Emo Formichi e Piero Sbarluzzi: due maestri di Pienza in mostra a Fiesole



Firenze, 8 settembre 2011 – Animali fantasiosi realizzati con materiali riutilizzati, in particolare con il ferro. Terrecotte che rievocano i gesti delle campagne pientine. Due maestri di Pienza sul colle lunato. Emo Formichi - Piero Sbarluzzi scultori a Fiesole: una mostra per due artisti. L’esposizione verrà inaugurata sabato 10 settembre, alle ore 17.30, nella Terrazza del Museo Archeologico (via Portigiani, 1 – Fiesole) alla presenza dei due scultori e del sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato e di quello di Pienza Fabrizio Fè. Per l’occasione sarà possibile degustare i prodotti tipici, come vino e formaggi, di Pienza e l’olio extravergine delle terre fiesolane, grazie all’azienda agricola “Il Leccio” di Caldine, l’Hotel Dino dell’Olmo, l’azienda agricola “Cugusi” di Cugusi Silvana di Pienza e l’azienda agricola “Cerreto” di Bai Umberto di Pienza.
Emo Formichi è un artista dotato di una rara capacità inventiva. Lavora con materiali di recupero, come scarti di lavorazione industriale, ferri vecchi, pezzi di auto o di moto, con i quali crea uccelli fantasiosi, animali d’insolita grazia, forme di allungate, eleganti ballerine. La mostra presenta venti opere del maestro eseguite con materiali più vari. Inoltre, davanti al Municipio (piazza Mino) verrà collocata una Crocifissione dal titolo “Il Cristo del mondo”, un’opera eseguita con un tubo di scappamento, pistone, denti di escavatrice, zappe e un cerchio di ruota di seminatrice. Nella sua immediata popolana semplicità si presenta con estrema e drammatica poesia.
Piero Sbarluzzi è un artista che si può definire il perfetto completamento dialettico di Formichi. Sbarluzzi è maestro di armonie, di plastici incanti, di delicati equilibri chiaroscurali. La sua scultura si pone sulla scia della migliore tradizione novecentesca toscana e italiana con sapienti, ma mai pedanti, riferimenti al Novecento storico e al Medioevo cristiano. Sbarluzzi è anche il poeta dell’intimismo, della memoria, del lavoro nei campi. Le sue splendide terrecotte rievocano un’armonia di gesti, di pensieri, di cultura presente nelle campagne pientine. Vicino alla Crocifissione di Formichi si ergerà la scultura “Incontro” realizzata da Sbarluzzi e raffigurante due cavalieri, un uomo e una donna, che s’incontrano.
La mostra e il catalogo della mostra, edito da Polistampa, sono curati da Stefano De Rosa, con la collaborazione di Alfiero Petreni. L’esposizione rimarrà aperta fino al 10 ottobre con il seguente orario: tutti i giorni dalle 10 alle 18.