Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fausto Melotti
L’esposizione si sviluppa attraverso le sale del museo in maniera cronologica e pone in evidenza attraverso una selezione di oltre 200 opere tra terrecotte, maioliche e gessi, sculture a tecnica mista e in ferro, ceramiche e lavori in inox, disegni e bozzetti, il percorso scultoreo di Melotti più strettamente legato al mondo delle arti visive
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire dal 16 dicembre 2011 fino al 9 aprile del 2012, si inaugura presso il MADRE a Napoli una
grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti (Rovereto 1901 - Milano 1986) a cura di Germano
Celant e organizzata in collaborazione con l’Archivio Fausto Melotti.
Riconosciuto da tempo, sia a livello nazionale che internazionale, come i suoi contemporanei
Alexander Calder, Alberto Giacometti, Louise Bourgeois e Lucio Fontana, quale figura chiave
nell’ambito della scultura moderna e contemporanea, Melotti si è contraddistinto per essere stato,
sin dagli inizi degli anni trenta, tra i più significativi protagonisti del rinnovamento e dello sviluppo
del linguaggio plastico e materico. La particolare capacità con cui l’artista è riuscito a coniugare la
tradizione classica con gli interessi per le avanguardie europee, la conoscenza scientifica con una
particolare sensibilità musicale, il talento scultoreo con quello di ceramista, la raffinata abilità letteraria
e creatività poetica con la ricercatezza del disegnatore, sono tutte qualità che hanno contribuito ad
affermarlo come uno dei talenti artistici più rilevanti del XXI secolo.
L’esposizione che si terrà al MADRE di Napoli, ridisegnato da Alvaro Siza, si svilupperà attraverso le
sale del museo in maniera cronologica e porrà in evidenza attraverso una selezione di oltre 200 opere
tra terrecotte, maioliche e gessi, sculture a tecnica mista e in ferro, ceramiche e lavori in inox, disegni e
bozzetti, il percorso scultoreo di Melotti più strettamente legato al mondo delle arti visive. A partire
dai primi lavori realizzati all’inizio degli anni trenta dove, dopo aver appreso le regole del mestiere,
attraverso la scarnificazione e la smaterializzazione della figura umana, arriva a comporre nel 1934-
1935 i celebri bassorilievi che testimoniano l’adesione dell’artista, insieme a Gino Ghiringhelli, Mauro
Reggiani, Luigi Veronesi, Fontana e Atanasio Soldati, al movimento astrattista. Dalle opere eseguite in
terracotta o ceramica, eseguite dopo la seconda guerra mondiale, quando cioè: “Melotti si rifugia
nell’intimità delle piccole cose, fatte in ceramica e cotte nella piccola muffola nello studio, quasi
volesse riconoscere l’agonia e la fine di un esemplarità umanistica, spostando così l’attenzione dal
mondo classico delle forme e dei grandi ideali […] ad una nuova soggettività, che ora è legata ad una
concezione naturalistica e favolistica tra essere e mondo” (Celant), si passerà all’imponente quanto
fragile insieme de I Sette Savi, 1960, in cui la figura umana viene essenzializzata e resa quasi un
manichino astratto. A seguire saranno esposti lavori che porranno in evidenza l’attività di ceramista di
Melotti svolta durante gli anni cinquanta e quelli eseguiti durante i rimanenti trent’anni di attività
quando la rinnovata energia di una cultura risorta dalla tragedia, scaturirà in una incessante serie di
straordinarie opere. E’ il periodo in cui le sculture, costruite con garze, ottone, vetro, tessuto,
ceramica e terracotta, fluttuano dentro e fuori il viaggio senza fine di una vitalità in movimento che
sembra riedificarsi continuamente. In questo ambito, ampio risalto sarà dato ad una serie di sculture
che l'artista produrrà con una continuità di soluzioni formali e tematiche: i Teatrini, la cui tipologia
consiste in una cornice-casa che può essere o aperta o chiusa sul dietro e al cui interno, spesso
dislocati su diversi piani, si trovano oggetti, personaggi e figure che evocano racconti e narrazioni
fantastiche. Intrecciati a queste sequenze, le sale del museo ospiteranno altri attraversamenti scultorei
di Melotti legati a materiali come l’inox oppure affidati alla produzione di vasi e di oggetti in ceramica,
tra cui spettacolari rilievi in cui il colore quanto le figure arrivano a formare storie e immagini
sorprendenti: “Un agitarsi tra le essenze riconosciute di un codice scultoreo, oscillante tra il registro
materiale e l’impeto mentale, tra la memoria e la ricerca, che permette a Melotti di attuare spostamenti
linguistici continui, che forniscono un incanto sistematico al suo paesaggio d’artista” (Celant).
Seppure incentrata prevalentemente sulle sculture e i bassorilievi, l’esposizione al MADRE, fornirà
l’occasione per una lettura approfondita e analitica della complessa figura di Melotti contraddistintosi
per la particolare versatilità linguistica che gli ha permesso di attraversare i diversi campi della pittura,
della scultura, della ceramica, della poesia, del disegno e della musica. Un universo di poesia e di
musica plastica che sarà messo in storia e in racconto dall’intreccio e l’osmosi di un artista come
Melotti e le vicende della cultura italiana moderna e internazionale.
INFORMAZIONI TECNICHE
Via Settembrini 79, Napoli
16 dicembre 2011 – 9 aprile 2012
da lunedì a sabato: 10.30 – 19.30 / domenica: 10.30 – 23.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
martedì: chiuso
intero 7 euro, ridotto 3,50 / lunedì: gratuito
Informazioni
+39 081 1931301
www.museomadre.org
Ufficio stampa
ELECTA: +39 0221563250
imaggi@mondadori.it
grande mostra antologica dedicata a Fausto Melotti (Rovereto 1901 - Milano 1986) a cura di Germano
Celant e organizzata in collaborazione con l’Archivio Fausto Melotti.
Riconosciuto da tempo, sia a livello nazionale che internazionale, come i suoi contemporanei
Alexander Calder, Alberto Giacometti, Louise Bourgeois e Lucio Fontana, quale figura chiave
nell’ambito della scultura moderna e contemporanea, Melotti si è contraddistinto per essere stato,
sin dagli inizi degli anni trenta, tra i più significativi protagonisti del rinnovamento e dello sviluppo
del linguaggio plastico e materico. La particolare capacità con cui l’artista è riuscito a coniugare la
tradizione classica con gli interessi per le avanguardie europee, la conoscenza scientifica con una
particolare sensibilità musicale, il talento scultoreo con quello di ceramista, la raffinata abilità letteraria
e creatività poetica con la ricercatezza del disegnatore, sono tutte qualità che hanno contribuito ad
affermarlo come uno dei talenti artistici più rilevanti del XXI secolo.
L’esposizione che si terrà al MADRE di Napoli, ridisegnato da Alvaro Siza, si svilupperà attraverso le
sale del museo in maniera cronologica e porrà in evidenza attraverso una selezione di oltre 200 opere
tra terrecotte, maioliche e gessi, sculture a tecnica mista e in ferro, ceramiche e lavori in inox, disegni e
bozzetti, il percorso scultoreo di Melotti più strettamente legato al mondo delle arti visive. A partire
dai primi lavori realizzati all’inizio degli anni trenta dove, dopo aver appreso le regole del mestiere,
attraverso la scarnificazione e la smaterializzazione della figura umana, arriva a comporre nel 1934-
1935 i celebri bassorilievi che testimoniano l’adesione dell’artista, insieme a Gino Ghiringhelli, Mauro
Reggiani, Luigi Veronesi, Fontana e Atanasio Soldati, al movimento astrattista. Dalle opere eseguite in
terracotta o ceramica, eseguite dopo la seconda guerra mondiale, quando cioè: “Melotti si rifugia
nell’intimità delle piccole cose, fatte in ceramica e cotte nella piccola muffola nello studio, quasi
volesse riconoscere l’agonia e la fine di un esemplarità umanistica, spostando così l’attenzione dal
mondo classico delle forme e dei grandi ideali […] ad una nuova soggettività, che ora è legata ad una
concezione naturalistica e favolistica tra essere e mondo” (Celant), si passerà all’imponente quanto
fragile insieme de I Sette Savi, 1960, in cui la figura umana viene essenzializzata e resa quasi un
manichino astratto. A seguire saranno esposti lavori che porranno in evidenza l’attività di ceramista di
Melotti svolta durante gli anni cinquanta e quelli eseguiti durante i rimanenti trent’anni di attività
quando la rinnovata energia di una cultura risorta dalla tragedia, scaturirà in una incessante serie di
straordinarie opere. E’ il periodo in cui le sculture, costruite con garze, ottone, vetro, tessuto,
ceramica e terracotta, fluttuano dentro e fuori il viaggio senza fine di una vitalità in movimento che
sembra riedificarsi continuamente. In questo ambito, ampio risalto sarà dato ad una serie di sculture
che l'artista produrrà con una continuità di soluzioni formali e tematiche: i Teatrini, la cui tipologia
consiste in una cornice-casa che può essere o aperta o chiusa sul dietro e al cui interno, spesso
dislocati su diversi piani, si trovano oggetti, personaggi e figure che evocano racconti e narrazioni
fantastiche. Intrecciati a queste sequenze, le sale del museo ospiteranno altri attraversamenti scultorei
di Melotti legati a materiali come l’inox oppure affidati alla produzione di vasi e di oggetti in ceramica,
tra cui spettacolari rilievi in cui il colore quanto le figure arrivano a formare storie e immagini
sorprendenti: “Un agitarsi tra le essenze riconosciute di un codice scultoreo, oscillante tra il registro
materiale e l’impeto mentale, tra la memoria e la ricerca, che permette a Melotti di attuare spostamenti
linguistici continui, che forniscono un incanto sistematico al suo paesaggio d’artista” (Celant).
Seppure incentrata prevalentemente sulle sculture e i bassorilievi, l’esposizione al MADRE, fornirà
l’occasione per una lettura approfondita e analitica della complessa figura di Melotti contraddistintosi
per la particolare versatilità linguistica che gli ha permesso di attraversare i diversi campi della pittura,
della scultura, della ceramica, della poesia, del disegno e della musica. Un universo di poesia e di
musica plastica che sarà messo in storia e in racconto dall’intreccio e l’osmosi di un artista come
Melotti e le vicende della cultura italiana moderna e internazionale.
INFORMAZIONI TECNICHE
Via Settembrini 79, Napoli
16 dicembre 2011 – 9 aprile 2012
da lunedì a sabato: 10.30 – 19.30 / domenica: 10.30 – 23.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
martedì: chiuso
intero 7 euro, ridotto 3,50 / lunedì: gratuito
Informazioni
+39 081 1931301
www.museomadre.org
Ufficio stampa
ELECTA: +39 0221563250
imaggi@mondadori.it
16
dicembre 2011
Fausto Melotti
Dal 16 dicembre 2011 al 16 aprile 2012
arte contemporanea
Location
MADRE – MUSEO D’ARTE DONNA REGINA
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Biglietti
intero 7 euro, ridotto 3,50 / lunedì: gratuito
Orario di apertura
da lunedì a sabato: 10.30 – 19.30 domenica: 10.30 – 23. (la biglietteria chiude un’ora prima)martedì: chiuso
Vernissage
16 Dicembre 2011, ore 19
Ufficio stampa
ELECTA
Autore
Curatore