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La Nuova Pesa / 1. Storia di una galleria 1959-1976
presentazione del volume La Nuova Pesa / 1. Storia di una galleria 1959-1976, a cura di Giuseppe Appella, De Luca Editore d’Arte, Roma
Comunicato stampa
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Giovedì 12 maggio, alle 17.30, nel Salone dell’Ercole della Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Viale delle Belle Arti, 131 – si terrà la presentazione del volume La Nuova Pesa / 1. Storia di una galleria 1959-1976, a cura di Giuseppe Appella, De Luca Editore d’Arte, Roma.
Introduce: Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Parteciperanno alla presentazione: Miriam Mafai, giornalista e scrittrice, Lorenza Trucchi, critico d’arte, Simona Marchini, gallerista, Giuseppe Appella, storico e critico d’arte, Bruno Caruso, artista.
Il 23 aprile 1959, al primo piano del palazzo di via Frattina 99, sotto l’unico balcone di marmo tra tanti balconcini di ferro del periodo umbertino di cui si fregia la strada, apre la Galleria d’Arte La Nuova Pesa. Doveva chiamarsi “Il Balcone” ma, alla fine, per quell’insieme di significati polemici e critici legati al momento storico e al clima romano, prevale “La Nuova Pesa”: un nome rinascimentale per un programma preciso: “Stabilire in un sereno e vasto panorama dei valori italiani e mondiali, quali che siano le correnti artistiche più ricche di risultati, senza discriminazioni, senza scomuniche e programmatici rifiuti”.
Sostenitore dell’iniziativa è l’imprenditore Alvaro Marchini che, nel corso degli anni, si avvale dei consigli di Renato Guttuso, oltre che nel contributo di Dario Durbè, Mario Penelope, Antonello Trombadori, Fernando Terenzi, Laura Mazza e della costante presenza di critici quali Dario Micacchi, Antonio Del Guercio, Duilio Morosini, Mario De Micheli, Raffaele De Grada, Marcello Venturoli, Enrico Crispolti.
La Galleria, tra il 1959 e il 1976, si pone come il punto di riferimento del neorealismo e la risposta ai linguaggi imposti dall’informale prima, dall’espressionismo astratto americano, dalla pop-art e dall’arte povera poi, attraverso una serie di esposizioni di grande rilievo (Picasso, Braque, Léger, Gris, Mafai, Manzù, Sironi, Cagli, Levi, Ziveri, Mazzacurati, Guttuso, Raphaël, Mirko, Donghi, Fazzini, Francalancia, Pirandello, Licini, Edita Broglio) e la proposta di giovani emergenti (Vacchi, Fieschi, Vespignani, Ferroni, Gianquinto, Guccione, Guerreschi, Dova, Bodini, Ortega, Caruso, Calabria, Titina Maselli).
Alla base di tutte le iniziative, il desiderio di ricollegarsi ai fenomeni artistici anteguerra cercando di imbastire la trama della nuova cultura figurativa moderna in Italia, di offrire la possibilità di guardare quasi “da posteri” ad un periodo ricco di generosità e di intelligenza creativa [...] (Giuseppe Appella).
Il libro che si presenta è un tentativo di non lasciare nulla di storicamente inevaso. I testi inclusi nel catalogo a firma di Enrico Crispolti, Nicola Tranfaglia, Simona Marchini e Giuseppe Appella hanno l’intenzione di approfondire da più punti di vista, da quello marcatamente critico, a quello storico e testimoniale, un’attività culturale che è stata una delle fucine più produttive e vitali del tempo. La riproduzione delle copertine dei cataloghi di tutte le mostre organizzate da La Nuova Pesa, l’apparato fotografico e quello bibliografico, la cronologia delle mostre (alle cui ricerche hanno collaborato Bruna Fontana e Onofrio Nuzzolese) fanno inoltre da sponda filologica e documentaria alla già ricca analisi contenuta nei testi pubblicati. La Nuova Pesa / 1 è il primo volume di un dittico che verrà completato con la pubblicazione di un nuovo libro, curato da Laura Cherubini e Arnaldo Colasanti, che testimonierà l’attività tuttora in corso de La Nuova Pesa dal 1985, data in cui Simona Marchini, figlia di Alvaro, riapre nei luoghi di via del Corso la Galleria sotto la sua direzione.