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Giorgio de Chirico – Dipinti 1910-1970. Un maestoso silenzio
60 dipinti e 20 tra disegni, acquerelli e inchiostri ripercorrono la vicenda artistica di uno dei maestri assoluti dell’arte del Novecento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 5 marzo al 1 maggio 2011, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita, dopo la tappa di Trieste, la mostra Un maestoso silenzio che racconta il percorso creativo di Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978).
L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con Tadino Arte Contemporanea, con il patrocinio dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, Landi Renzo, CCPL e Coopservice, curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro, presenta 80 opere – circa sessanta dipinti, e una ventina tra disegni, acquerelli e inchiostri - realizzate nella prima metà del Novecento da uno dei maestri assoluti dell’arte contemporanea.
Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del XX secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d’incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s’intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne.
In quegli anni, l’artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer.
Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell’espressività contemporanea, c’è il rifiuto dell’antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, “nel sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero”, che ha guidato l’arte fino agli inizi del XX secolo.
Infatti, de Chirico pone l’uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti “fotografano” il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell’animo umano.
Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee.
De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l’iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Ricordo metafisico delle rocce di Orvieto sempre del 1922, Interno metafisico del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Bagnante e Nudo seduto del 1929, Cavalli in riva al mare e Vita silente del 1930, L’enigma del ritorno del 1938 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni ’40 e ’50.
L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani, in collaborazione con Tadino Arte Contemporanea, con il patrocinio dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, Landi Renzo, CCPL e Coopservice, curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro, presenta 80 opere – circa sessanta dipinti, e una ventina tra disegni, acquerelli e inchiostri - realizzate nella prima metà del Novecento da uno dei maestri assoluti dell’arte contemporanea.
Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del XX secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d’incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s’intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne.
In quegli anni, l’artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer.
Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell’espressività contemporanea, c’è il rifiuto dell’antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, “nel sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero”, che ha guidato l’arte fino agli inizi del XX secolo.
Infatti, de Chirico pone l’uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti “fotografano” il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell’animo umano.
Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee.
De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l’iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Ricordo metafisico delle rocce di Orvieto sempre del 1922, Interno metafisico del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Bagnante e Nudo seduto del 1929, Cavalli in riva al mare e Vita silente del 1930, L’enigma del ritorno del 1938 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni ’40 e ’50.
04
marzo 2011
Giorgio de Chirico – Dipinti 1910-1970. Un maestoso silenzio
Dal 04 marzo al primo maggio 2011
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
PALAZZO MAGNANI
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
Biglietti: Intero: 9,00 €; Ridotto: 7,00 €; Studenti: 4,00 €
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00; chiusura biglietteria un’ora prima
Vernissage
4 Marzo 2011, ore 18
Ufficio stampa
CLP
Autore