Pulsioni di vita e pulsioni di morte, recuperate dal più profondo e primordiale conflitto interiore dell’essere umano, sono impresse in un’avvenente successione di volti. Rappresentazioni d’estasi e d’ardenti passioni sono rese con tratti dualistici tali da racchiudere seduzione ed aggressività; questa esibita autenticità d’emozioni ad un tratto si cela in alcuni visi, fintanto da trasfigurarli in vere e proprie maschere, atte a ricordare la finzione che domina la vita.

L’acuta contemporaneità delle opere di Valerie Breuleux è talmente impetuosa d’essere in grado d’affrontare anche la mitologia ellenica, con deità rielaborate. Percorrendo le presenti enfatizzazioni figurative d’impeti irrazionali, così vivi e palpabili, si incontrerà inesorabilmente la loro fine, poiché solo comprendendo la transitorietà che ci contraddistingue potremmo attribuire giusto valore all’esistenza.