31 ottobre 2003

fino all’8.II.2004 Frida Kahlo. La mostra Milano, Palazzo della Permanente

 
Un pessimo carattere, protervo e provocatorio. La passione politica e la militanza. Una singolare inclinazione alla… tequila e alle avventure amorose. In mostra le opere di una donna-simbolo che ha saputo tradurre dolore e travagli in arte…

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Per via di una deformazione dovuta alla poliomielite, da bambina i suoi coetanei l’appellano pata de palo (gamba di legno). L’episodio che trasforma la vita di Frida Kahlo (Coyoacan, 1907-1954) in un vero e proprio calvario, tuttavia, avviene quando l’artista ha appena diciotto anni. La corriera che abitualmente la riporta a casa da scuola si scontra con un tram e un corrimano le penetra iFrida Kahlo Senza Speranza 1945 l busto: la sua esistenza si tramuta in una lotta incessante contro il dolore e l’infermità.
La sofferenza e il grande coraggio, l’ironia e l’irruenza, la spettacolarità della sua dimensione simbolica, l’amarezza provocata dai tradimenti di Diego Rivera: c’è tutto il mondo di Frida nelle opere in mostra, una trentina tra disegni e dipinti appartenenti alla collezione del Museo Dolores Olmedo Patino, concessa integralmente a Milano per la prima volta.
La mostra è introdotta da Ritratto di Alicia Galant (1927), emblematico del primo periodo compositivo, nettamente influenzato dalla ritrattistica messicana del XIX secolo. Uno dei temi più sentiti, la nascita di nuove vite attraverso la morte, è rappresentato in Ritratto di Luther Burbank (1931). Raffigurante un coltivatore notoFrida Kahlo Ritratto di Luther Burbank 1931 per i suoi insoliti incroci di frutta e ortaggi, il dipinto anticipa quello che presto diverrà un aspetto dominante nella produzione dell’autrice: l’impiego di un fitto e variegato repertorio di simboli.
Immagini allegoriche che in Ospedale Henry Ford (1932) rievocano l’ evento drammatico dell’aborto spontaneo subito a Detroit. Comparabile agli ex-voto propri della tradizione messicana, quest’opera dimostra come la simbologia utilizzata abbia una forte attinenza con la vita reale.
Rifiutando la definizione di artista surrealista, del resto, Frida dichiara più volte di riprodurre esperienze ed accadimenti concreti: “Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni”.
Entrambi del ’44, tra i lavori più recenti da ricordare Il fiore della vita e Ritratto di Dona Rosita Morillo. Quest’ultimo, uno tra i preferiti dalla Kahlo, ritrae la madre del mecenate Eduardo Morillo Safa seduta davanti ad un suggestivo intrico di vegetazione carnosa.
Del medesimo anno, La colonna spezzata fa riferimento all’aggravarsi della salute dell’artista: una colonna ionica rotta in numerosi punti rimanda alla sua spina dorsale straziata, così come i chiodi che ne trafiggono il corpo – suggerendo un raffronto con l’iconografia legata alla vicenda di San Sebastiano – riportano al travaglio fisico.
Costretta a letto, in Senza speranza (1945) Frida vomita violentemente quel cibo che è obbligata ad ingerire per combattere l’inappetenza, mFrida Kahlo Ritratto di Dona Rosita Morillo 1944 a anche gli orrori che minano il suo percorso.
La mostra, piuttosto deludente se consideriamo che in ragione del numero di opere presenti è ritenuta la più importante tra quelle realizzate fino ad ora, è integrata da una raccolta fotografica che documenta i momenti più significativi della vita di Kahlo e alcuni episodi sintomatici della realtà socio-politica messicana del periodo.
La sezione dedicata a Renate Reicher chiude idealmente l’esposizione: 47 differenti composizioni di piccolo formato rivisitano, nell’ambito di una sorta di rito terapeutico post mortem, il capolavoro Le due Frida.

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Nella materia: la precedente mostra al Museo della Permanente

sonia gallesio
mostra visitata il 18 ottobre 2003


Frida Kahlo. La mostra
dal 9 ottobre 2003 all’8 febbraio 2004
Milano, Palazzo della Permanente, via Turati 34
orario di visita: lunedì 13-20; martedì e giovedì 10-23; mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-20
ingresso: intero €9.00; ridotto e gruppi € 7.50; scuole € 4.00
prenotazioni gruppi e visite guidate: tel. 02 54.915; Aster tel. 02 20.14.80
infoline: 24 h/24 h tel. 02 54.915; www.ticket.it/frida  – http://www.fridakahlo.it
a cura di: Achille Bonito Oliva e Vincenzo Sanfo
catalogo: Silvana Editoriale, 336 pagine, € 35,00
www.lapermanente-milano.it


[exibart]

3 Commenti

  1. Ho personalmente visto la mostra che ho trovato bella e profondamente toccate. mi permetto solo un piccolo appunto a Sonia Gallesio, autrice dell’articolo , quando dice deludente il numero di opere in mostra ma probabilmente ha poca conoscienza sul fatto che Frida ha prodotto in tutta la sua carriera artistica una quarantina di opere e di diverse di queste si sono perse le tracce ed è per questo impossibile reperirle. Il poter ammirare trenta opere tutte insieme è un evento abbastanza raro e unico e soprattutto l’unica vera mostra quasi completa mai fatta sia in Italia sia nel mondo .

  2. Ma nooo nn lo avete segnalato nemmeno nelle citta’ around o le speednews! Una retrospettiva spettacolare di undici stanze dedicate a Frida Kahlo, durante questa stagione estiva alla Tate Modern! Per chi passasse per London da non perdere:

    The exhibition of Frida Kahlo at the Tate Modern in London from 9 June 2005 to 9 October 2005.

    The best retrospective of her work so far!
    The new Tate Modern exhibition collects 80 of Kahlo’s works, including still-life paintings and lesser-known watercolours and drawings.
    Buona vacanza a tutti/e (*_____*)

    E non solo…anche film d’essay!

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