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Adriano Pitschen – “Nel vivo
La mostra che il Museo d’arte Mendrisio dedica al pittore Adriano Pitschen, nato a Lugano nel 1953, ha lo scopo di presentare compiutamente il lavoro degli ultimi quindici anni. In concomitanza con la personale di Adriano Pitschen sarà possibile visitare anche la collezione permanente del Museo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra che il Museo d’arte Mendrisio dedica al pittore Adriano Pitschen, nato a Lugano nel
1953, ha lo scopo di presentare compiutamente il lavoro degli ultimi quindici anni. È del 1994,
infatti, l’esposizione tenuta al Museo Epper di Ascona, mentre del 2004 sono quelle allestite al
Museo cantonale di Lugano (Ala Est) e alla Biblioteca universitaria Arturo Frinzi a Verona.
Un’ampia selezione di dipinti recenti mette in risalto l’importante sviluppo che il lavoro di Pitschen
ha saputo raggiungere, grazie ad una continua e insistente attenzione su alcune relazioni
fondamentali già presenti sin dagli esordi avvenuti alla metà degli anni Settanta. In un momento di
forte trasformazione del mondo dell’arte, nei suoi mezzi e nei suoi linguaggi, l’esperienza artistica di
Adriano Pitschen prende avvio con una netta scelta di campo in favore della continuità della pittura.
Il catalogo si avvale di tre testi realizzati da Simone Soldini, dal critico e storico dell’arte Marco
Rosci – autorevole studioso che si è occupato a lungo di arte antica e moderna – e dallo storico
dell’arte e filosofo Jean Soldini, attento interprete dell’opera di Pitschen già a partire dalla prima
mostra che si tenne proprio a Mendrisio, alla Galleria L’Immagine nel 1981. Completano la
pubblicazione gli “Scritti d’atelier” che sono il risultato delle riflessioni presenti nella quotidianità
del pittore.
Il titolo della mostra “Nel vivo” vuole riassumere con semplicità, sia il tipo di rapporto che Pitschen
intrattiene con la realtà, sia la necessaria attenzione che il suo lavoro richiede per essere apprezzato
e confrontato pienamente con analoghe esperienze contemporanee. Infatti, dopo più di un trentennio
di lavoro, la sua pittura mostra con chiarezza le particolarità che la distinguono dalla pur folta
ripresa dell’uso del medium pittorico verificatosi proprio negli anni Ottanta.
Il percorso espositivo proposto tende a caratterizzare tutte le fasi di maturazione di un’opera che,
già dalla metà degli anni Ottanta, indaga e raggiunge la possibilità di lavorare sullo spazio
rettangolare della superficie della tela fissando, per continui aggiustamenti, una comunicazione a
distanza tra il dato della realtà e il suo “corrispettivo pittorico” costituito dal colore-luce. Spazio
reale e forme oggettuali, spesso mutuate dal cerchio, vengono portati ad una dimensione neutra in
cui il fondo e le forme sono fortemente ravvicinati, sia tramite la stesura pittorica, sia lavorando
sulle potenzialità dei colori. I titoli delle opere, costituiti quasi tutti dalla parola “Composizione”
seguita dal nome di un colore o dalla definizione di un particolare assetto spaziale, rivelano ancora
più esplicitamente l’importanza che assume ogni singola opera. Completano la mostra alcune serie
di lavori su carta che mettono in evidenza una immediatezza d’approccio pur nel lento lavorio che,
attraverso varie fasi, conduce al quadro.
Piazza San Giovanni
Casella postale 142
CH – 6850 Mendrisio
Telefono
004191.6403350
Facsimile
004191.6403359
Posta elettronica
museo@mendrisio.ch
Internet
www.mendrisio.ch/museo
A cura del Museo d’arte Mendrisio
Catalogo Nel vivo, italiano / inglese, 110 pagine, 48 illustrazioni a colori, schede e
contributi di Simone Soldini, Marco Rosci, Jean Soldini, Adriano Pitschen
25 CHF / 19 €
Info Tel. +41 (0)91 640 33 50, museo@mendrisio.ch www.mendrisio.ch/museo
Orario martedì-venerdì: 10-12 e 14-17 sabato-domenica: 10-18
lunedì: chiuso (tranne i festivi)
Entrata CHF 8.- (€ 6) ridotto CHF 5.- (€ 4)
Adriano Pitschen ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1977.
Dal 1979 ha esposto in numerose rassegne collettive, tra cui la XXXI Biennale d’arte Città di
Milano, 1989, il Salon des Artistes Français, Parigi, 1990, la Biennale internazionale della grafica,
Lubiana, 1993 e 1995, la Biennale internazionale, Flash Art Museum, Trevi, 1998 e ha tenuto le
seguenti personali: Galleria L’Immagine, Mendrisio, 1981, Galleria Pro Arte e Biblioteca Salita dei
Frati, Lugano, 1985, Galleria delle Ore, Milano, 1988, Studio Arte 3, Trieste, 1992, Museo Epper,
Ascona, 1994, Museo cantonale d’arte (Ala Est), Lugano 2004, Biblioteca universitaria A. Frinzi,
Verona, 2004. Bibliografia essenziale: Jean Soldini, Adriano Pitschen, in catalogo Galleria
L’Immagine, 1981; Jean Soldini, La vetrata debole - Pitschen, Edizioni Cenobio, 1985; Elena
Pontiggia, A.P. La vita del colore, in catalogo Galleria delle Ore, Milano 1988; Piero Del Giudice,
La secessione di A.P., in catalogo Studio Arte 3, Trieste 1992; Roberto Pasini, La pittura corre sul
filo, in catalogo Museo Epper Ascona, 1994; Roberto Pasini, A.P. La forma, la proliferazione, il
vuoto, Ed. Pendragon, Bologna, 2003; Roberto Pasini, A.P. Una pittura al limite, in testo mostra
Biblioteca universitaria A.Frinzi, Verona 2004.
In concomitanza con la personale di Adriano Pitschen sarà possibile visitare anche la collezione
permanente del Museo accolta negli spazi espositivi recentemente restaurati e ampliati del
complesso monumentale di San Giovanni, straordinario monumento storico nel cui antico chiostro
dei Serviti è ancora visibile una preziosa lunetta di Giovanni da Milano, importante seguace della
lezione giottesca. A suggello di questo lungo recupero architettonico il Museo d’arte Mendrisio
presenta quindi una ricca selezione di opere dal XVII al XX secolo con autori rilevanti nella storia
artistica locale, ma anche classici dell’arte moderna: un patrimonio che si è andato arricchendo nel
tempo e che oggi conta, anche grazie al recente arrivo di consistenti depositi, oltre 2’500 opere.
Baricentro della raccolta rimane il Novecento ticinese che evidenzia il carattere specifico di una
provincia influenzata dalla cultura di origine e da una forte componente proveniente dal nord. Ma tra
gli autori presenti in mostra - dal Maestro della Natività di Mendrisio a Luigi Rossi, da Guido
Gonzato a Edmondo Dobrzanski fino a Max Huber - figurano anche molti artisti d’area tedesca che
si fermarono in Ticino dopo un periodo di formazione nei grandi centri dell’arte italiana. Fra questi
la pittrice Marianne von Werefkin, tra gli iniziatori di Der Blaue Reiter, movimento d’avanguardia
dell’espressionismo, e fondatrice nel 1922 del Museo di Ascona, ed altri pittori provenienti da
diversi paesi dell’Europa Settentrionale come Walter Helbig che, nonostante l’evidente
componente spirituale espressionista, elabora una pittura più legata ad un arcaismo classicista.
Questa costante espressionistica raggiunse l’apice in un proprio “movimento” che, tra il 1905 e il
1930, si coagulò in artisti e gruppi autonomi e stilisticamente diversi. Nel caleidoscopico percorso
elaborato dal curatore Simone Soldini sono presenti anche personalità di spicco dell'arte italiana del
dopoguerra tra cui Mario Sironi, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Mario Radice, Ennio
Morlotti, Tancredi Parmeggiani, Gianni Dova e Piero Gilardi. A un criterio cronologico si
accompagna un criterio settoriale per filoni tematici e linguistici e il catalogo che accompagna la
mostra si divide in nove sezioni storico-tematiche, ognuna corredata da immagini e introdotta da
una sintetica lettura critica.
Catalogo 220 pp. circa, 180 illustrazioni a colori, schede e contributi di Federica Bianchi, Matteo Bianchi,
Chiara Gatti, Anastasia Gilardi, Claudio Guarda, Simone Soldini, Maria Will, 30 CHF / 21 €
1953, ha lo scopo di presentare compiutamente il lavoro degli ultimi quindici anni. È del 1994,
infatti, l’esposizione tenuta al Museo Epper di Ascona, mentre del 2004 sono quelle allestite al
Museo cantonale di Lugano (Ala Est) e alla Biblioteca universitaria Arturo Frinzi a Verona.
Un’ampia selezione di dipinti recenti mette in risalto l’importante sviluppo che il lavoro di Pitschen
ha saputo raggiungere, grazie ad una continua e insistente attenzione su alcune relazioni
fondamentali già presenti sin dagli esordi avvenuti alla metà degli anni Settanta. In un momento di
forte trasformazione del mondo dell’arte, nei suoi mezzi e nei suoi linguaggi, l’esperienza artistica di
Adriano Pitschen prende avvio con una netta scelta di campo in favore della continuità della pittura.
Il catalogo si avvale di tre testi realizzati da Simone Soldini, dal critico e storico dell’arte Marco
Rosci – autorevole studioso che si è occupato a lungo di arte antica e moderna – e dallo storico
dell’arte e filosofo Jean Soldini, attento interprete dell’opera di Pitschen già a partire dalla prima
mostra che si tenne proprio a Mendrisio, alla Galleria L’Immagine nel 1981. Completano la
pubblicazione gli “Scritti d’atelier” che sono il risultato delle riflessioni presenti nella quotidianità
del pittore.
Il titolo della mostra “Nel vivo” vuole riassumere con semplicità, sia il tipo di rapporto che Pitschen
intrattiene con la realtà, sia la necessaria attenzione che il suo lavoro richiede per essere apprezzato
e confrontato pienamente con analoghe esperienze contemporanee. Infatti, dopo più di un trentennio
di lavoro, la sua pittura mostra con chiarezza le particolarità che la distinguono dalla pur folta
ripresa dell’uso del medium pittorico verificatosi proprio negli anni Ottanta.
Il percorso espositivo proposto tende a caratterizzare tutte le fasi di maturazione di un’opera che,
già dalla metà degli anni Ottanta, indaga e raggiunge la possibilità di lavorare sullo spazio
rettangolare della superficie della tela fissando, per continui aggiustamenti, una comunicazione a
distanza tra il dato della realtà e il suo “corrispettivo pittorico” costituito dal colore-luce. Spazio
reale e forme oggettuali, spesso mutuate dal cerchio, vengono portati ad una dimensione neutra in
cui il fondo e le forme sono fortemente ravvicinati, sia tramite la stesura pittorica, sia lavorando
sulle potenzialità dei colori. I titoli delle opere, costituiti quasi tutti dalla parola “Composizione”
seguita dal nome di un colore o dalla definizione di un particolare assetto spaziale, rivelano ancora
più esplicitamente l’importanza che assume ogni singola opera. Completano la mostra alcune serie
di lavori su carta che mettono in evidenza una immediatezza d’approccio pur nel lento lavorio che,
attraverso varie fasi, conduce al quadro.
Piazza San Giovanni
Casella postale 142
CH – 6850 Mendrisio
Telefono
004191.6403350
Facsimile
004191.6403359
Posta elettronica
museo@mendrisio.ch
Internet
www.mendrisio.ch/museo
A cura del Museo d’arte Mendrisio
Catalogo Nel vivo, italiano / inglese, 110 pagine, 48 illustrazioni a colori, schede e
contributi di Simone Soldini, Marco Rosci, Jean Soldini, Adriano Pitschen
25 CHF / 19 €
Info Tel. +41 (0)91 640 33 50, museo@mendrisio.ch www.mendrisio.ch/museo
Orario martedì-venerdì: 10-12 e 14-17 sabato-domenica: 10-18
lunedì: chiuso (tranne i festivi)
Entrata CHF 8.- (€ 6) ridotto CHF 5.- (€ 4)
Adriano Pitschen ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1977.
Dal 1979 ha esposto in numerose rassegne collettive, tra cui la XXXI Biennale d’arte Città di
Milano, 1989, il Salon des Artistes Français, Parigi, 1990, la Biennale internazionale della grafica,
Lubiana, 1993 e 1995, la Biennale internazionale, Flash Art Museum, Trevi, 1998 e ha tenuto le
seguenti personali: Galleria L’Immagine, Mendrisio, 1981, Galleria Pro Arte e Biblioteca Salita dei
Frati, Lugano, 1985, Galleria delle Ore, Milano, 1988, Studio Arte 3, Trieste, 1992, Museo Epper,
Ascona, 1994, Museo cantonale d’arte (Ala Est), Lugano 2004, Biblioteca universitaria A. Frinzi,
Verona, 2004. Bibliografia essenziale: Jean Soldini, Adriano Pitschen, in catalogo Galleria
L’Immagine, 1981; Jean Soldini, La vetrata debole - Pitschen, Edizioni Cenobio, 1985; Elena
Pontiggia, A.P. La vita del colore, in catalogo Galleria delle Ore, Milano 1988; Piero Del Giudice,
La secessione di A.P., in catalogo Studio Arte 3, Trieste 1992; Roberto Pasini, La pittura corre sul
filo, in catalogo Museo Epper Ascona, 1994; Roberto Pasini, A.P. La forma, la proliferazione, il
vuoto, Ed. Pendragon, Bologna, 2003; Roberto Pasini, A.P. Una pittura al limite, in testo mostra
Biblioteca universitaria A.Frinzi, Verona 2004.
In concomitanza con la personale di Adriano Pitschen sarà possibile visitare anche la collezione
permanente del Museo accolta negli spazi espositivi recentemente restaurati e ampliati del
complesso monumentale di San Giovanni, straordinario monumento storico nel cui antico chiostro
dei Serviti è ancora visibile una preziosa lunetta di Giovanni da Milano, importante seguace della
lezione giottesca. A suggello di questo lungo recupero architettonico il Museo d’arte Mendrisio
presenta quindi una ricca selezione di opere dal XVII al XX secolo con autori rilevanti nella storia
artistica locale, ma anche classici dell’arte moderna: un patrimonio che si è andato arricchendo nel
tempo e che oggi conta, anche grazie al recente arrivo di consistenti depositi, oltre 2’500 opere.
Baricentro della raccolta rimane il Novecento ticinese che evidenzia il carattere specifico di una
provincia influenzata dalla cultura di origine e da una forte componente proveniente dal nord. Ma tra
gli autori presenti in mostra - dal Maestro della Natività di Mendrisio a Luigi Rossi, da Guido
Gonzato a Edmondo Dobrzanski fino a Max Huber - figurano anche molti artisti d’area tedesca che
si fermarono in Ticino dopo un periodo di formazione nei grandi centri dell’arte italiana. Fra questi
la pittrice Marianne von Werefkin, tra gli iniziatori di Der Blaue Reiter, movimento d’avanguardia
dell’espressionismo, e fondatrice nel 1922 del Museo di Ascona, ed altri pittori provenienti da
diversi paesi dell’Europa Settentrionale come Walter Helbig che, nonostante l’evidente
componente spirituale espressionista, elabora una pittura più legata ad un arcaismo classicista.
Questa costante espressionistica raggiunse l’apice in un proprio “movimento” che, tra il 1905 e il
1930, si coagulò in artisti e gruppi autonomi e stilisticamente diversi. Nel caleidoscopico percorso
elaborato dal curatore Simone Soldini sono presenti anche personalità di spicco dell'arte italiana del
dopoguerra tra cui Mario Sironi, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Mario Radice, Ennio
Morlotti, Tancredi Parmeggiani, Gianni Dova e Piero Gilardi. A un criterio cronologico si
accompagna un criterio settoriale per filoni tematici e linguistici e il catalogo che accompagna la
mostra si divide in nove sezioni storico-tematiche, ognuna corredata da immagini e introdotta da
una sintetica lettura critica.
Catalogo 220 pp. circa, 180 illustrazioni a colori, schede e contributi di Federica Bianchi, Matteo Bianchi,
Chiara Gatti, Anastasia Gilardi, Claudio Guarda, Simone Soldini, Maria Will, 30 CHF / 21 €
03
dicembre 2010
Adriano Pitschen – “Nel vivo
Dal 03 dicembre 2010 al 13 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE
Mendrisio, Piazzetta dei Serviti, 1, (Mendrisio)
Mendrisio, Piazzetta dei Serviti, 1, (Mendrisio)
Biglietti
Fr 8.- (€ 6) ridotto Fr 5.- (€ 3,50)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-12 e 14-17 da sabato a domenica 10-18 lunedì: chiuso (tranne i festivi)
Vernissage
3 Dicembre 2010, ore 18
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