Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La Nuova Pesa / Storia di una galleria 1959-1976
Una mostra e un volume raccontano gli anni cruciali di una galleria diventata lo specchio di un’Italia diversa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Nuova Pesa / Storia di una galleria 1959-1976
Una mostra e un volume raccontano gli anni cruciali di una galleria diventata
lo specchio di un'Italia diversa.
In quella galleria ha mosso i primi passi Luigi Guerricchio e Josè Ortega ha
trovato la sua prima vetrina italiana.
Sabato 14 maggio 2011, alle 17.30, nelle Sale della Caccia, destinate dal MUSMA. Museo della
Scultura Contemporanea alle esposizioni temporanee, si terrà la presentazione del volume
La Nuova Pesa / 1. Storia di una galleria 1959-1976, a cura di Giuseppe Appella, De Luca
Editori d’Arte Roma, e si inaugurerà la mostra parallela che continua l’analisi delle
gallerie italiane del dopoguerra, iniziata tre anni fa con L’Attico. Anni lunari di Fabio
Sargentini.
Introducono: Raffaello De Ruggieri, Presidente della Fondazione Zetema, Marta Ragozzino
Soprintendente ai Beni artistici, storici, ed etnoantropologici della Basilicata. Partecipano
alla presentazione che intende ricostruire il clima di quegli anni nell’arte, nella letteratura e
nel cinema: Giuseppe Appella, storico dell’arte, Direttore del Museo, Franco Vitelli, critico
letterario, Università degli Studi di Bari, Antongiulio Mancino, critico cinematografico,
Università degli Studi di Macerata, Simona Marchini, attrice e gallerista, che per l’occasione
riprenderà, nel MUSMA, l’opera La Mostra, andata in scena a Roma lo scorso mese con la
regia di Gigi Proietti.
Il 23 aprile 1959, al primo piano del palazzo di via Frattina 99, sotto l’unico balcone di marmo tra
tanti balconcini di ferro del periodo umbertino di cui si fregia la strada, apre la Galleria d’Arte
La Nuova Pesa. Doveva chiamarsi “Il Balcone” ma, alla fine, per quell’insieme di significati
polemici e critici legati al momento storico e al clima romano, prevale “La Nuova Pesa”: un
nome rinascimentale per un programma preciso: “Stabilire in un sereno e vasto panorama dei
valori italiani e mondiali, quali che siano le correnti artistiche più ricche di risultati, senza
discriminazioni, senza scomuniche e programmatici rifiuti”.
Sostenitore dell’iniziativa è l’imprenditore Alvaro Marchini che, nel corso degli anni, si avvale dei
consigli di Renato Guttuso, oltre che del contributo di Dario Durbè, Mario Penelope, Antonello
Trombadori, Fernando Terenzi, Laura Mazza e della costante presenza di critici quali Dario
Micacchi, Antonio Del Guercio, Duilio Morosini, Mario De Micheli, Raffaele De Grada,
Marcello Venturoli, Enrico Crispolti.
La Galleria, tra il 1959 e il 1976, si pone come il punto di riferimento del neorealismo e la risposta
ai linguaggi imposti dall’informale prima, dall’espressionismo astratto americano, dalla pop-
art e dall’arte povera poi, attraverso una serie di esposizioni di grande rilievo (Picasso, Braque,
Léger, Gris, Mafai, Manzù, Sironi, Cagli, Levi, Ziveri, Mazzacurati, Guttuso, Raphaël, Mirko,
Donghi, Fazzini, Francalancia, Pirandello, Licini, Edita Broglio) e la proposta di giovani
emergenti (Vacchi, Fieschi, Vespignani, Ferroni, Gianquinto, Ortega, Guccione, Guerreschi,
Dova, Bodini, Guerricchio, Caruso, Calabria, Titina Maselli).
Alla base di tutte le iniziative, il desiderio di ricollegarsi ai fenomeni artistici anteguerra cercando di
imbastire la trama della nuova cultura figurativa moderna in Italia, di offrire la possibilità di
guardare quasi “da posteri” ad un periodo ricco di generosità e di intelligenza creativa; di mettere in
luce momenti e artisti sui quali si vuole ingiustamente mettere un velo e che, al contrario, offrono
elementi necessari a comprendere le radici dell’arte contemporanea italiana, per ravvisare la
fisionomia originale, non cosmopolita, delle sue relazioni con le più moderne sperimentazioni
internazionali, soprattutto europee.
Il libro che si presenta e la mostra che l’accompagna (sono stati selezionati, visto il Museo che la
ospita, gli scultori de La Nuova Pesa, e i pittori che si sono dedicati alla scultura: Gaetaniello,
Guerricchio, Gianquinto, Raphaël, Manzù, Picasso, Mazzacurati, Mirko, Bodini, Ortega, Fazzini,
Mazzullo, Pietro Cascella, Ipousteguy, Trubbiani), con il supporto di un ricco apparato di immagini
e documenti esposti nella Biblioteca Schieiwiller (frequentatori abituali della Galleria erano
personaggi come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Elio Petri, Gaspero Del Corso
e Irene Brin, Giorgio Bassani, Roberto Longhi, Monica Vitti, Pietro Germi, Valentino Bompiani,
Cesare Zavattini, Ennio Flaiano, Giulio Einaudi, Palmiro Togliatti, Burt Lancaster, Leonida Repaci,
Mario Praz, Palma Bucarelli, Giulio Carlo Argan, Pietro Campilli, Alberto Lattuada, Giulietta
Masina, Federico Fellini, Valerio Zurlini, Giancarlo Vigorelli, Rafael Alberti, Giuliano Briganti,
Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Giorgio Amendola,
Michelangelo Antonioni, Franco Russoli, Gillo Pontecorvo), sono un tentativo di non lasciare nulla
di storicamente inevaso. I testi inclusi nel catalogo, a firma di Giuseppe Appella, Enrico Crispolti,
Nicola Tranfaglia e Simona Marchini, hanno l’intenzione di approfondire da più punti di vista, da
quello marcatamente critico, a quello storico e testimoniale, un’attività culturale che è stata una
delle fucine più produttive e vitali del tempo. La riproduzione delle copertine dei cataloghi di tutte
le mostre organizzate da La Nuova Pesa, l’apparato fotografico e quello bibliografico, la cronologia
delle mostre (alle cui ricerche hanno collaborato Bruna Fontana e Onofrio Nuzzolese) fanno inoltre
da sponda filologica e documentaria alla già ricca analisi contenuta nei testi pubblicati.
………………………………………………………………………………………….
Simona Marchini è nata a Roma. Dopo la laurea in lettere moderne si avvicina all’ambiente
artistico attraverso la partecipazione a programmi televisivi e radiofonici all’epoca dirompenti
per il linguaggio utilizzato (Quelli della notte di Renzo Arbore, A tutto gag, Black out), ideando
personaggi femminili presto divenuti popolari. Nel 1985 riapre, come Centro Culturale, La Nuova
Pesa, dando avvio non solo a un percorso espositivo che ha visto la partecipazione di artisti tra
i più importanti della scena internazionale (D. Spoerri, J. Kounellis, R. Horn, H. Nagasawa, F.
Mauri, tanto per citarmne alcuni), quanto a un’attività di promozione e organizzazione culturale
che culminerà con la Sovrintendenza del Todi Arte Festival dal 2000 al 2007. Per quanto riguarda
la passione di una vita, l’opera lirica, oltre a numerose regie (La Rondine, Hansel e Gretel,
Cenerentola), si segnalano la realizzazione, nel 1998 presso il Palazzo delle Esposizioni di
Roma, della mostra Opera, percorsi nel mondo del melodramma e, su un piano dichiaratamente
divulgativo, gli Incontri sull’opera lirica rivolti alle scuole, con cadenza annuale. Sul piano
dell’impegno civile ha dedicato particolare attenzione alla condizione dell’infanzia nelle aree
più povere del mondo (è Ambasciatrice UNICEF dal 1987) non trascurando le problematiche
dell’infanzia del nostro paese, soprattutto per quanto riguarda il tema della crescita attraverso la
formazione artistica, in particolare quella musicale, istituendo laboratori di propedeutica musicale.
Dal 1979 conduce un’intensa attività teatrale come attrice lavorando, tra gli altri, con Pietro Garinei
(Rugantino), Jérôme Savary (L’Avaro, La sempreBella e la piccola Bestia), Memè Perlini (Quando
torna la primavera di A. Wesker), Maurizio Nichetti (Le sorelle Materassi), P. Maccarinelli (Ahi,
corpo crudele di G. Manfridi), Matteo Marasco (Storia di una capinera), Gigi Proietti (La Mostra).
Una mostra e un volume raccontano gli anni cruciali di una galleria diventata
lo specchio di un'Italia diversa.
In quella galleria ha mosso i primi passi Luigi Guerricchio e Josè Ortega ha
trovato la sua prima vetrina italiana.
Sabato 14 maggio 2011, alle 17.30, nelle Sale della Caccia, destinate dal MUSMA. Museo della
Scultura Contemporanea alle esposizioni temporanee, si terrà la presentazione del volume
La Nuova Pesa / 1. Storia di una galleria 1959-1976, a cura di Giuseppe Appella, De Luca
Editori d’Arte Roma, e si inaugurerà la mostra parallela che continua l’analisi delle
gallerie italiane del dopoguerra, iniziata tre anni fa con L’Attico. Anni lunari di Fabio
Sargentini.
Introducono: Raffaello De Ruggieri, Presidente della Fondazione Zetema, Marta Ragozzino
Soprintendente ai Beni artistici, storici, ed etnoantropologici della Basilicata. Partecipano
alla presentazione che intende ricostruire il clima di quegli anni nell’arte, nella letteratura e
nel cinema: Giuseppe Appella, storico dell’arte, Direttore del Museo, Franco Vitelli, critico
letterario, Università degli Studi di Bari, Antongiulio Mancino, critico cinematografico,
Università degli Studi di Macerata, Simona Marchini, attrice e gallerista, che per l’occasione
riprenderà, nel MUSMA, l’opera La Mostra, andata in scena a Roma lo scorso mese con la
regia di Gigi Proietti.
Il 23 aprile 1959, al primo piano del palazzo di via Frattina 99, sotto l’unico balcone di marmo tra
tanti balconcini di ferro del periodo umbertino di cui si fregia la strada, apre la Galleria d’Arte
La Nuova Pesa. Doveva chiamarsi “Il Balcone” ma, alla fine, per quell’insieme di significati
polemici e critici legati al momento storico e al clima romano, prevale “La Nuova Pesa”: un
nome rinascimentale per un programma preciso: “Stabilire in un sereno e vasto panorama dei
valori italiani e mondiali, quali che siano le correnti artistiche più ricche di risultati, senza
discriminazioni, senza scomuniche e programmatici rifiuti”.
Sostenitore dell’iniziativa è l’imprenditore Alvaro Marchini che, nel corso degli anni, si avvale dei
consigli di Renato Guttuso, oltre che del contributo di Dario Durbè, Mario Penelope, Antonello
Trombadori, Fernando Terenzi, Laura Mazza e della costante presenza di critici quali Dario
Micacchi, Antonio Del Guercio, Duilio Morosini, Mario De Micheli, Raffaele De Grada,
Marcello Venturoli, Enrico Crispolti.
La Galleria, tra il 1959 e il 1976, si pone come il punto di riferimento del neorealismo e la risposta
ai linguaggi imposti dall’informale prima, dall’espressionismo astratto americano, dalla pop-
art e dall’arte povera poi, attraverso una serie di esposizioni di grande rilievo (Picasso, Braque,
Léger, Gris, Mafai, Manzù, Sironi, Cagli, Levi, Ziveri, Mazzacurati, Guttuso, Raphaël, Mirko,
Donghi, Fazzini, Francalancia, Pirandello, Licini, Edita Broglio) e la proposta di giovani
emergenti (Vacchi, Fieschi, Vespignani, Ferroni, Gianquinto, Ortega, Guccione, Guerreschi,
Dova, Bodini, Guerricchio, Caruso, Calabria, Titina Maselli).
Alla base di tutte le iniziative, il desiderio di ricollegarsi ai fenomeni artistici anteguerra cercando di
imbastire la trama della nuova cultura figurativa moderna in Italia, di offrire la possibilità di
guardare quasi “da posteri” ad un periodo ricco di generosità e di intelligenza creativa; di mettere in
luce momenti e artisti sui quali si vuole ingiustamente mettere un velo e che, al contrario, offrono
elementi necessari a comprendere le radici dell’arte contemporanea italiana, per ravvisare la
fisionomia originale, non cosmopolita, delle sue relazioni con le più moderne sperimentazioni
internazionali, soprattutto europee.
Il libro che si presenta e la mostra che l’accompagna (sono stati selezionati, visto il Museo che la
ospita, gli scultori de La Nuova Pesa, e i pittori che si sono dedicati alla scultura: Gaetaniello,
Guerricchio, Gianquinto, Raphaël, Manzù, Picasso, Mazzacurati, Mirko, Bodini, Ortega, Fazzini,
Mazzullo, Pietro Cascella, Ipousteguy, Trubbiani), con il supporto di un ricco apparato di immagini
e documenti esposti nella Biblioteca Schieiwiller (frequentatori abituali della Galleria erano
personaggi come Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Elio Petri, Gaspero Del Corso
e Irene Brin, Giorgio Bassani, Roberto Longhi, Monica Vitti, Pietro Germi, Valentino Bompiani,
Cesare Zavattini, Ennio Flaiano, Giulio Einaudi, Palmiro Togliatti, Burt Lancaster, Leonida Repaci,
Mario Praz, Palma Bucarelli, Giulio Carlo Argan, Pietro Campilli, Alberto Lattuada, Giulietta
Masina, Federico Fellini, Valerio Zurlini, Giancarlo Vigorelli, Rafael Alberti, Giuliano Briganti,
Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Giorgio Amendola,
Michelangelo Antonioni, Franco Russoli, Gillo Pontecorvo), sono un tentativo di non lasciare nulla
di storicamente inevaso. I testi inclusi nel catalogo, a firma di Giuseppe Appella, Enrico Crispolti,
Nicola Tranfaglia e Simona Marchini, hanno l’intenzione di approfondire da più punti di vista, da
quello marcatamente critico, a quello storico e testimoniale, un’attività culturale che è stata una
delle fucine più produttive e vitali del tempo. La riproduzione delle copertine dei cataloghi di tutte
le mostre organizzate da La Nuova Pesa, l’apparato fotografico e quello bibliografico, la cronologia
delle mostre (alle cui ricerche hanno collaborato Bruna Fontana e Onofrio Nuzzolese) fanno inoltre
da sponda filologica e documentaria alla già ricca analisi contenuta nei testi pubblicati.
………………………………………………………………………………………….
Simona Marchini è nata a Roma. Dopo la laurea in lettere moderne si avvicina all’ambiente
artistico attraverso la partecipazione a programmi televisivi e radiofonici all’epoca dirompenti
per il linguaggio utilizzato (Quelli della notte di Renzo Arbore, A tutto gag, Black out), ideando
personaggi femminili presto divenuti popolari. Nel 1985 riapre, come Centro Culturale, La Nuova
Pesa, dando avvio non solo a un percorso espositivo che ha visto la partecipazione di artisti tra
i più importanti della scena internazionale (D. Spoerri, J. Kounellis, R. Horn, H. Nagasawa, F.
Mauri, tanto per citarmne alcuni), quanto a un’attività di promozione e organizzazione culturale
che culminerà con la Sovrintendenza del Todi Arte Festival dal 2000 al 2007. Per quanto riguarda
la passione di una vita, l’opera lirica, oltre a numerose regie (La Rondine, Hansel e Gretel,
Cenerentola), si segnalano la realizzazione, nel 1998 presso il Palazzo delle Esposizioni di
Roma, della mostra Opera, percorsi nel mondo del melodramma e, su un piano dichiaratamente
divulgativo, gli Incontri sull’opera lirica rivolti alle scuole, con cadenza annuale. Sul piano
dell’impegno civile ha dedicato particolare attenzione alla condizione dell’infanzia nelle aree
più povere del mondo (è Ambasciatrice UNICEF dal 1987) non trascurando le problematiche
dell’infanzia del nostro paese, soprattutto per quanto riguarda il tema della crescita attraverso la
formazione artistica, in particolare quella musicale, istituendo laboratori di propedeutica musicale.
Dal 1979 conduce un’intensa attività teatrale come attrice lavorando, tra gli altri, con Pietro Garinei
(Rugantino), Jérôme Savary (L’Avaro, La sempreBella e la piccola Bestia), Memè Perlini (Quando
torna la primavera di A. Wesker), Maurizio Nichetti (Le sorelle Materassi), P. Maccarinelli (Ahi,
corpo crudele di G. Manfridi), Matteo Marasco (Storia di una capinera), Gigi Proietti (La Mostra).
14
maggio 2011
La Nuova Pesa / Storia di una galleria 1959-1976
Dal 14 maggio al 16 giugno 2011
arte contemporanea
Location
MUSMA – MUSEO DELLA SCULTURA CONTEMPORANEA MATERA
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Sasso Caveoso, Via San Giacomo, (MATERA)
Biglietti
Intero € 5, ridotto € 3,50
Orario di apertura
10-14 e 16-20
Vernissage
14 Maggio 2011, ore 17.30
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE