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Ori Gersht – Still and Forever
Attraverso la creazione di scenari sublimi che diventano precipitosamente inquietanti per mezzo di una decadenza improvvisa e graduale, le opere di Ori Gersht rendono momenti prolungati di suspense grazie all’uso della fotografia in stop-motion e del film al rallentatore. Rifacendosi nelle composizioni a quadri storici di grandi maestri, Gersht offre
una meditazione sulla vita, la perdita, il destino ed il caso. Catturare un attimo, fermarlo nel tempo e nello spazio per renderlo percettibile in modo chiaro e preciso è una prerogativa di questo artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Brand New Gallery è lieta di presentare Still and Forever, prima personale italiana dell’artista israeliano Ori Gersht.
Attraverso la creazione di scenari sublimi che diventano precipitosamente inquietanti per mezzo di una decadenza
improvvisa e graduale, le opere di Ori Gersht rendono momenti prolungati di suspense grazie all’uso della fotografia in
stop-motion e del film al rallentatore. Rifacendosi nelle composizioni a quadri storici di grandi maestri, Gersht offre
una meditazione sulla vita, la perdita, il destino ed il caso. Catturare un attimo, fermarlo nel tempo e nello spazio per
renderlo percettibile in modo chiaro e preciso è una prerogativa di questo artista.
Nella serie Blow Up, che evoca volutamente l'omonimo film di Michelangelo Antonioni, la composizione floreale
richiama le tinte del tricolore di Francia, rifacendosi all’opera di Henri Fantin-Latour. Ori Gersht accelera la scomparsa
di questo still-life facendolo letteralmente saltare in aria, attraverso una tecnica che prevede un preventivo
congelamento dei fiori e la successiva distruzione mediante una violenta esplosione. L’azione viene catturata in modo
assai vivido per mezzo di una speciale fotocamera ad alta risoluzione (1/7.500 di secondo): i momenti cruciali di
quest’immagine, allo stesso tempo affascinante ed inquietante, vengono selezionati dall’artista ad evocare la
dicotomia tra caos e serenità così come gli atti casuali di violenza, non solo della storia europea, ma anche del suo
paese d’origine. Lo stesso procedimento è utilizzato nel film dal titolo Big Bang, dove frammenti di petali, steli e cocci
di vaso schizzano nell’ambiente e cadono rallentati verso terra. In Pomegranate la composizione si rifà ad una natura
morta del XVII secolo del pittore spagnolo Juan Sànchez Cotan, attraversata questa volta da un proiettile che sembra
bucare il telaio per colpire e spappolare il frutto sospeso. Gersht crea volutamente tensioni fra vecchi maestri e nuove
tecnologie, è un momento di unione e simultanea distruzione. In Falling Bird, sulla base di una natura morta di Jean
Baptiste Siméon Chardin, un fagiano è appeso senza vita a testa in giù e si riflette in uno specchio d’acqua scuro verso
cui cade impotente a picco, consumandosi, nel tuffo, nel proprio riflesso.
In mostra presso lo spazio milanese, anche alcune opere della serie Chasing Good Fortune, realizzata in Giappone nel
mese di fioritura dei ciliegi. Qui l'artista esplora il simbolismo di questo fiore, da un punto di vista storico e metaforico:
inizialmente associato al rinnovamento buddista e simbolo di buon auspicio, durante il XIX secolo il significato del fiore
di ciliegio mutò in favore della causa della militarizzazione del Giappone e dell'espansione coloniale. Se una volta
veniva celebrato come fiore dell'abbondanza, ora la caduta dei petali del ciliegio è diventata simbolo dei soldati
kamikaze. In questo lavoro Ori Gersht cattura l’essenza di questi fiori emblematici in un’atmosfera sinistra e postatomica: l’interesse dell’artista in viaggio per Hiroshima era infatti ugualmente diviso fra l’innocenza perduta dei ciliegi
e la forza grazie alla quale essi continuano a fiorire su di un suolo contaminato.
Nelle opere di Ori Gersht, più che un commento critico alla violenza, si nasconde l’osservazione delle assurdità che ci
circondano, l’indagine di scenari in cui in un posto si combattono guerre sanguinose mentre in un altro luogo le
persone vivono un comodo stile di vita decadente: esistenze opposte e parallele che talvolta s’incontrano, proprio
come nelle sue opere convivono bellezza e distruzione.Via Farini 32, 20159 Milano
www.brandnew-gallery.com info@brandnew-gallery.com
Ori Gersht nasce a Tel Aviv nel 1967 e, a partire dal 1988, vive e lavora a Londra, dove consegue il diploma di laurea in
Fotografia, film e video presso la Westminster University ed il Master of Arts presso il Royal College of Art.
A partire dai primi anni Novanta è rappresentato in gallerie e fiere di fama internazionale. Il suo lavoro è stato esposto
presso importanti istituzioni museali, tra cui la Tate Britain e la Tate Modern, il Victoria and Albert Museum, il Tel Aviv
Museum, Frankfurter Kunsverein, in Jewish Museum di New York e l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di
Washington.
Attraverso la creazione di scenari sublimi che diventano precipitosamente inquietanti per mezzo di una decadenza
improvvisa e graduale, le opere di Ori Gersht rendono momenti prolungati di suspense grazie all’uso della fotografia in
stop-motion e del film al rallentatore. Rifacendosi nelle composizioni a quadri storici di grandi maestri, Gersht offre
una meditazione sulla vita, la perdita, il destino ed il caso. Catturare un attimo, fermarlo nel tempo e nello spazio per
renderlo percettibile in modo chiaro e preciso è una prerogativa di questo artista.
Nella serie Blow Up, che evoca volutamente l'omonimo film di Michelangelo Antonioni, la composizione floreale
richiama le tinte del tricolore di Francia, rifacendosi all’opera di Henri Fantin-Latour. Ori Gersht accelera la scomparsa
di questo still-life facendolo letteralmente saltare in aria, attraverso una tecnica che prevede un preventivo
congelamento dei fiori e la successiva distruzione mediante una violenta esplosione. L’azione viene catturata in modo
assai vivido per mezzo di una speciale fotocamera ad alta risoluzione (1/7.500 di secondo): i momenti cruciali di
quest’immagine, allo stesso tempo affascinante ed inquietante, vengono selezionati dall’artista ad evocare la
dicotomia tra caos e serenità così come gli atti casuali di violenza, non solo della storia europea, ma anche del suo
paese d’origine. Lo stesso procedimento è utilizzato nel film dal titolo Big Bang, dove frammenti di petali, steli e cocci
di vaso schizzano nell’ambiente e cadono rallentati verso terra. In Pomegranate la composizione si rifà ad una natura
morta del XVII secolo del pittore spagnolo Juan Sànchez Cotan, attraversata questa volta da un proiettile che sembra
bucare il telaio per colpire e spappolare il frutto sospeso. Gersht crea volutamente tensioni fra vecchi maestri e nuove
tecnologie, è un momento di unione e simultanea distruzione. In Falling Bird, sulla base di una natura morta di Jean
Baptiste Siméon Chardin, un fagiano è appeso senza vita a testa in giù e si riflette in uno specchio d’acqua scuro verso
cui cade impotente a picco, consumandosi, nel tuffo, nel proprio riflesso.
In mostra presso lo spazio milanese, anche alcune opere della serie Chasing Good Fortune, realizzata in Giappone nel
mese di fioritura dei ciliegi. Qui l'artista esplora il simbolismo di questo fiore, da un punto di vista storico e metaforico:
inizialmente associato al rinnovamento buddista e simbolo di buon auspicio, durante il XIX secolo il significato del fiore
di ciliegio mutò in favore della causa della militarizzazione del Giappone e dell'espansione coloniale. Se una volta
veniva celebrato come fiore dell'abbondanza, ora la caduta dei petali del ciliegio è diventata simbolo dei soldati
kamikaze. In questo lavoro Ori Gersht cattura l’essenza di questi fiori emblematici in un’atmosfera sinistra e postatomica: l’interesse dell’artista in viaggio per Hiroshima era infatti ugualmente diviso fra l’innocenza perduta dei ciliegi
e la forza grazie alla quale essi continuano a fiorire su di un suolo contaminato.
Nelle opere di Ori Gersht, più che un commento critico alla violenza, si nasconde l’osservazione delle assurdità che ci
circondano, l’indagine di scenari in cui in un posto si combattono guerre sanguinose mentre in un altro luogo le
persone vivono un comodo stile di vita decadente: esistenze opposte e parallele che talvolta s’incontrano, proprio
come nelle sue opere convivono bellezza e distruzione.Via Farini 32, 20159 Milano
www.brandnew-gallery.com info@brandnew-gallery.com
Ori Gersht nasce a Tel Aviv nel 1967 e, a partire dal 1988, vive e lavora a Londra, dove consegue il diploma di laurea in
Fotografia, film e video presso la Westminster University ed il Master of Arts presso il Royal College of Art.
A partire dai primi anni Novanta è rappresentato in gallerie e fiere di fama internazionale. Il suo lavoro è stato esposto
presso importanti istituzioni museali, tra cui la Tate Britain e la Tate Modern, il Victoria and Albert Museum, il Tel Aviv
Museum, Frankfurter Kunsverein, in Jewish Museum di New York e l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di
Washington.
01
marzo 2012
Ori Gersht – Still and Forever
Dal primo marzo al 04 aprile 2012
arte contemporanea
Location
BRAND NEW GALLERY
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato
11.00-13.00; 14.30-19
Vernissage
1 Marzo 2012, h 19
Ufficio stampa
LUCIA CRESPI
Autore