19 gennaio 2009

fino al 31.I.2009 Paolo Chiasera Brescia, Massimo Minini

 
La memoria è contenuto precipitato. Sprazzi di luce bianca, riflessi scuri, animali da caccia, anamorfosi e scoperta sono le parole chiave per leggere questa personale. Una replica riadattata e arricchita di opere esposte alla Quadriennale...

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A Paolo Chiasera (Bologna, 1978) basterebbe il nome per rimandarci a un immaginario formale netto, scontornato e riconoscibile, direttamente legato al suo lavoro. L’artista bolognese non avrebbe bisogno di nessun’altra presentazione se non fosse che, a ogni sua personale, c’è sempre un motivo diverso. Qualcosa che interviene a renderlo sempre un po’ irriconoscibile. Un quid che scardina e supera l’idea in precedenza e-seguita, da eludere a scapito della costruzione di un’unica e determinata connotazione estetica.
Chiasera ha il dono di far scoprire all’osservatore il potenziale espressivo della forma. Concetto che, nel suo lavoro, deve necessariamente arrivare alla tridimensionalità, a quello spazio che porta alla comprensione profonda dell’invisibile e alla rappresentazione passiva della realtà. Di riflesso, la memoria – come rilettura di un presente spento (da qui il titolo The Origin of Black Brain) – accompagna la resa formale di Chiasera verso molti aspetti della quotidianità, concentrandosi sulla sottrazione e sulla negazione del movimento disperso, del gesto sospeso e di quella parola che questi due elementi rappresentano, trasformata in azione drammatica.
Chiasera ha la facoltà di arrivare allo sguardo, non più da catturare con colori urlanti, iridescenza e splendore, ma imprimendo a tele, disegni e installazioni una sorta di radiosa, cosmi-comica visione luminosa delle cose.
Paolo Chiasera - The origin of Black Brain - veduta della mostra presso la Galleria Massimo Minini, Brescia 2008 - photo Andrea Gilberti
Ad accogliere il visitatore a Brescia si trova soltanto il lavoro operato su Black Brain (opera-motore di questa personale, in precedenza esposta alla Quadriennale di Roma), trasformato però in versione anamorfica. Il dipinto è incastonato all’interno di un gigantesco cilindro d’acciaio specchiante, un sistema che ridefinisce il senso prospettico della composizione.
Nella seconda sala, invece, come di consueto Chiasera ricostruisce il proprio studio, esponendo i disegni preparatori di Black Brain. Lo studio e le paratie che lo separano dallo spazio calpestabile della galleria generano un cambio visivo di rotta che rende la preparazione dell’opera un’opera a sé, con le sue connotazioni particolari, esibendo il senso del lavoro nelle sue componenti generali. I disegni e le decorazioni sono l’idea prima dell’idea, ma il codice rimane criptato e in superficie si percepisce solo il motivo dei codici magici, come nelle sequenze numeriche di Fibonacci.
Paolo Chiasera - Black Brain 1 - 2008 - tubo in acciaio - photo Andrea Gilberti
Nell’ufficio della galleria sono presentati due dipinti su tela, frutto dei disegni preparatori esposti in galleria. L’artista documenterà con una serie di fotografie i movimenti del pubblico attorno a questi nuovi lavori, osservati durante il periodo di esposizione. Successivamente, i lavori saranno racchiusi all’interno di ulteriori cilindri d’acciaio, a guardia, a protezione e a memoria di una nuova tappa di The Origin of Black Brain.

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dal 22 novembre 2008 al 31 gennaio 2009
Paolo Chiasera – Black Brain
Galleria Massimo Minini
Via Apollonio, 68 – 25128 Brescia
Orario: da lunedì a venerdì ore 10.30-19.30; sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 030303034; fax +39 030392446; info@galleriaminini.it; www.galleriaminini.it

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