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MacroSummer 2011
Il ciclo di mostre per l’estate del Macro
Comunicato stampa
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Saraceno: Cloudy Dunes.
When Friedman meets Bucky on Air-Port-City
A cura di Luca Massimo Barbero. Sala Enel.
*Fino al 9 ottobre
MACRO presenta Cloudy Dunes. When Friedman Meets Bucky on an Air-Port-City, il progetto speciale che l’artista argentino Tomas Saraceno ha concepito per la grande sala Enel, sviluppando il proprio dialogo con Yona Friedman e le teorie di Richard Buckminster Fuller. Con quest’opera, l’artista reinterpreta completamente lo spazio MACRO, trasformandolo in una “città aeroporto”, come se fosse “una nuvola di sabbia” in grado di fecondare l’ambiente, la vita sociale e le menti. Attraverso l’interazione tra l’installazione – oltre 500 dodecaedri costituiti da 18 km di tubi per cavi elettrici – e immagini video realizzate nello straordinario paesaggio naturale del Lencois Maranhenses Park nel nord del Brasile, Saraceno trasforma i 1200 mq della sala espositiva in uno straordinario universo fluttuante e sospeso, in cui il visitatore potrà fondersi con nuove forme e immagini e scoprire nuovi modi di vivere, viaggiare e comunicare.
roommates / coinquilini: Guendalina Salini / Marinella Senatore
A cura di Benedetta Carpi de Resmini / Benedetta di Loreto. Progetto ideato e coordinato da Costanza Paissan. Livello 2.
Al via il quarto appuntamento del ciclo di mostre roommates / coinquilini, progetto con cui il Museo si apre all’attività di giovani artisti e curatori della scena romana. In questa occasione Guendalina Salini e Marinella Senatore, trasformano lo spazio espositivo in un teatro dell’anima e della memoria, riflettendo sulle diverse realtà legate alla comunità cittadina.
Guendalina Salini, con l’opera Non troverai mai i confini dell’anima, compone un grande mandala di regoli colorati, una struttura simile alla griglia scomposta di una città, sorta di disegno impermanente e giocoso, che rimanda alle figure orientali eseguite con la sabbia colorata per creare un diagramma circolare dal valore simbolico. Marinella Senatore costruisce invece un “teatro della memoria” dal titolo Electric Theatre, in cui interpreta le storie, gli aneddoti e le testimonianze su memorie di eventi e movimenti del passato.
MACROradici del contemporaneo:
Bice Lazzari. L’equilibrio dello spazio
A cura di Luca Massimo Barbero e Francesca Pola. Livello 2.
Protagonista del quarto appuntamento di “MACROradici del contemporaneo” è Bice Lazzari: una delle personalità più singolari dell’astrazione internazionale, che ha attraversato il XX secolo dall’astrattismo lirico degli anni Venti e Trenta alle soluzioni minimal degli anni Sessanta e Settanta, e che in questa occasione viene ripresentata all’attenzione del grande pubblico in tutta l’attualità della sua rigorosa e pionieristica visione artistica. La mostra restituisce alla città di Roma un’artista che qui ha operato in modo straordinario, e come una grande autobiografia dell’opera di Lazzari ne conferma il ruolo anticipatore attraverso stagioni successive, per riscoprire la sua importante collocazione internazionale. Grazie alla collaborazione dell’Archivio Bice Lazzari, è stato possibile presentare una significativa selezione di opere su tela e su carta, molte delle quali inedite e mai esposte prima. Nel percorrere queste immagini segrete, esposte alle pareti o raccolte nelle speciali cassettiere MACRO, il visitatore viene immerso nella straordinaria creatività di Bice Lazzari, tra rigore strutturale e raffinata sensibilità cromatica, coniugati in spazi di intensa umanità.
Adrian Tranquilli: All is violent. All is bright
A cura di Gianluca Marziani. Terrazza e tetto della sala conferenze.
Il progetto di Adrian Tranquilli “All is violent. All is bright” è un percorso narrativo che, attraverso due grandi installazioni ricche di sorprese e spiazzamenti, trasforma il Museo in un teatro di una lotta tra Batman e Joker, personaggi archetipici dall’universo iconografico dell’artista. La figura di Batman, visibile già dall’esterno del Museo perché collocata nel punto più alto dalla terrazza, sopra il nuovo ingresso di via Nizza, si staglia sulle superfici sinuose dell’architettura di Odile Decq, mostrandosi come una presenza misteriosa nell’anfiteatro dei palazzi circostanti. All’interno, sopra il tetto della sala conferenze, cuore rosso del museo, emerge in maniera inattesa l’altro momento della narrazione: la Basilica di San Pietro, costruita con migliaia di carte da gioco raffiguranti diverse “facce” di Joker, ripetute e alternate fino all’ossessione per creare un effetto quasi ipnotico. Giocando tra esterno e interno del MACRO, Tranquilli sospende il tempo e ricrea sensazioni ataviche, ritualità misteriose, rivelazioni e sconfinamenti. Una visione scultorea attorno ai temi e ai valori universali che caratterizzano la natura umana.
1900-1959: i luoghi dell’ arte “contemporanea” a Roma dalle collezioni del CRDAV.
Una selezione.
A cura di MACRO – CRDAV, Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive.
Biblioteca, livello 2.
Una mostra per riscoprire la vitalità dell’arte “contemporanea” nella Capitale dal 1900 al 1959, attraverso lo straordinario materiale documentario del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive del MACRO, esposto nelle cassettiere della Biblioteca. L’esposizione è costituita da una successione cronologica di cataloghi rari, pieghevoli, inviti, locandine, che ricostruiscono “un mondo”: quello in cui, frequentando certi luoghi espositivi, certe gallerie, certi caffè, certe librerie, certe trattorie si incontrava tutto l’universo letterario e artistico di quegli anni. L’esposizione è suddivisa in due sezioni: 1900-1959: dal Palazzo delle Esposizioni a L’Obelisco e 1950-1959. Gli anni originali a ciascuna delle quali è dedicata una cassettiera. La mostra è completata da una sezione di approfondimento che propone alcune pubblicazioni antologiche edite dalle stesse gallerie, relative alla loro attività nel corso degli anni, riproduzioni anastatiche di cataloghi pubblicati in occasione delle mostre, monografie attinenti al tema della mostra e alcuni periodici d’arte (da Emporium a Spazio).
Flavio Favelli: L’Imperatrice Teodora
Progetto speciale per il MACRO. Pareti Curve, livello 1.
Prosegue con Flavio Favelli il ciclo di progetti speciali dedicati alle pareti curve degli atri dell’ala storica del MACRO, spazi gemelli che segnano l’ingresso alle sale espositive.
Concependo queste superfici come luoghi per le immagini, nell’intento di utilizzare anche ambienti anticonvenzionali come aeree espositive, MACRO ha scelto di affidare la realizzazione delle immagini stesse ad artisti italiani appartenenti al contesto internazionale. Dopo Francesco Simeti, Luca Trevisani e Nico Vascellari, è ora il momento di Favelli, la cui installazione – due grandi teloni in pvc – dal titolo L’imperatrice Teodora trasforma questi elementi architettonici in nuovi spazi per l’immaginazione e la memoria.
Con questo intervento, la hall del museo diventa un luogo dove si esprimono nuovi rimandi e tensioni emotive, un campo di forze contrastanti che coinvolge il pubblico nelle memorie private e allo stesso tempo universali dell’artista.
Riccardo De Marchi: Fori Romani
A cura di Luca Massimo Barbero ed Elena Forin. Livello 3.
In un gioco tra ironia, citazione e scrittura, Riccardo De Marchi costruisce per una sala del MACRO una mostra che coniuga lo spazio dell’individuo e quello dell’opera. Da sempre interessato al racconto come traccia di contenuti, figurazione e metodo per penetrare la realtà, l’artista espone una serie di lavori, tra cui copertine di dischi, e interviene direttamente sulla superficie del museo perforando la parete di fondo della sala, che diventa quindi, al pari delle opere in alluminio, acciaio e plexiglass, una possibile dimensione per la sua scrittura “marziana”. Scegliendo il foro e la perforazione come punto di partenza per l’analisi delle cose, e divertendosi a “mappare liberamente varie eredità - da Fontana, a Derrida e Pollock” De Marchi elabora un linguaggio indecifrabile, che tra le note e il ritmo di una nuova incisione musicale, gli spazi delle luci e delle ombre, la presenza e il gioco del nulla sulle superfici, si offre al pubblico come una inedita e curiosa biografia.
La Collezione e i nuovi arrivi
Sala Bianca e altri spazi.
Prosegue negli spazi del MACRO la presentazione delle opere della collezione del museo. Grazie agli stretti rapporti di collaborazione e continuità che il MACRO ha instaurato con importanti partner, come UniCredit, istituzioni, fondazioni, archivi, collezionisti privati e l’Associazione MACROAmici, la collezione del museo è in crescita costante e dinamica. Nella nuova ala saranno esposte le opere di Paolo Grassino, Giorgio Griffa, Alfredo Jaar, Arcangelo Sassolino, Tracey Moffatt, Tano Festa, Urs Lüthi, Fabio Mauri, nuove fotografie del progetto “Così come sono / The Way They Are”, realizzato grazie a UniCredit, e infine le opere degli artisti vincitori del premio MACROAMICI 2011: Claire Fontaine e Seb Patane. Al terzo livello dell’ala storica del MACRO, verranno invece esposti i lavori dei grandi maestri Nicola de Maria, Giulio Turcato, Leoncillo, Bice Lazzari, Gianfranco Baruchello, Mimmo Rotella e Pietro Consagra.
Esther Stocker: Destino Comune
A cura di Elena Forin. Livello 1.
MACRO presenta Destino comune, la nuova installazione di Esther Stocker, prodotta in collaborazione con Oredaria Arti Contemporanee. Con Destino comune, Esther Stocker crea una fitta struttura composta da segni di scotch nero, che percorrono l'architettura e marcano l'andamento dei volumi. Anche in questo caso, il punto di partenza del lavoro dell'artista è una griglia geometrica regolare, che viene scossa nella sua esattezza attraverso l'inserimento di opportuni "errori" per rappresentare il "danno del sistema”. Nell'attraversare lo spazio della sala così trasformato, lo spettatore entra in una dimensione non più pienamente riconoscibile, ma in uno spazio in cui sono gli errori a dare le coordinate e a catturare l'attenzione: l'individuo diventa quindi parte di questa imprecisione, che codifica un sistema di regole non più definite, ma attraversate da una certa vaghezza.
Giuseppe Stampone: Saluti da L’Aquila
Sala Bianca. Livello 1.
Giuseppe Stampone presenta al MACRO la nuova fase del progetto: “Saluti da L'Aquila”, un’ occasione di partecipazione attiva al proprio lavoro attraverso una installazione inedita. Le immagini del nuovo volto architettonico della città devastata dal terremoto, sono il soggetto delle migliaia di cartoline che Stampone ha realizzato e spedito da gennaio a oggi. Per il MACRO l'artista ha scelto delle nuove immagini, che da Roma sono state inviate in tutto il mondo: queste foto raccontano la storia di uno sviluppo estetico bloccato e rinchiuso tra le impalcature, che da più di un anno cingono gli edifici senza che vi siano dei successivi lavori di ripristino. L'installazione, che utilizza diversi linguaggi e diversi media, permetterà al pubblico di vedere, attraverso una mappa proiettata sulle pareti, tutti i luoghi e tutte le persone raggiunti dai Saluti. Lo spettatore potrà così individuare le zone del pianeta e i nomi toccati dal messaggio dell’artista, ma potrà anche entrare attivamente nel progetto tenendo per sé una delle cartoline che troverà al MACRO, o compilandola con l’indirizzo di un proprio destinatario.
Una scatola bianca raccoglierà il contributo dei visitatori: Stampone gradualmente spedirà le loro cartoline aggiornando la mappa degli invii, e facendo in modo che i Saluti da L'Aquila si diramino in maniera sempre più ampia e capillare anche grazie al loro intervento.
Pietro Fortuna: GLORY II. Le lacrime dell’angelo
Hall
La hall del MACRO ospita Le lacrime dell’angelo di Pietro Fortuna, seconda tappa di “Glory”, un progetto articolato in un ciclo di grandi mostre e nato dalle riflessioni dell’artista sui concetti di bene, condivisione e spazio collettivo. Dopo l’intervento dell’agosto 2010 presso il Tramway di Glasgow, Fortuna presenta al MACRO una grande installazione che abita l’ambiente della hall, spazio di fondamentale importanza per il rapporto osmotico che il museo intrattiene con la città e il quartiere. Le lacrime dell’angelo, un corpo unico costituito dall’unione di tre opere realizzate separatamente tra il 2002 e il 2008, interviene sulla percezione dello spazio prolungando i volumi esistenti, suddividendo trasversalmente l’ambiente e moltiplicando le aree all’interno di un unico contesto. L’installazione fa riferimento a un repertorio di figure e oggetti che tramite questa fusione acquisiscono un’identità inedita, così come il volume architettonico, risultato della sovrapposizione di migliaia di lastre di cartone, converte la leggerezza e l’inconsistenza del materiale in una presenza persistente e stentorea.
Giovanni De Angelis: Water Drops
A cura di Costanza Paissan. Livello 3.
*Fino al 15 settembre
Il progetto fotografico di Giovanni De Angelis, “Water Drops”, affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità, dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. Incuriosito da racconti e notizie provenienti da Candido Godoi, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, il fotografo è partito alla volta della cittadina sudamericana per vedere con i propri occhi quella che viene chiamata “la terra dei gemelli”, sviluppando il progetto insieme alla psicoterapeuta Luisa Laurelli che ha potuto conoscere ed intervistare le coppie di gemelli incontrate per delinearne i profili. Le due facce della ricerca, quella artistica e quella scientifica, si sono così integrate per indagare a fondo la realtà sociale, psicologica e individuale di questo luogo e dei suoi abitanti.
Carlo Bernardini: La rivincita dell’angolo
Vani Ascensore
Per i vani ascensore dell’ala storica del MACRO, Carlo Bernardini ha ideato un’installazione, articolata su più livelli, che consiste in due sculture in acciaio inox, poste sugli angoli dei vani, da cui si sviluppa un disegno spaziale in fibre ottiche. L’installazione ridisegnerà i volumi, scolpendo letteralmente il buio dei vani, modificandone così totalmente la percezione, e riconfigurando totalmente lo spazio per creare una nuova architettura di luce. La vera materia con cui Bernardini opera è infatti “lo spazio”, che plasmato con il medium della luce, viene condotto per mano in una dimensione “altra”: il luogo del pensiero.
Vittorio Corsini: Xenia
A cura di Adriana Polveroni. Terrazza.
L’installazione che Vittorio Corsini ha pensato per il terrazzo del MACRO coinvolgerà emotivamente lo spettatore in un singolare racconto sulla città di Roma. Attento all’organizzazione dello spazio, sviluppato intorno al tessuto sociale, l’artista renderà lo spettatore il reale protagonista dell’opera. Il suo lavoro si sviluppa intorno a una riflessione sullo spazio dell’abitare, che viene analizzato privilegiando le caratteristiche concettuali più intime e poetiche, attraverso l’installazione di un comodo divano all’aperto. Come in un surreale giardino americano, delimitato da un recinto bianco, lo spettatore potrà sedersi su un divano ed ascoltare racconti e poesie sulla città di Roma, scritti e narrati direttamente da Melania G. Mazzucco e Valerio Magrelli
MACROwall: EIGHTIES ARE BACK! Vittorio Messina
A cura di Ludovico Pratesi. Livello 3.
*Fino al 15 settembre.
Vittorio Messina sarà il nuovo protagonista di MACROwall: Eighties are Back!, il progetto si propone di rileggere l’arte italiana degli anni Ottanta attraverso un ciclo di mostre personali di artisti rappresentativi delle diverse tipologie di ricerca che hanno caratterizzato la produzione del decennio. Ogni artista è invitato a esporre su un’unica parete due opere, una storica e una recente, per permettere al pubblico di riscoprire la vitalità delle ricerche artistiche degli ultimi anni. Le opere sono accompagnate da schede redatte da due critici d’arte di diverse generazioni: il più giovane interpreta l’opera storica e viceversa. In questa occasione, verranno messe a confronto le opere “Balconi Meridionali” del 1987, interpretata da Guglielmo Gigliotti, e “Melancolia verticale” del 2011, letta da Laura Cherubini.
SHE DEVIL
V-tunnel, foyer.
Per le proiezioni video nel V-tunnel, MACRO presenta She Devil: l’ultima rassegna di video arte tutta al femminile che lo Studio Stefania Miscetti realizza con successo da anni. In continuità con le precedenti edizioni, la rassegna accoglie numerosi curatori ed artisti internazionali, proponendosi così come una vera e propria piattaforma aperta a nuove e differenti esperienze. She Devil, nome di un’eroina della Marvel e titolo del famoso film del 1989 di Susan Seidelman, allude in modo giocoso allo spirito diabolico e bizzarro con cui l’esperienza artistica indaga e attraversa il quotidiano. I video si focalizzano su una ricerca al femminile e mettono a diretto confronto i diversi percorsi di indagine. Scopo dell’iniziativa è di sollecitare, a volte con ironia a volte con realismo, la coscienza collettiva su temi come l'identità femminile, il corpo come luogo di rappresentazione e significato, l'esperienza personale che assurge a dimensione universale anche quando è l’intimità delle artiste ad essere portata in primo piano.
Per questa occasione, MACRO presentata inoltre una fantastica novità: prossimamente sarà disponibile per il download l'applicazione ufficiale del MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma per iPhone e iPad in collaborazione con LOG607 gruppo Marsilio Editori.
Il ciclo espositivo MACRO Summer 2011 è promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali
When Friedman meets Bucky on Air-Port-City
A cura di Luca Massimo Barbero. Sala Enel.
*Fino al 9 ottobre
MACRO presenta Cloudy Dunes. When Friedman Meets Bucky on an Air-Port-City, il progetto speciale che l’artista argentino Tomas Saraceno ha concepito per la grande sala Enel, sviluppando il proprio dialogo con Yona Friedman e le teorie di Richard Buckminster Fuller. Con quest’opera, l’artista reinterpreta completamente lo spazio MACRO, trasformandolo in una “città aeroporto”, come se fosse “una nuvola di sabbia” in grado di fecondare l’ambiente, la vita sociale e le menti. Attraverso l’interazione tra l’installazione – oltre 500 dodecaedri costituiti da 18 km di tubi per cavi elettrici – e immagini video realizzate nello straordinario paesaggio naturale del Lencois Maranhenses Park nel nord del Brasile, Saraceno trasforma i 1200 mq della sala espositiva in uno straordinario universo fluttuante e sospeso, in cui il visitatore potrà fondersi con nuove forme e immagini e scoprire nuovi modi di vivere, viaggiare e comunicare.
roommates / coinquilini: Guendalina Salini / Marinella Senatore
A cura di Benedetta Carpi de Resmini / Benedetta di Loreto. Progetto ideato e coordinato da Costanza Paissan. Livello 2.
Al via il quarto appuntamento del ciclo di mostre roommates / coinquilini, progetto con cui il Museo si apre all’attività di giovani artisti e curatori della scena romana. In questa occasione Guendalina Salini e Marinella Senatore, trasformano lo spazio espositivo in un teatro dell’anima e della memoria, riflettendo sulle diverse realtà legate alla comunità cittadina.
Guendalina Salini, con l’opera Non troverai mai i confini dell’anima, compone un grande mandala di regoli colorati, una struttura simile alla griglia scomposta di una città, sorta di disegno impermanente e giocoso, che rimanda alle figure orientali eseguite con la sabbia colorata per creare un diagramma circolare dal valore simbolico. Marinella Senatore costruisce invece un “teatro della memoria” dal titolo Electric Theatre, in cui interpreta le storie, gli aneddoti e le testimonianze su memorie di eventi e movimenti del passato.
MACROradici del contemporaneo:
Bice Lazzari. L’equilibrio dello spazio
A cura di Luca Massimo Barbero e Francesca Pola. Livello 2.
Protagonista del quarto appuntamento di “MACROradici del contemporaneo” è Bice Lazzari: una delle personalità più singolari dell’astrazione internazionale, che ha attraversato il XX secolo dall’astrattismo lirico degli anni Venti e Trenta alle soluzioni minimal degli anni Sessanta e Settanta, e che in questa occasione viene ripresentata all’attenzione del grande pubblico in tutta l’attualità della sua rigorosa e pionieristica visione artistica. La mostra restituisce alla città di Roma un’artista che qui ha operato in modo straordinario, e come una grande autobiografia dell’opera di Lazzari ne conferma il ruolo anticipatore attraverso stagioni successive, per riscoprire la sua importante collocazione internazionale. Grazie alla collaborazione dell’Archivio Bice Lazzari, è stato possibile presentare una significativa selezione di opere su tela e su carta, molte delle quali inedite e mai esposte prima. Nel percorrere queste immagini segrete, esposte alle pareti o raccolte nelle speciali cassettiere MACRO, il visitatore viene immerso nella straordinaria creatività di Bice Lazzari, tra rigore strutturale e raffinata sensibilità cromatica, coniugati in spazi di intensa umanità.
Adrian Tranquilli: All is violent. All is bright
A cura di Gianluca Marziani. Terrazza e tetto della sala conferenze.
Il progetto di Adrian Tranquilli “All is violent. All is bright” è un percorso narrativo che, attraverso due grandi installazioni ricche di sorprese e spiazzamenti, trasforma il Museo in un teatro di una lotta tra Batman e Joker, personaggi archetipici dall’universo iconografico dell’artista. La figura di Batman, visibile già dall’esterno del Museo perché collocata nel punto più alto dalla terrazza, sopra il nuovo ingresso di via Nizza, si staglia sulle superfici sinuose dell’architettura di Odile Decq, mostrandosi come una presenza misteriosa nell’anfiteatro dei palazzi circostanti. All’interno, sopra il tetto della sala conferenze, cuore rosso del museo, emerge in maniera inattesa l’altro momento della narrazione: la Basilica di San Pietro, costruita con migliaia di carte da gioco raffiguranti diverse “facce” di Joker, ripetute e alternate fino all’ossessione per creare un effetto quasi ipnotico. Giocando tra esterno e interno del MACRO, Tranquilli sospende il tempo e ricrea sensazioni ataviche, ritualità misteriose, rivelazioni e sconfinamenti. Una visione scultorea attorno ai temi e ai valori universali che caratterizzano la natura umana.
1900-1959: i luoghi dell’ arte “contemporanea” a Roma dalle collezioni del CRDAV.
Una selezione.
A cura di MACRO – CRDAV, Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive.
Biblioteca, livello 2.
Una mostra per riscoprire la vitalità dell’arte “contemporanea” nella Capitale dal 1900 al 1959, attraverso lo straordinario materiale documentario del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive del MACRO, esposto nelle cassettiere della Biblioteca. L’esposizione è costituita da una successione cronologica di cataloghi rari, pieghevoli, inviti, locandine, che ricostruiscono “un mondo”: quello in cui, frequentando certi luoghi espositivi, certe gallerie, certi caffè, certe librerie, certe trattorie si incontrava tutto l’universo letterario e artistico di quegli anni. L’esposizione è suddivisa in due sezioni: 1900-1959: dal Palazzo delle Esposizioni a L’Obelisco e 1950-1959. Gli anni originali a ciascuna delle quali è dedicata una cassettiera. La mostra è completata da una sezione di approfondimento che propone alcune pubblicazioni antologiche edite dalle stesse gallerie, relative alla loro attività nel corso degli anni, riproduzioni anastatiche di cataloghi pubblicati in occasione delle mostre, monografie attinenti al tema della mostra e alcuni periodici d’arte (da Emporium a Spazio).
Flavio Favelli: L’Imperatrice Teodora
Progetto speciale per il MACRO. Pareti Curve, livello 1.
Prosegue con Flavio Favelli il ciclo di progetti speciali dedicati alle pareti curve degli atri dell’ala storica del MACRO, spazi gemelli che segnano l’ingresso alle sale espositive.
Concependo queste superfici come luoghi per le immagini, nell’intento di utilizzare anche ambienti anticonvenzionali come aeree espositive, MACRO ha scelto di affidare la realizzazione delle immagini stesse ad artisti italiani appartenenti al contesto internazionale. Dopo Francesco Simeti, Luca Trevisani e Nico Vascellari, è ora il momento di Favelli, la cui installazione – due grandi teloni in pvc – dal titolo L’imperatrice Teodora trasforma questi elementi architettonici in nuovi spazi per l’immaginazione e la memoria.
Con questo intervento, la hall del museo diventa un luogo dove si esprimono nuovi rimandi e tensioni emotive, un campo di forze contrastanti che coinvolge il pubblico nelle memorie private e allo stesso tempo universali dell’artista.
Riccardo De Marchi: Fori Romani
A cura di Luca Massimo Barbero ed Elena Forin. Livello 3.
In un gioco tra ironia, citazione e scrittura, Riccardo De Marchi costruisce per una sala del MACRO una mostra che coniuga lo spazio dell’individuo e quello dell’opera. Da sempre interessato al racconto come traccia di contenuti, figurazione e metodo per penetrare la realtà, l’artista espone una serie di lavori, tra cui copertine di dischi, e interviene direttamente sulla superficie del museo perforando la parete di fondo della sala, che diventa quindi, al pari delle opere in alluminio, acciaio e plexiglass, una possibile dimensione per la sua scrittura “marziana”. Scegliendo il foro e la perforazione come punto di partenza per l’analisi delle cose, e divertendosi a “mappare liberamente varie eredità - da Fontana, a Derrida e Pollock” De Marchi elabora un linguaggio indecifrabile, che tra le note e il ritmo di una nuova incisione musicale, gli spazi delle luci e delle ombre, la presenza e il gioco del nulla sulle superfici, si offre al pubblico come una inedita e curiosa biografia.
La Collezione e i nuovi arrivi
Sala Bianca e altri spazi.
Prosegue negli spazi del MACRO la presentazione delle opere della collezione del museo. Grazie agli stretti rapporti di collaborazione e continuità che il MACRO ha instaurato con importanti partner, come UniCredit, istituzioni, fondazioni, archivi, collezionisti privati e l’Associazione MACROAmici, la collezione del museo è in crescita costante e dinamica. Nella nuova ala saranno esposte le opere di Paolo Grassino, Giorgio Griffa, Alfredo Jaar, Arcangelo Sassolino, Tracey Moffatt, Tano Festa, Urs Lüthi, Fabio Mauri, nuove fotografie del progetto “Così come sono / The Way They Are”, realizzato grazie a UniCredit, e infine le opere degli artisti vincitori del premio MACROAMICI 2011: Claire Fontaine e Seb Patane. Al terzo livello dell’ala storica del MACRO, verranno invece esposti i lavori dei grandi maestri Nicola de Maria, Giulio Turcato, Leoncillo, Bice Lazzari, Gianfranco Baruchello, Mimmo Rotella e Pietro Consagra.
Esther Stocker: Destino Comune
A cura di Elena Forin. Livello 1.
MACRO presenta Destino comune, la nuova installazione di Esther Stocker, prodotta in collaborazione con Oredaria Arti Contemporanee. Con Destino comune, Esther Stocker crea una fitta struttura composta da segni di scotch nero, che percorrono l'architettura e marcano l'andamento dei volumi. Anche in questo caso, il punto di partenza del lavoro dell'artista è una griglia geometrica regolare, che viene scossa nella sua esattezza attraverso l'inserimento di opportuni "errori" per rappresentare il "danno del sistema”. Nell'attraversare lo spazio della sala così trasformato, lo spettatore entra in una dimensione non più pienamente riconoscibile, ma in uno spazio in cui sono gli errori a dare le coordinate e a catturare l'attenzione: l'individuo diventa quindi parte di questa imprecisione, che codifica un sistema di regole non più definite, ma attraversate da una certa vaghezza.
Giuseppe Stampone: Saluti da L’Aquila
Sala Bianca. Livello 1.
Giuseppe Stampone presenta al MACRO la nuova fase del progetto: “Saluti da L'Aquila”, un’ occasione di partecipazione attiva al proprio lavoro attraverso una installazione inedita. Le immagini del nuovo volto architettonico della città devastata dal terremoto, sono il soggetto delle migliaia di cartoline che Stampone ha realizzato e spedito da gennaio a oggi. Per il MACRO l'artista ha scelto delle nuove immagini, che da Roma sono state inviate in tutto il mondo: queste foto raccontano la storia di uno sviluppo estetico bloccato e rinchiuso tra le impalcature, che da più di un anno cingono gli edifici senza che vi siano dei successivi lavori di ripristino. L'installazione, che utilizza diversi linguaggi e diversi media, permetterà al pubblico di vedere, attraverso una mappa proiettata sulle pareti, tutti i luoghi e tutte le persone raggiunti dai Saluti. Lo spettatore potrà così individuare le zone del pianeta e i nomi toccati dal messaggio dell’artista, ma potrà anche entrare attivamente nel progetto tenendo per sé una delle cartoline che troverà al MACRO, o compilandola con l’indirizzo di un proprio destinatario.
Una scatola bianca raccoglierà il contributo dei visitatori: Stampone gradualmente spedirà le loro cartoline aggiornando la mappa degli invii, e facendo in modo che i Saluti da L'Aquila si diramino in maniera sempre più ampia e capillare anche grazie al loro intervento.
Pietro Fortuna: GLORY II. Le lacrime dell’angelo
Hall
La hall del MACRO ospita Le lacrime dell’angelo di Pietro Fortuna, seconda tappa di “Glory”, un progetto articolato in un ciclo di grandi mostre e nato dalle riflessioni dell’artista sui concetti di bene, condivisione e spazio collettivo. Dopo l’intervento dell’agosto 2010 presso il Tramway di Glasgow, Fortuna presenta al MACRO una grande installazione che abita l’ambiente della hall, spazio di fondamentale importanza per il rapporto osmotico che il museo intrattiene con la città e il quartiere. Le lacrime dell’angelo, un corpo unico costituito dall’unione di tre opere realizzate separatamente tra il 2002 e il 2008, interviene sulla percezione dello spazio prolungando i volumi esistenti, suddividendo trasversalmente l’ambiente e moltiplicando le aree all’interno di un unico contesto. L’installazione fa riferimento a un repertorio di figure e oggetti che tramite questa fusione acquisiscono un’identità inedita, così come il volume architettonico, risultato della sovrapposizione di migliaia di lastre di cartone, converte la leggerezza e l’inconsistenza del materiale in una presenza persistente e stentorea.
Giovanni De Angelis: Water Drops
A cura di Costanza Paissan. Livello 3.
*Fino al 15 settembre
Il progetto fotografico di Giovanni De Angelis, “Water Drops”, affronta il tema della gemellarità da una doppia prospettiva, sociale ed antropologica, slegandosi dall’idea del semplice reportage per giungere ad approfondire i temi dell’identità, dell’unicità dell’individuo e del suo rapporto con l’altro. Incuriosito da racconti e notizie provenienti da Candido Godoi, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, il fotografo è partito alla volta della cittadina sudamericana per vedere con i propri occhi quella che viene chiamata “la terra dei gemelli”, sviluppando il progetto insieme alla psicoterapeuta Luisa Laurelli che ha potuto conoscere ed intervistare le coppie di gemelli incontrate per delinearne i profili. Le due facce della ricerca, quella artistica e quella scientifica, si sono così integrate per indagare a fondo la realtà sociale, psicologica e individuale di questo luogo e dei suoi abitanti.
Carlo Bernardini: La rivincita dell’angolo
Vani Ascensore
Per i vani ascensore dell’ala storica del MACRO, Carlo Bernardini ha ideato un’installazione, articolata su più livelli, che consiste in due sculture in acciaio inox, poste sugli angoli dei vani, da cui si sviluppa un disegno spaziale in fibre ottiche. L’installazione ridisegnerà i volumi, scolpendo letteralmente il buio dei vani, modificandone così totalmente la percezione, e riconfigurando totalmente lo spazio per creare una nuova architettura di luce. La vera materia con cui Bernardini opera è infatti “lo spazio”, che plasmato con il medium della luce, viene condotto per mano in una dimensione “altra”: il luogo del pensiero.
Vittorio Corsini: Xenia
A cura di Adriana Polveroni. Terrazza.
L’installazione che Vittorio Corsini ha pensato per il terrazzo del MACRO coinvolgerà emotivamente lo spettatore in un singolare racconto sulla città di Roma. Attento all’organizzazione dello spazio, sviluppato intorno al tessuto sociale, l’artista renderà lo spettatore il reale protagonista dell’opera. Il suo lavoro si sviluppa intorno a una riflessione sullo spazio dell’abitare, che viene analizzato privilegiando le caratteristiche concettuali più intime e poetiche, attraverso l’installazione di un comodo divano all’aperto. Come in un surreale giardino americano, delimitato da un recinto bianco, lo spettatore potrà sedersi su un divano ed ascoltare racconti e poesie sulla città di Roma, scritti e narrati direttamente da Melania G. Mazzucco e Valerio Magrelli
MACROwall: EIGHTIES ARE BACK! Vittorio Messina
A cura di Ludovico Pratesi. Livello 3.
*Fino al 15 settembre.
Vittorio Messina sarà il nuovo protagonista di MACROwall: Eighties are Back!, il progetto si propone di rileggere l’arte italiana degli anni Ottanta attraverso un ciclo di mostre personali di artisti rappresentativi delle diverse tipologie di ricerca che hanno caratterizzato la produzione del decennio. Ogni artista è invitato a esporre su un’unica parete due opere, una storica e una recente, per permettere al pubblico di riscoprire la vitalità delle ricerche artistiche degli ultimi anni. Le opere sono accompagnate da schede redatte da due critici d’arte di diverse generazioni: il più giovane interpreta l’opera storica e viceversa. In questa occasione, verranno messe a confronto le opere “Balconi Meridionali” del 1987, interpretata da Guglielmo Gigliotti, e “Melancolia verticale” del 2011, letta da Laura Cherubini.
SHE DEVIL
V-tunnel, foyer.
Per le proiezioni video nel V-tunnel, MACRO presenta She Devil: l’ultima rassegna di video arte tutta al femminile che lo Studio Stefania Miscetti realizza con successo da anni. In continuità con le precedenti edizioni, la rassegna accoglie numerosi curatori ed artisti internazionali, proponendosi così come una vera e propria piattaforma aperta a nuove e differenti esperienze. She Devil, nome di un’eroina della Marvel e titolo del famoso film del 1989 di Susan Seidelman, allude in modo giocoso allo spirito diabolico e bizzarro con cui l’esperienza artistica indaga e attraversa il quotidiano. I video si focalizzano su una ricerca al femminile e mettono a diretto confronto i diversi percorsi di indagine. Scopo dell’iniziativa è di sollecitare, a volte con ironia a volte con realismo, la coscienza collettiva su temi come l'identità femminile, il corpo come luogo di rappresentazione e significato, l'esperienza personale che assurge a dimensione universale anche quando è l’intimità delle artiste ad essere portata in primo piano.
Per questa occasione, MACRO presentata inoltre una fantastica novità: prossimamente sarà disponibile per il download l'applicazione ufficiale del MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma per iPhone e iPad in collaborazione con LOG607 gruppo Marsilio Editori.
Il ciclo espositivo MACRO Summer 2011 è promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali
24
giugno 2011
MacroSummer 2011
Dal 24 giugno al 30 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Vernissage
24 Giugno 2011, ore 19
Ufficio stampa
ZETEMA