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José Muñoz – L’arte della necessità
Siamo tutti sradicati, siamo tutti interetnici, siamo tutti senza patria o stiamo per diventarlo, e non sappiamo ancora se è un bene o un male quel che abbiamo da guadagnarne o da perderne. Forse non si può capire la peculiare miscela di malinconia e ironia dei bellissimi disegni di Munoz.
Comunicato stampa
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L'argentina nel cuore, anzi Buenos Aires, l'immensa citta' porto,anzi le sue periferie e le sue bettole,sulle quali è cresciuta un'immensa e affascinante mitologia. Poche città come "Baires" hanno coltivato la memoria della sua irregolarità, perchè regolari non lo sono mai diventate. Là, al confine tra le tristi avventure dei gauchos e i coltelli dei compadritos, tra città e pampa e non tra " civiltà e barbarie" è cresciuto José Munoz.Tra la lettura di un Borges, ipercolto e insieme cosi radicato, e nella ricerca di una conciliazione tra il tutto-città di Arlt e il tutto-campagna di Guiraldes, tra gli ultimi indios e gli italiani e spagnoli delle ultime leve dell'immigrazione dalla lontanissima Europa.Accompagnamento musicale: il tango, " un pensamiento triste " la cui sopravvivenza è più di musica che di ballo. Struggente parodia dettata dall'esilio e dalla solitudine del maschio periferico alla storia, il tango sopravvive e il suo humus continua a nutrire fantasie e fantasticherie.José Muñoz ha scelto di vivere in Europa, ma non potrà mai sciogliersi dai suoi legami portenos - come fu per Cortazar o per Puig, altre presenze e influenze.Il suo Alack Sinner non potrà mai essere davvero uno yankee, ma americano lo è, a pieno titolo, secondo l'immaginario del " noir classico " di Hammett Chandler Bogart e di Dick Tracy e secondo le sue reali fondamenta argentine, ma anche nell'aura dettata dalla lontananza, da quell'emigrazione o esilio all'incontrario che vede ormai il " modello argentino" diventato un modello mondiale, anzi globale. Siamo tutti sradicati, siamo tutti interetnici, siamo tutti senza patria o stiamo per diventarlo, e non sappiamo ancora se è un bene o un male quel che abbiamo da guadagnarne o da perderne. Forse non si può capire la peculiare miscela di malinconia e ironia dei bellissimi disegni di Munoz, trattino di tango o di altro, senza questo sfondo e senza l'ideale accompagnamento musicale del bandoneon: di " un pensamiento triste que se bailaba ". Goffredo Fofi
Biografia
Nato nel 1942 in Argentina, José Muñoz frequenta la: "Escuela Panamericana de Arte" di Buenos Aires, dove è allievo di Hugo Pratt e Alberto Breccia.Esordisce nel fumetto come assistente di Francisco Solano Lopez, mettendosi in luce nel 1963 disegnando, sulle pagine del settimanale Misterix dell' Editorial Abril, la serie poliziesca Precinto 56, su testi di Ray Collins ( in italia su Sgt. Kirk ).La ricerca di una dimensione espressiva più interessante, e la situazione politico - militare del paese, lo spingono nei primi anni '70 a lasciare l' Argentina, per andare a vivere a Londra, in Spagna e in Italia.L'avvenimento fondamentale che influenza e decide l'orientamento futuro della sua carriera è l'incontro, nel 1974, con il compatriota Carlos Sampayo, che proviene da esperienze in campo pubblicitario, e che diventa suo sceneggiatore. Da questa stretta collaborazione nasce il personaggio di maggior successo di Muñoz e Sampayo, il detective privato Alack Sinner, loro contributo alla letteratura hard boiled, che appare nel gennaio 1975 sulla rivista Linus. Autentico rinnovamento del fumetto poliziesco, è la storia di un ex poliziotto( lascia il corpo "nauseato e sbattendo la porta" ), amaro e disincantato, definito "il primo detective democratico", un non - eroe che mangia, beve, fuma, ma soprattutto un uomo, che sbaglia, come tutti noi, e che si guadagna numerosi premi e riconosciamenti internazionali, come ben pochi di noi.Tra il '76 e il '93, Muñoz e Sampayo realizzano diversi lavori pubblicati in vari paesi: Sophie (1977),che può essere interpretato come il lato femminile dell'immaginario di Alack Sinner, Nel Bar, Sudor Sudaca, Nicaragua, Giochi di luce, Europa in Fiamme, Billie Holiday. Negli ultimi anni, Muñoz collabora anche con il romanziere Jérome Charyn, dando vita a nuove storie: Il morso del serpente e Panna Maria, entrambe pubblicate in Italia da Hazard edizioni.Inoltre, alcune personali gli vengono dedicate in italia e all'estero, nelle quali compaiono anche, per la prima volta, gli esiti della sua recente ricerca sul colore: tempere, acquarelli,pastelli.Attualmente, José Muñoz vive e lavora dividendosi tra Milano, Parigi e Buenos Aires.
Biografia
Nato nel 1942 in Argentina, José Muñoz frequenta la: "Escuela Panamericana de Arte" di Buenos Aires, dove è allievo di Hugo Pratt e Alberto Breccia.Esordisce nel fumetto come assistente di Francisco Solano Lopez, mettendosi in luce nel 1963 disegnando, sulle pagine del settimanale Misterix dell' Editorial Abril, la serie poliziesca Precinto 56, su testi di Ray Collins ( in italia su Sgt. Kirk ).La ricerca di una dimensione espressiva più interessante, e la situazione politico - militare del paese, lo spingono nei primi anni '70 a lasciare l' Argentina, per andare a vivere a Londra, in Spagna e in Italia.L'avvenimento fondamentale che influenza e decide l'orientamento futuro della sua carriera è l'incontro, nel 1974, con il compatriota Carlos Sampayo, che proviene da esperienze in campo pubblicitario, e che diventa suo sceneggiatore. Da questa stretta collaborazione nasce il personaggio di maggior successo di Muñoz e Sampayo, il detective privato Alack Sinner, loro contributo alla letteratura hard boiled, che appare nel gennaio 1975 sulla rivista Linus. Autentico rinnovamento del fumetto poliziesco, è la storia di un ex poliziotto( lascia il corpo "nauseato e sbattendo la porta" ), amaro e disincantato, definito "il primo detective democratico", un non - eroe che mangia, beve, fuma, ma soprattutto un uomo, che sbaglia, come tutti noi, e che si guadagna numerosi premi e riconosciamenti internazionali, come ben pochi di noi.Tra il '76 e il '93, Muñoz e Sampayo realizzano diversi lavori pubblicati in vari paesi: Sophie (1977),che può essere interpretato come il lato femminile dell'immaginario di Alack Sinner, Nel Bar, Sudor Sudaca, Nicaragua, Giochi di luce, Europa in Fiamme, Billie Holiday. Negli ultimi anni, Muñoz collabora anche con il romanziere Jérome Charyn, dando vita a nuove storie: Il morso del serpente e Panna Maria, entrambe pubblicate in Italia da Hazard edizioni.Inoltre, alcune personali gli vengono dedicate in italia e all'estero, nelle quali compaiono anche, per la prima volta, gli esiti della sua recente ricerca sul colore: tempere, acquarelli,pastelli.Attualmente, José Muñoz vive e lavora dividendosi tra Milano, Parigi e Buenos Aires.
10
giugno 2004
José Muñoz – L’arte della necessità
Dal 10 giugno al 03 luglio 2004
disegno e grafica
Location
GALLERIA TRICROMIA
Roma, Via Roma Libera, (Roma)
Roma, Via Roma Libera, (Roma)
Orario di apertura
dal martedi al sabato 10.00/20.00 domenica/lunedì chiuso
Vernissage
10 Giugno 2004, ore 18.00