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Adrian Tranquilli – These imaginary boys
Adrian Tranquilli crea, attraverso una rielaborazione di immagini provenienti dai più diversi contesti, un universo di segni originale e poetico che sottolinea lo stato di crisi in cui versano cultura e modelli della società odierna.
Comunicato stampa
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Le opere di Tranquilli nascono da un atteggiamento analitico verso il modello culturale globale e le sue rappresentazioni simboliche, e dalla riflessione sullo sviluppo tecnologico e la sempre più presente fusione e intersezione dei diversi linguaggi e modelli. La sua produzione è tecnicamente eterogenea e va dalla scultura all'installazione, dai lavori fotografici all'elaborazione digitale delle immagini, ai video, ai progetti interattivi.
La mostra si svolge nei due spazi espositivi di via Lepontina, presentando due situazioni distinte e dialoganti. Nella prima sala saranno presentate una nuova serie di sculture che rappresentano delle marionette realizzate in scala 1 a 1, in scala "reale", con le sembianze dei supereroi così come venivano realizzati negli anni ’60. Le sculture diventano protagoniste di una serie di fotografie ed un film, con la regia di Chiara Clemente, realizzati a New York con la produzione della Play gallery di Berlino. Come sottolinea Adrian Tranquilli nel libro HEROES , edito in occasione dela mostra: "In senso figurato il concetto di marionetta è comunemente attribuito alla persona manovrata da altri, priva di impulso e propria volontà: "tirare le fila" è espressione nata con le marionette. Il passaggio in questo caso è diretto: se l’eroe, nelle sue svariate forme, è la proiezione del bisogno collettivo del salvatore, chi stà dall’altra parte dei fili? Noi o il modello culturale che, per definizione, esiste al di sopra dell’individuo? Interrogativi che generano risposte in sospensione"
Nella seconda , attraverso sempre l’ utilizzo di fotografie, sculture e video la maschera di Batman diventa simbolo paradigmatico della contaminazione culturale sottolineandone la crisi.
Il supereroe diventa qui pura maschera, una sorta di icona collettiva che si sovrappone all'identità di ogni anonimo protagonista. La maschera in gomma nera attraversa così le periferie dello sguardo, le paure individuali, il piccolo e grande dramma quotidiano, il disfacimento e la salvaguardia della memoria.
ADRIAN TRANQUILLI vive e lavora a Roma. Tra le principali esposizioni personali ricordiamo: Believe (Palazzo delle Esposizioni, Roma; Fondazione Bandera, Milano, 2001), Futuro Imperfetto ed Evidence (Studio Stefania Miscetti, Roma, 1998 e 2001) e numerosi altri interventi in gallerie, musei e luoghi pubblici sia in Italia sia all'estero, quali la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, il Macro, l'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma, il Museo di Castelnuovo, Maschio Angioino e il Castel dell’Ovo a Napoli, il PAC a Milano, Il Palazzo delle Papesse a Siena, il MAK a Vienna, il Dalì Museum a St. Petersburg, Florida, la 3° Biennale Internazionale di Gyumri, Armenia e il IASPIS a Stoccolma.
Libro con un intervista a cura di Nina Vagic e interventi di Ida Magli, Enrico Fornaroli, Jim Lee e Gianluca Marziani. Edizioni FINE ARTS UNTERNEHEMEN BOOKS.
La mostra si svolge nei due spazi espositivi di via Lepontina, presentando due situazioni distinte e dialoganti. Nella prima sala saranno presentate una nuova serie di sculture che rappresentano delle marionette realizzate in scala 1 a 1, in scala "reale", con le sembianze dei supereroi così come venivano realizzati negli anni ’60. Le sculture diventano protagoniste di una serie di fotografie ed un film, con la regia di Chiara Clemente, realizzati a New York con la produzione della Play gallery di Berlino. Come sottolinea Adrian Tranquilli nel libro HEROES , edito in occasione dela mostra: "In senso figurato il concetto di marionetta è comunemente attribuito alla persona manovrata da altri, priva di impulso e propria volontà: "tirare le fila" è espressione nata con le marionette. Il passaggio in questo caso è diretto: se l’eroe, nelle sue svariate forme, è la proiezione del bisogno collettivo del salvatore, chi stà dall’altra parte dei fili? Noi o il modello culturale che, per definizione, esiste al di sopra dell’individuo? Interrogativi che generano risposte in sospensione"
Nella seconda , attraverso sempre l’ utilizzo di fotografie, sculture e video la maschera di Batman diventa simbolo paradigmatico della contaminazione culturale sottolineandone la crisi.
Il supereroe diventa qui pura maschera, una sorta di icona collettiva che si sovrappone all'identità di ogni anonimo protagonista. La maschera in gomma nera attraversa così le periferie dello sguardo, le paure individuali, il piccolo e grande dramma quotidiano, il disfacimento e la salvaguardia della memoria.
ADRIAN TRANQUILLI vive e lavora a Roma. Tra le principali esposizioni personali ricordiamo: Believe (Palazzo delle Esposizioni, Roma; Fondazione Bandera, Milano, 2001), Futuro Imperfetto ed Evidence (Studio Stefania Miscetti, Roma, 1998 e 2001) e numerosi altri interventi in gallerie, musei e luoghi pubblici sia in Italia sia all'estero, quali la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, il Macro, l'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma, il Museo di Castelnuovo, Maschio Angioino e il Castel dell’Ovo a Napoli, il PAC a Milano, Il Palazzo delle Papesse a Siena, il MAK a Vienna, il Dalì Museum a St. Petersburg, Florida, la 3° Biennale Internazionale di Gyumri, Armenia e il IASPIS a Stoccolma.
Libro con un intervista a cura di Nina Vagic e interventi di Ida Magli, Enrico Fornaroli, Jim Lee e Gianluca Marziani. Edizioni FINE ARTS UNTERNEHEMEN BOOKS.
05
maggio 2004
Adrian Tranquilli – These imaginary boys
Dal 05 maggio al 07 giugno 2004
arte contemporanea
Location
MARELLA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 11.00 alle 19,30 - sabato dalle 12.00 alle 19.00
Vernissage
5 Maggio 2004, ore 18.30




