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Joseph Kosuth / Jannis Kounellis
Joseph Kosuth e Jannis Kounellis presentano le installazioni Located World, La Marrana e Senza Titolo La Marrana, 2004 espressamente create per il Parco d’Arte Ambientale de La Marrana.
Comunicato stampa
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Joseph Kosuth e Jannis Kounellis presentano le installazioni ‘Located World, La Marrana’, 2003 e Senza Titolo La Marrana, 2004 espressamente create per il Parco d’Arte Ambientale de La Marrana (Montemarcello – Ameglia – La Spezia) in occasione della settima edizione della manifestazione promossa dall’Associazione Culturale La Marrana arteambientale, fondata da Grazia e Gianni Bolongaro nel 1997.
‘Located World, La Marrana’, 2003 di
Joseph Kosuth , con un testo critico di Andrea Bellini per il catalogo, è il lavoro realizzato dall’artista per La Marrana. La costruzione dell’opera è avvenuta in loco e consiste in un’accurata selezione da parte di Kosuth di pietre scelte in un sentiero preesistente. Su tali pietre sono stati incisi i nomi di città e capitali del mondo, in seguito riposizionate nel sentiero secondo una logica testuale e di orientamento geografico , per una lunghezza di 193 mt. In quest’opera La Marrana diventa un centro all’interno di questa ‘mappa del mondo’, viene localizzata e messa in rapporto con gli altri centri abitati, ma senza essere mai menzionata. Questo rapporto indiretto ne sottolinea l’importanza concettuale.
L’installazione - unica in Italia - creata per La Marrana arteambientale è la terza della serie ‘Located World’: opere permanenti realizzate a Singen (Germania, 1999) per il Palazzo del Comune e a Sapporo (Giappone, 2001) al Sapporo Dome, stadio costruito per i Campionati Mondiali di calcio del 2002.
Senza Titolo La Marrana, 2004, un profondo pozzo ricolmo di campane di bronzo (2,00 mt. di diametro per 3 mt. di profondità), è l’opera (con un testo critico di Bruno Corà ) che Kounellis ha creato e collocato in un sito appartato del bosco. Qui la natura sembra custodire come un segreto, come un oracolo, la sua più recente installazione di arte ambientale. Kounellis stesso definisce la propria opera, “una verticale esoterica” che rappresenta un ancoraggio fisico al territorio, una strada aperta verso il cuore della terra, una fenditura nella profondità del terreno che richiama alla memoria antiche suggestioni. L’opera di Kounellis evoca la forma ovale, “a campana”, della pietra lasciata cadere per segnare il centro della terra, l'omphalòs , l’ombelico.
I due lavori di Kosuth e di Kounellis, che interagiscono con lo spazio diventandone parte integrante, vanno a collocarsi in un percorso sempre più ampio e qualificato di installazioni, nato nel 1997 per impulso di Grazia e Gianni Bolongaro , fondatori dell’Associazione Culturale La Marrana arteambientale, all’interno del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, tra i più belli e suggestivi d’Italia.
Joseph Kosuth, ‘ Located World, La Marrana’, 2003
La costruzione dell’opera di Kosuth per la Marrana è avvenuta in loco e consiste in un’accurata selezione da parte dell’artista di pietre scelte in un sentiero preesistente. Su tali pietre sono stati incisi i nomi di città e capitali del mondo, in seguito riposizionate nel sentiero secondo una logica testuale e di orientamento geografico, per una lunghezza di 193 mt. In quest’opera La Marrana diventa un
centro all’interno di questa ‘mappa del mondo’, viene localizzata e messa in rapporto con gli altri centri abitati, ma senza essere mai menzionata. Questo rapporto indiretto ne sottolinea l’importanza concettuale. L’installazione - unica in Italia - creata per
La Marrana arteambientale è la terza della serie ‘Located World’: opere permanenti realizzate a Singen (Germania, 1999) per il Palazzo del Comune e a Sapporo (Giappone, 2001) al Sapporo Dome, stadio costruito per i Campionati Mondiali di calcio del 2002.
Jannis Kounellis, Senza Titolo
La Marrana, 2004
Un pozzo ricolmo di campane di bronzo (2,00 mt. di diametro per 3 mt. di profondità) è l’opera che Jannis Kounellis ha creato e collocato in un sito appartato del bosco. Qui la natura sembra custodire come un segreto, come un oracolo, la sua più recente installazione di arte ambientale. Come la definisce lo stesso Kounellis, “una verticale esoterica che rappresenta un ancoraggio fisico al territorio” , una strada aperta verso il cuore della terra, una fenditura, simbolica e fisica nella profondità del terreno, che richiama alla memoria antiche suggestioni. L’opera di Kounellis evoca la forma ovale “a campana” della pietra lasciata cadere per segnare il centro della terra, l'omphalòs, l’ombelico.
NOTE BIOGRAFICHE DEGLI ARTISTI
JOSEPH KOSUTH
Joseph Kosuth è uno dei pionieri dell’Arte Concettuale e delle installazioni, iniziando negli anni sessanta con opere basate sul linguaggio e sulle strategie di appropriazione. Il suo lavoro ha esplorato coerentemente la produzione e il ruolo del significato all’interno dell’arte. La sua quasi trentennale indagine sul rapporto tra linguaggio e arte si è manifestata attraverso installazioni, mostre in musei, commissioni pubbliche e pubblicazioni in Europa, Americhe e Asia. Kosuth ha partecipato tra l’altro a cinque Documenta e quattro
Biennali di Venezia, esponendo anche nel Padiglione ungherese nel 1993. Tra i premi che gli sono stati conferiti si annoverano il Premio Brandeis, 1990, il Premio Frederick Weisman, 1991, la Menzione d’Onore alla Biennale di Venezia del 1993. Nel 1993 è stato insignito dal Governo francese del Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres. Le borse di studio ricevute includono tra l’altro il Cassandra Foundation Grant. Nel giugno 1999, il Governo francese ha fatto stampare un francobollo da 3 franchi per celebrare la sua opera a Figeac. Nel febbraio 2001 l’Università di Bologna gli ha conferito la
Laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia. Il suo romanzo ‘Purloined’ è stato pubblicato nel 2001 dalla casa editrice Salon Verlag. Nell’ ottobre 2003 ha ricevuto il premio Croce di Cavaliere di Prima Classe al Merito della Repubblica d’Austria.
Nato a Toledo, in Ohio, il 31 gennaio 1945, Kosuth ha studiato al Cleveland Institute of Art, 1963-64; The School of Visual Arts a New York City, 1965-1967; alla New School for Social Research (antropologia e filosofia), 1971-1972. Ha insegnato al Department of Fine Art, The School of Visual Arts di New York City, 1967-1985;è stato Professore alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo, 1988-1990, nonché alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda, 1991-1997.
Attualmente insegna alla Kunstakademie di Monaco di Baviera nonché all’IUAV di Venezia. È stato visiting professor presso varie università ed istituzioni per quasi trent’anni tra le quali:
la Yale University , la Cornell University ,
la New York University, la Duke University , l’UCLA, la Cal Arts , la Cooper Union , il Pratt Institute, The Museum of Modern Art di New York, l’Art Institute of Chicago, la Royal Academy di Copenhagen, l’Ashmoleon Museum, Oxford University, l’Universitá di Roma, la Kunstakademie di Berlino, il Royal College of Art di Londra, la Glasgow School of Art, The Hayward Gallery di Londra, La Sorbona di Parigi, il Sigmund Freud Museum di Vienna.
Vive e lavora a New York e a Roma.
JANNIS KOUNELLIS
Jannis Kounellis nasce al Pireo, in Grecia, nel 1936. Nel 1956 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti e ottiene la sua prima personale ancora studente alla Galleria La Tartaruga (Roma), nel 1960, dove espone tele con lettere, numeri, frecce e altri simboli dipinti a tempera nera su tela bianca.
Influenzato da Alberto Burri e Lucio Fontana, le cui opere offrono un’alternativa all’espressionismo dell’Art Informel, Kounellis cerca di “spingere” la pittura verso nuovi territori. Il suo stile pittorico diviene gradualmente scultoreo e già nel 1963 inizia ad utilizzare elementi e materiali naturali – inerti o organici – come legno, cera, piombo, fiori, sacchi di iuta, granaglie, semi di caffè, carbone, ecc. Tra i diversi materiali che utilizza a partire dalla fine degli anni ‘60 si ritrovano anche il fuoco, la terra e l’oro, in un’allusione a volte al suo interesse per l’alchimia. Nell’ambito della riflessione sul rapporto tra arte e natura, utilizza anche animali vivi come espressione di energia vitale, aggiungendo così alle installazioni d’arte la dimensione della performance.
A partire dagli anni ‘70 e ‘80 Kounellis arricchisce ulteriormente il suo vocabolario formale di elementi carichi di suggestioni antropologiche e mitologiche, ampliando il repertorio dei materiali che utilizza, introducendo fumo, scaffalature, frammenti di calchi, pietre, fiamme ossidriche, tracce di fuliggine, stracci, traversine di legno e acciaio, neon, plastiche, materiali e frammenti di materiali industriali.
Nel 1967 Kounellis viene invitato a partecipare ad una importante collettiva intitolata “Arte povera e IM spazio” alla Galleria La Bertesca di Genova, in occasione della quale viene coniato, dal suo primo e principale teorico, Germano Celant, il termine
Arte Povera.
Kounellis tiene la sua prima personale a New York nel 1972, alla Sonnabend Gallery.
Dagli anni ’70 ad oggi sono numerosissime le mostre che vedono Kounellis protagonista, come quella al Musée d’Art Contemporain di Bordeaux (1985), al Museum of Contemporary Art di Chicago (1986), con una retrospettiva accolta anche al Musée d’Art Contemporain di Montreal. Del 1989 è la mostra all’Espai Pobenou di Barcellona. Degli anni ’90 sono anche alcune importanti retrospettive, come la grande retrospettiva “galleggiante” ospitata nel 1994 sulla nave Ionion ormeggiata nel porto del Pireo in cui Kounellis ha raccolto e presentato una selezione di oltre 30 anni di attività; la retrospettiva del ’97 presentata al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid sino a quella del Centro d’Arte Contemporanea Pecci a Prato nel 2003.
Jannis Kounellis vive oggi a Roma.
‘Located World, La Marrana’, 2003 di
Joseph Kosuth , con un testo critico di Andrea Bellini per il catalogo, è il lavoro realizzato dall’artista per La Marrana. La costruzione dell’opera è avvenuta in loco e consiste in un’accurata selezione da parte di Kosuth di pietre scelte in un sentiero preesistente. Su tali pietre sono stati incisi i nomi di città e capitali del mondo, in seguito riposizionate nel sentiero secondo una logica testuale e di orientamento geografico , per una lunghezza di 193 mt. In quest’opera La Marrana diventa un centro all’interno di questa ‘mappa del mondo’, viene localizzata e messa in rapporto con gli altri centri abitati, ma senza essere mai menzionata. Questo rapporto indiretto ne sottolinea l’importanza concettuale.
L’installazione - unica in Italia - creata per La Marrana arteambientale è la terza della serie ‘Located World’: opere permanenti realizzate a Singen (Germania, 1999) per il Palazzo del Comune e a Sapporo (Giappone, 2001) al Sapporo Dome, stadio costruito per i Campionati Mondiali di calcio del 2002.
Senza Titolo La Marrana, 2004, un profondo pozzo ricolmo di campane di bronzo (2,00 mt. di diametro per 3 mt. di profondità), è l’opera (con un testo critico di Bruno Corà ) che Kounellis ha creato e collocato in un sito appartato del bosco. Qui la natura sembra custodire come un segreto, come un oracolo, la sua più recente installazione di arte ambientale. Kounellis stesso definisce la propria opera, “una verticale esoterica” che rappresenta un ancoraggio fisico al territorio, una strada aperta verso il cuore della terra, una fenditura nella profondità del terreno che richiama alla memoria antiche suggestioni. L’opera di Kounellis evoca la forma ovale, “a campana”, della pietra lasciata cadere per segnare il centro della terra, l'omphalòs , l’ombelico.
I due lavori di Kosuth e di Kounellis, che interagiscono con lo spazio diventandone parte integrante, vanno a collocarsi in un percorso sempre più ampio e qualificato di installazioni, nato nel 1997 per impulso di Grazia e Gianni Bolongaro , fondatori dell’Associazione Culturale La Marrana arteambientale, all’interno del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra, tra i più belli e suggestivi d’Italia.
Joseph Kosuth, ‘ Located World, La Marrana’, 2003
La costruzione dell’opera di Kosuth per la Marrana è avvenuta in loco e consiste in un’accurata selezione da parte dell’artista di pietre scelte in un sentiero preesistente. Su tali pietre sono stati incisi i nomi di città e capitali del mondo, in seguito riposizionate nel sentiero secondo una logica testuale e di orientamento geografico, per una lunghezza di 193 mt. In quest’opera La Marrana diventa un
centro all’interno di questa ‘mappa del mondo’, viene localizzata e messa in rapporto con gli altri centri abitati, ma senza essere mai menzionata. Questo rapporto indiretto ne sottolinea l’importanza concettuale. L’installazione - unica in Italia - creata per
La Marrana arteambientale è la terza della serie ‘Located World’: opere permanenti realizzate a Singen (Germania, 1999) per il Palazzo del Comune e a Sapporo (Giappone, 2001) al Sapporo Dome, stadio costruito per i Campionati Mondiali di calcio del 2002.
Jannis Kounellis, Senza Titolo
La Marrana, 2004
Un pozzo ricolmo di campane di bronzo (2,00 mt. di diametro per 3 mt. di profondità) è l’opera che Jannis Kounellis ha creato e collocato in un sito appartato del bosco. Qui la natura sembra custodire come un segreto, come un oracolo, la sua più recente installazione di arte ambientale. Come la definisce lo stesso Kounellis, “una verticale esoterica che rappresenta un ancoraggio fisico al territorio” , una strada aperta verso il cuore della terra, una fenditura, simbolica e fisica nella profondità del terreno, che richiama alla memoria antiche suggestioni. L’opera di Kounellis evoca la forma ovale “a campana” della pietra lasciata cadere per segnare il centro della terra, l'omphalòs, l’ombelico.
NOTE BIOGRAFICHE DEGLI ARTISTI
JOSEPH KOSUTH
Joseph Kosuth è uno dei pionieri dell’Arte Concettuale e delle installazioni, iniziando negli anni sessanta con opere basate sul linguaggio e sulle strategie di appropriazione. Il suo lavoro ha esplorato coerentemente la produzione e il ruolo del significato all’interno dell’arte. La sua quasi trentennale indagine sul rapporto tra linguaggio e arte si è manifestata attraverso installazioni, mostre in musei, commissioni pubbliche e pubblicazioni in Europa, Americhe e Asia. Kosuth ha partecipato tra l’altro a cinque Documenta e quattro
Biennali di Venezia, esponendo anche nel Padiglione ungherese nel 1993. Tra i premi che gli sono stati conferiti si annoverano il Premio Brandeis, 1990, il Premio Frederick Weisman, 1991, la Menzione d’Onore alla Biennale di Venezia del 1993. Nel 1993 è stato insignito dal Governo francese del Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres. Le borse di studio ricevute includono tra l’altro il Cassandra Foundation Grant. Nel giugno 1999, il Governo francese ha fatto stampare un francobollo da 3 franchi per celebrare la sua opera a Figeac. Nel febbraio 2001 l’Università di Bologna gli ha conferito la
Laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia. Il suo romanzo ‘Purloined’ è stato pubblicato nel 2001 dalla casa editrice Salon Verlag. Nell’ ottobre 2003 ha ricevuto il premio Croce di Cavaliere di Prima Classe al Merito della Repubblica d’Austria.
Nato a Toledo, in Ohio, il 31 gennaio 1945, Kosuth ha studiato al Cleveland Institute of Art, 1963-64; The School of Visual Arts a New York City, 1965-1967; alla New School for Social Research (antropologia e filosofia), 1971-1972. Ha insegnato al Department of Fine Art, The School of Visual Arts di New York City, 1967-1985;è stato Professore alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo, 1988-1990, nonché alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda, 1991-1997.
Attualmente insegna alla Kunstakademie di Monaco di Baviera nonché all’IUAV di Venezia. È stato visiting professor presso varie università ed istituzioni per quasi trent’anni tra le quali:
la Yale University , la Cornell University ,
la New York University, la Duke University , l’UCLA, la Cal Arts , la Cooper Union , il Pratt Institute, The Museum of Modern Art di New York, l’Art Institute of Chicago, la Royal Academy di Copenhagen, l’Ashmoleon Museum, Oxford University, l’Universitá di Roma, la Kunstakademie di Berlino, il Royal College of Art di Londra, la Glasgow School of Art, The Hayward Gallery di Londra, La Sorbona di Parigi, il Sigmund Freud Museum di Vienna.
Vive e lavora a New York e a Roma.
JANNIS KOUNELLIS
Jannis Kounellis nasce al Pireo, in Grecia, nel 1936. Nel 1956 si trasferisce a Roma, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti e ottiene la sua prima personale ancora studente alla Galleria La Tartaruga (Roma), nel 1960, dove espone tele con lettere, numeri, frecce e altri simboli dipinti a tempera nera su tela bianca.
Influenzato da Alberto Burri e Lucio Fontana, le cui opere offrono un’alternativa all’espressionismo dell’Art Informel, Kounellis cerca di “spingere” la pittura verso nuovi territori. Il suo stile pittorico diviene gradualmente scultoreo e già nel 1963 inizia ad utilizzare elementi e materiali naturali – inerti o organici – come legno, cera, piombo, fiori, sacchi di iuta, granaglie, semi di caffè, carbone, ecc. Tra i diversi materiali che utilizza a partire dalla fine degli anni ‘60 si ritrovano anche il fuoco, la terra e l’oro, in un’allusione a volte al suo interesse per l’alchimia. Nell’ambito della riflessione sul rapporto tra arte e natura, utilizza anche animali vivi come espressione di energia vitale, aggiungendo così alle installazioni d’arte la dimensione della performance.
A partire dagli anni ‘70 e ‘80 Kounellis arricchisce ulteriormente il suo vocabolario formale di elementi carichi di suggestioni antropologiche e mitologiche, ampliando il repertorio dei materiali che utilizza, introducendo fumo, scaffalature, frammenti di calchi, pietre, fiamme ossidriche, tracce di fuliggine, stracci, traversine di legno e acciaio, neon, plastiche, materiali e frammenti di materiali industriali.
Nel 1967 Kounellis viene invitato a partecipare ad una importante collettiva intitolata “Arte povera e IM spazio” alla Galleria La Bertesca di Genova, in occasione della quale viene coniato, dal suo primo e principale teorico, Germano Celant, il termine
Arte Povera.
Kounellis tiene la sua prima personale a New York nel 1972, alla Sonnabend Gallery.
Dagli anni ’70 ad oggi sono numerosissime le mostre che vedono Kounellis protagonista, come quella al Musée d’Art Contemporain di Bordeaux (1985), al Museum of Contemporary Art di Chicago (1986), con una retrospettiva accolta anche al Musée d’Art Contemporain di Montreal. Del 1989 è la mostra all’Espai Pobenou di Barcellona. Degli anni ’90 sono anche alcune importanti retrospettive, come la grande retrospettiva “galleggiante” ospitata nel 1994 sulla nave Ionion ormeggiata nel porto del Pireo in cui Kounellis ha raccolto e presentato una selezione di oltre 30 anni di attività; la retrospettiva del ’97 presentata al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid sino a quella del Centro d’Arte Contemporanea Pecci a Prato nel 2003.
Jannis Kounellis vive oggi a Roma.
26
giugno 2004
Joseph Kosuth / Jannis Kounellis
Dal 26 giugno al primo agosto 2004
arte contemporanea
Location
LA MARRANA ARTEAMBIENTALE
Ameglia, Montemarcello , (La Spezia)
Ameglia, Montemarcello , (La Spezia)
Orario di apertura
aperto al pubblico il Sabato e
la Domenica.inizio del percorso ore 18.00 – 19.00 – 20.00 – 21.00