopo l’uragano Katrina a New Orleans esponendo queste fotografie al Metropolitan Museum di New York. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e ha esposto le sue opere in spazi pubblici e privati in tutto il mondo tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra e la Bibliothèque Nationale di Parigi. Nei suoi ultimi progetti Polidori si è focalizzato sulla crescita urbana fotografando aggregati urbani con strutture molto complesse e in continua espansione architettonica e demografica, tra cui Mumbai, Rio de Janeiro e Amman. Nel 1997 ha vinto il World Press Photo.

 

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