13 maggio 2005

fino al 31.V.2005 Michelangelo Pistoletto Roma, Oredaria

 
Un Pistoletto molto sixties. Che torna a proporre superfici specchianti. Protagonista il linguaggio, che si esprime in icastici gesti. Sul semplicismo della comunicazione...

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La personale di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) alla Galleria Oredaria è la spia di un trend più ampio, che vede Roma divisa tra il brand new e l’indagine retrospettiva, mettendo a segno una serie di appuntamenti dedicati a storici protagonisti del contemporaneo. Tra questi, un Pistoletto in versione sixties, per quanto attuale: Azione Comunic-azione –questo il titolo della mostra– che evoca la regina incontrastata delle cronache moderne, quasi che la realtà mediatica fosse definitivamente subentrata all’immaginario simulacrale dell’arte. Non a caso, l’autore propone trenta quadri specchianti con serigrafie di “mani in azione”, recuperando modi tipici degli esordi, con una differenza: non più silhouette antropomorfe, ma gesti didascalici, che alludono alle dinamiche simbolico-allusive sottese al linguaggio pubblicitario. Eloquente, in tal senso, Chiavi in mano che associa il codice verbale a quello visivo, svelando l’appeal irresistibile del cocktail sinestetico. OK esprime, a sua volta, l’icasticità di una segnaletica gestuale democratizzata nella cifra universale del passe-par-tout linguistico. Ipso facto: azione-comunicazione, medium-messaggio.
L’apparente banalità, il look fotografico, l’immagine reificata celano, in realtà, una critica sottile all’orizzonte estetico contemporaneo, vincolato ad un sistema di segni tanto elementare, quanto ineffabile. Lo specchio mostra, perciò, la trappola omologante, che tenta di ridurre ad unum la complessità del reale. La teoria di gesti scanditi sui pilastri della galleria veicola messaggi standardizzati, privi di autentico spessore comunicativo. In antitesi alla globalizzazione, Pistoletto difende la differenza, dal Greco dià-phero: “porto attraverso”, che rende l’idea d’impollinazione reciproca insita nell’etimologia. In tale ambito s’inscrive il progetto Intermediterranea Love Difference (2002), promosso dall’Ufficio Politica di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, “con lo scopo di raccogliere attorno alle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo persone e istituzioni interessate a creare nuove prospettive che portino oltre e al di là del tragico conflitto tra le diversità culturali”. Crocevia di popoli, lingue, culture, il Mediterraneo sembra riflettersi in Dita Intrecciate, a ribadire l’importanza dello scambio e dell’interazione. Lo specchio, dunque, come metafora di una pluralità di sguardi, deflagrazione del pensiero unico e apertura ai molteplici punti di vista: un’utopia concreta, per dirla con Hans Ulrich Obrist alla scorsa Biennale di Venezia, intesa, non tanto nell’accezione di non-luogo straniante e metafisico, quanto come alternativa storica e finestra sul futuro.

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Michelangelo Pistoletto. Azione – Comunic-azione
Oredaria Arti Contemporanee, Roma, via Reggio Emilia 22-24 (nomentano)
martedì-sabato 10:00-13:00 16:00-19:30 – per informazioni: 06 97601689 / info@oredaria.it / www.oredaria.it


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