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Gli occhi della guerra
Le immagini in mostra ritraggono le orbite rossastre di un bimbo soldato che ha già visto troppo, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito. Sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea
Comunicato stampa
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GLI OCCHI DELLA GUERRA
di Almerigo Grilz, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Fabio Polenghi
mostra promossa da Provincia di Milano e LiveEurope-Associazione Culturale
a cura di Elisabetta Ponzone
Palazzo Isimbardi, Cortile d’Onore, Corso Monforte 35, Milano
25 novembre – 11 dicembre 2011
inaugurazione giovedì 24 novembre 2011, ore 18.00
orari: lunedì – venerdì 10.00-18.30 / festivi 10.00-18.00
chiuso il 9 dicembre
ingresso libero
La mostra “GLI OCCHI DELLA GUERRA” di Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Almerigo Grilz e
Fabio Polenghi, racconta oltre 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo: le guerre al crocevia
dell'Asia; i crepuscoli del Vietnam; l’Africa rosso sangue; la guerra alle porte di casa; il Medio
Oriente senza pace.
Promossa da Provincia di Milano e Associazione LiveEurope, è un’esposizione particolare, che
non si pone come mostra fotografica bensì come documento giornalistico della memoria. Alcune
immagini riflettono guerre dimenticate, sopite o concluse, altre sono state inserite per il loro valore
storico. Nella sezione dedicata all’Africa molte fotografie sono state scattate da Almerigo Grilz,
giornalista, ucciso in Mozambico durante un reportage il 19 maggio del 1987 al seguito della
Renamo. L’anno precedente, scriveva sul suo diario dal Mozambico: "Mi sporgo fuori per filmarli:
non è facile occorre stare appiattiti a terra perchè le pallottole fischiano dappertutto... alzare troppo
la testa può essere fatale".
Alcune immagini della mostra sono di Lord Michael Cecil, Carlo Imbimbo, Stefano Rossi e Mauro
Scrobogna. L’editing è di emme&emme.
La guerra è crudele e non guardarla negli occhi non basta ad eliminarla. Lo sapevano bene anche
i fotografi milanesi Fabio Polenghi - ucciso il 19 maggio 2010 a Bangkok, in Thailandia, mentre
documentava l’assalto finale dell’esercito all’accampamento delle Camicie rosse - e Raffaele
Ciriello - ucciso il 13 marzo 2002 a Ramallah, Palestina, mentre fotografava gli scontri tra israeliani
e palestinesi.
Le immagini in mostra ritraggono le orbite rossastre di un bimbo soldato che ha già visto troppo, lo
sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita
nelle pupille di un ferito. Sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea.
Ma per occhi della guerra si intendono anche quelli dei giornalisti, fotografi, cineoperatori attratti
per passione professionale e umana da conflitti sia lontani che alle porte di casa.
“Attraverso quest’esposizione la Provincia di Milano dimostra la propria predisposizione, grazie alla
vasta e diversificata proposta culturale, a riflettere sugli avvenimenti più significativi che hanno
contraddistinto la nostra storia recente – osserva il Presidente della Provincia di Milano, On. Guido
Podestà. - Una mostra che inquadra la storia in un’ottica differente sublimata dal coraggio di quei
fotoreporter capaci di raccontare guerre lontane, forse troppe lontane, agli occhi di un Occidente
a volte indifferente al dolore. Almerigo Grilz, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin hanno regalato,
per mezzo di uno scatto, immagini, momenti, e sensazioni, non da freddi osservatori ma da
immortalatori di quel teatro tragico che spesso è la vita”.
"Grazie a questa mostra di rara intensità contenutistica che ospitiamo nella prestigiosa sede di
Palazzo Isimbardi, - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano,
Novo Umberto Maerna - ricordiamo anzitutto Almerigo Grilz, primo giornalista italiano morto in
un contesto di guerra dopo il 1945, la cui memoria è stata per molti anni rimossa. Assieme a Grilz
la Provincia di Milano ha ricordato, con una stele apposta nel cortile d'onore di Palazzo Isimbardi
nel novembre 2010, tutti i giornalisti italiani morti in guerra. E ricordiamo anche Fabio Polenghi, il
fotoreporter milanese morto il 19 maggio 2010, lo stesso giorno, per incredibile ed amara ironia
della sorte, in cui morì Almerigo Grilz nel 1987. La mostra - conclude Maerna - offre inoltre, grazie
al lavoro di due tra i più importanti inviati italiani in contesti bellici, Gian Micalessin e Fausto
Biloslavo, una panoramica ad ampio raggio del giornalismo di guerra: una definizione, oggi spesso
abusata, che cela in realtà radici professionali ed umane ormai dimenticate e profondamente
affascinanti.”
Informazioni al pubblico:
- Provincia di Milano, tel. 02 7740. 4454/6302; www.provincia.milano.it/cultura
- Associazione LiveEurope, tel 02.45.48.51.25; www.liveeurope.net
Ufficio stampa:
- Provincia di Milano/Cultura, tel.02/77406358/6359,
p.merisio@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it
Addetto stampa Assessore, tel. 02/77406386, f.provera@provincia.milano.it
di Almerigo Grilz, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Fabio Polenghi
mostra promossa da Provincia di Milano e LiveEurope-Associazione Culturale
a cura di Elisabetta Ponzone
Palazzo Isimbardi, Cortile d’Onore, Corso Monforte 35, Milano
25 novembre – 11 dicembre 2011
inaugurazione giovedì 24 novembre 2011, ore 18.00
orari: lunedì – venerdì 10.00-18.30 / festivi 10.00-18.00
chiuso il 9 dicembre
ingresso libero
La mostra “GLI OCCHI DELLA GUERRA” di Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Almerigo Grilz e
Fabio Polenghi, racconta oltre 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo: le guerre al crocevia
dell'Asia; i crepuscoli del Vietnam; l’Africa rosso sangue; la guerra alle porte di casa; il Medio
Oriente senza pace.
Promossa da Provincia di Milano e Associazione LiveEurope, è un’esposizione particolare, che
non si pone come mostra fotografica bensì come documento giornalistico della memoria. Alcune
immagini riflettono guerre dimenticate, sopite o concluse, altre sono state inserite per il loro valore
storico. Nella sezione dedicata all’Africa molte fotografie sono state scattate da Almerigo Grilz,
giornalista, ucciso in Mozambico durante un reportage il 19 maggio del 1987 al seguito della
Renamo. L’anno precedente, scriveva sul suo diario dal Mozambico: "Mi sporgo fuori per filmarli:
non è facile occorre stare appiattiti a terra perchè le pallottole fischiano dappertutto... alzare troppo
la testa può essere fatale".
Alcune immagini della mostra sono di Lord Michael Cecil, Carlo Imbimbo, Stefano Rossi e Mauro
Scrobogna. L’editing è di emme&emme.
La guerra è crudele e non guardarla negli occhi non basta ad eliminarla. Lo sapevano bene anche
i fotografi milanesi Fabio Polenghi - ucciso il 19 maggio 2010 a Bangkok, in Thailandia, mentre
documentava l’assalto finale dell’esercito all’accampamento delle Camicie rosse - e Raffaele
Ciriello - ucciso il 13 marzo 2002 a Ramallah, Palestina, mentre fotografava gli scontri tra israeliani
e palestinesi.
Le immagini in mostra ritraggono le orbite rossastre di un bimbo soldato che ha già visto troppo, lo
sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita
nelle pupille di un ferito. Sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea.
Ma per occhi della guerra si intendono anche quelli dei giornalisti, fotografi, cineoperatori attratti
per passione professionale e umana da conflitti sia lontani che alle porte di casa.
“Attraverso quest’esposizione la Provincia di Milano dimostra la propria predisposizione, grazie alla
vasta e diversificata proposta culturale, a riflettere sugli avvenimenti più significativi che hanno
contraddistinto la nostra storia recente – osserva il Presidente della Provincia di Milano, On. Guido
Podestà. - Una mostra che inquadra la storia in un’ottica differente sublimata dal coraggio di quei
fotoreporter capaci di raccontare guerre lontane, forse troppe lontane, agli occhi di un Occidente
a volte indifferente al dolore. Almerigo Grilz, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin hanno regalato,
per mezzo di uno scatto, immagini, momenti, e sensazioni, non da freddi osservatori ma da
immortalatori di quel teatro tragico che spesso è la vita”.
"Grazie a questa mostra di rara intensità contenutistica che ospitiamo nella prestigiosa sede di
Palazzo Isimbardi, - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano,
Novo Umberto Maerna - ricordiamo anzitutto Almerigo Grilz, primo giornalista italiano morto in
un contesto di guerra dopo il 1945, la cui memoria è stata per molti anni rimossa. Assieme a Grilz
la Provincia di Milano ha ricordato, con una stele apposta nel cortile d'onore di Palazzo Isimbardi
nel novembre 2010, tutti i giornalisti italiani morti in guerra. E ricordiamo anche Fabio Polenghi, il
fotoreporter milanese morto il 19 maggio 2010, lo stesso giorno, per incredibile ed amara ironia
della sorte, in cui morì Almerigo Grilz nel 1987. La mostra - conclude Maerna - offre inoltre, grazie
al lavoro di due tra i più importanti inviati italiani in contesti bellici, Gian Micalessin e Fausto
Biloslavo, una panoramica ad ampio raggio del giornalismo di guerra: una definizione, oggi spesso
abusata, che cela in realtà radici professionali ed umane ormai dimenticate e profondamente
affascinanti.”
Informazioni al pubblico:
- Provincia di Milano, tel. 02 7740. 4454/6302; www.provincia.milano.it/cultura
- Associazione LiveEurope, tel 02.45.48.51.25; www.liveeurope.net
Ufficio stampa:
- Provincia di Milano/Cultura, tel.02/77406358/6359,
p.merisio@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it
Addetto stampa Assessore, tel. 02/77406386, f.provera@provincia.milano.it
24
novembre 2011
Gli occhi della guerra
Dal 24 novembre all'undici dicembre 2011
fotografia
Location
PROVINCIA DI MILANO – PALAZZO ISIMBARDI
Milano, Corso Monforte, 35, (Milano)
Milano, Corso Monforte, 35, (Milano)
Orario di apertura
lunedì – venerdì 10.00-18.30 / festivi 10.00-18.00. Chiuso il 9 dicembre
Vernissage
24 Novembre 2011, h 18
Autore
Curatore