13 aprile 2001

fino al 3.VI.2001 La collezione Borgia Velletri (rm), Palazzo Comunale

 
A Velletri una grande mostra ripresenta per la prima volta la collezione di arte e curiosità raccolta dal cardinal Stefano Borgia...

di

Curiosità e tesori da ogni parte del mondo”. Questa scritta, che troneggiava all’ingresso del casino di campagna del cardinale Stefano Borgia (1731-1804) a Velletri – che oggi purtroppo non esiste più – è stata scelta quale titolo della mostra sui tesori dei Borgia, allestita recentemente nel palazzo comunale di Velletri. Discendente di una famiglia che è rimasta nota nella storia soprattutto per le nefandezze perpetrate nella sua rincorsa al potere (sembra che il termine nepotismo sia stato suggellato dall’operato di papa Callisto III Borgia che nominò cardinali due dei suoi nipoti, di cui uno, Alessandro VI, è il padre di Lucrezia e di Cesare, che ispirerà al Macchiavelli il suo libro più famoso: “Il principe ”), Stefano Borgia coltiva durante la sua vita una grandissima passione: quella per il collezionismo dell’arte.Tamburo Lappone, Museo Pigorini (sezione Nuovo Mondo). Dal Museo Pigorini
Il cardinale riesce così a mettere insieme un’importante collezione d’arte che lascia strabiliati tutti i grandi letterati dell’epoca a cominciare dallo stesso Goethe – che vi si recherà due volte – e palazzo Borgia a Velletri diventa nel ‘700 una casa museo che fa parte del Grand Tour , sulla strada da Roma a Napoli, dove si fa tappa per poter ammirare da vicino gli straordinari oggetti raccolti dal cardinale. Antichità egizie, greche, volsche, etrusche, indiane, oggetti provenienti dal nuovo Mondo che vengono spediti a Stefano Borgia dalle missioni cattoliche.. A seguito della morte di Stefano Borgia, la collezione venduta a diversi sovrani dal nipote Camillo va dispersa e questa è la prima volta che si cerca di ricomporre la collezione Borgia così com’era ai tempi del cardinale. Gli oggetti messi insieme sono circa quattrocento e spaziano in diversi campi artistici.
Dal mondo antico (importanti i reperti romani, etruschi, ed ellenici)al nuovo mondo (oggetti delle Americhe e dell’Oceania, provenienti questi ultimi, secondo alcuni, dalla prima spedizione di Cook), si attraversa l’Oriente con le antichità egizie, il museo arabico-cufico ed il museo indico.Monumento Imeneminet, (sezione Egizia) Al Nuovo Regno risale (XIX Dinastia) risale il monumento funerario di Imem-em-inet Dal Museo Archeologico di Napoli Alcuni dei reperti sono delle vere e proprie rarità. E’ questo il caso della charta borgiana, il primo papiro egiziano pervenuto in occidente e prestato dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli; il messale rinascimentale di papa Alessandro VI Borgia, proveniente dalla Biblioteca Vaticana e che, ancor oggi, viene letto dal pontefice durante la messa della notte di natale. Il globo cufico, l’altare indiano, il tamburo sciamanico, gli importanti reperti romani, etruschi ed egizi, tra questi ultimi il famoso monumento funerario di Imen-em-Inet (XIX dinastia 1308-1194 a. C. proveniente dal Museo Archeologico di Napoli), sono solo alcuni esempi della ricchezza degli oggetti collezionati dal cardinale per la meraviglia dei suoi contemporanei. Basti pensare che la sua collezione egizia è stata una delle raccolte egittologiche più antiche nella storia del collezionismo europeo ed una delle più vaste prima della famosa spedizione di Champollion in Egitto.

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consuelo valenzuela


31 marzo – 3 giugno 2001.
Palazzo Comunale, piazza C. Ottaviano Augusto, 1 –
Velletri
Orario: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 14.00; ore 15.00 – 19.30
Informazioni: tel: 06/692050205
Prezzo: biglietto intero: 10.000£, ridotto: 6.000£
Sito internet: www.velletrimuseo.com
La mostra prosegue dal 23 giugno al 16 settembre 2001 al Museo Nazionale
Archeologico di Napoli
L’esposizione è stata organizzata dal Museo Civico di Velletri in
collaborazione con l’Associazione Civita con il patrocinio del Ministero per
i beni culturali ed è stata curata da Anna Germano e Marco Nocca con il
coordinamento Di Filippo Alivernini. E’ il prodotto di un lavoro di équipe
nei vari musei che custodiscono oggi i reperti. Il catalogo, a cura di Anna
Germano e Marco Nocca è edito da Electa Napoli (costo 75 000 Lire, in
mostra 65 000 Lire).



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