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MezzoCielo
Per quattro serate l’Istituto Svizzero ospiterà performances e installazioni di artisti sia italiani che svizzeri in un confronto e dialogo fra culture e linguaggi molto diversi fra loro. Le installazioni e le performances si snoderanno in un particolare percorso che permetterà al pubblico di scoprire i luoghi più suggestivi di Villa Maraini, sede dell’Istituto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Installazioni di Ronny Hardliz, Isabelle Krieg, Tim Krohn & Elisa Ortega, Thomas Morard , Frédéric Post, Christian Waldvogel
Performances di Accademia degli Artefatti, Jürg Schluep , Dissonanze, Steffi Weismann, Andreas Holstein, Sistemi Dinamici Altamente Instabili,
Stephan Perrinjaquet, Margine Operativo, Izet Sheshivari , Andrea Saemann, Luca Lo Pinto, Crash Helmet
installazioni+performances+dj set+live set+quick dinner&drinks
Dal mercoledì 7 a sabato 10 luglio avrà luogo a Roma nella prestigiosa sede dell'Istituto Svizzero il Festival MezzoCielo Installazioni e performances nella Villa dell'Istituto Svizzero di Roma, promossa dall'Istituto Svizzero di Roma, realizzata con il sostegno della Pro Helvetia - Fondazione Svizzera per la cultura e della Fondazione per la cultura UBS, in collaborazione con l'Ambasciata di Svizzera a Roma.
Per quattro serate l'Istituto Svizzero ospiterà performances e installazioni di artisti sia italiani che svizzeri in un confronto e dialogo fra culture e linguaggi molto diversi fra loro. Le installazioni e le performances si snoderanno in un particolare percorso che permetterà al pubblico di scoprire i luoghi più suggestivi di Villa Maraini, sede dell'Istituto.
Il titolo MezzoCielo rimanda alla suggestione che si ha salendo sulla collina ed ancora di più
sulla torre della Villa costruita alla stessa altezza dei due edifici simbolo di Roma,
rispettivamente, del potere politico e religioso: il Vittoriano e San Pietro.
La grotta all'ingresso, la loggia, i vialetti intorno alla villa, la prima terrazza al piano nobile, la torre, gli studi, il salone centrale,
il fumoir, il giardino principale, questi sono i luoghi che saranno 'scoperti' dal pubblico attraverso le dodici performances che,
rompendo il buio della notte, illumineranno i percorsi e inviteranno il pubblico a dimenticare la città per entrare in un mondo fatto di magie, suoni, luci e odori.
Ogni sera, come in un bosco, due elfi e due fate accoglieranno all'ingresso il pubblico e lo accompagneranno nel MezzoCielo del giardino centrale per dare inizio all'incanto.
Le installazioni, visibili tutte le sere, sono dei sei borsisti dell'Istituto Svizzero:
gli architetti Ronny Hardliz e Christian Waldvogel, gli artisti visivi Frédéric Post e Isabelle Krieg, lo scrittore Tim Krohn, l'archeologo Thomas Morard.
Ognuno di loro ha invitato altri artisti, teatranti, danzatori o musicisti a concepire delle performances intorno e dentro la Villa ispirate al tema MezzoCielo.
In occasione della manifestazione sarà pubblicato un catalogo trilingue con testi di Hans Christoph von Tavel, direttore dell'Istituto Svizzero, Luca Lo Pinto e Fabio Lo Re.
Villa Maraini fu costruita, a cavallo del XIX secolo, da Emilio Maraini su una porzione di Villa Ludovisi, come dimora privata successivamente donata alla Confederazione Svizzera attualmente sede dell'Istituto Svizzero di Roma che offre a giovani scienziati o artisti svizzeri, membri per un anno accademico, la possibilità di soggiornarvi con l'intento di creare un luogo di incontro della scienza e della cultura italiana e svizzera.
PROGRAMMA
installazioni visibili tutte le sere dal 7 al 10 luglio
Ronny Hardliz
AMOR VINCIT OMNIA (2004)
Una struttura architettonica realizzata con l’utilizzo di oggetti prefabbricati usati solitamente per le impalcature da lavoro, ispirata all’omonimo quadro del Caravaggio.
Un oggetto precario, la cui staticità è messa in crisi dagli stessi spettatori. Prima di percorrere la struttura, il pubblico, infatti, è invitato ad indossare delle casacche colorate.
Isabelle Krieg
Schaumschauen (Guardare la schiuma), 2004
Senza Titolo, 2004
L’artista ha scelto come sfondo al suo intervento un luogo molto intimo, la stanza dove ha vissuto per un anno all’interno dell’istituto.
Uno spazio privilegiato, posto al punto più alto della villa, dalle cui finestre si ha una veduta dell’intera città.
Spazio che Isabelle ha deciso di stravolgere riempiendolo di schiuma (Guardare la schiuma, 2004), creando un insieme di nuvole artificiali
che il pubblico può osservare esternamente o entrando direttamente all’interno della stanza.
Questa dialettica interno/esterno si applica in maniera esplicita anche nell’azione della stessa artista, che,
simbolizzando un’evanescente mater terrae, fa zampillare dai suoi seni due getti d’acqua che, ad intervalli, cadono nel giardino (Senza Titolo, 2004)
Tim Krohn & Elisa Ortega
Già partita?
Lo scrittore Tim Krohn ha scelto di collaborare con Elisa Ortega , classe 1997, i cui disegni hanno illustrato le pagine di un libro per bambini recentemente pubblicato da Krohn.
Thomas Morard
NOHNQTWOH Omaggio a Aby Warburg
Ad appendice di "Amor vincit omnia" si pone il lavoro di Thomas Morard. "Nohnqtwoh" è un vero e proprio omaggio a Aby Warburg, autore che ha avuto un’influenza determinante nella sua formazione da archeologo di Morard come lui stesso afferma. L’installazione fa riferimento al progetto più ambizioso e complesso del grande pensatore tedesco: Atlas Mnemosyne (Atlante della memoria). Un atlante creato attraverso la pura contrapposizione di immagini dove Warburg intendeva visualizzare la bipolarità dell’antico nell’arte rinascimentale. Thomas riconosce nell’immagine della posizione in ginocchio del Caravaggio, ispiratore di Ronnie, un perfetto esempio della sopravvivenza di uno specifico motivo iconografico della tradizione figurativa occidentale. L’intenzione è quella di creare un "montaggio provvisorio" di immagini sulla superficie della porta finestra settentrionale della loggia abolendo qualsiasi giudizio di tipo filosofico o psicanalitico.
Frédéric Post
Monumento III, 2004
Frédéric Post ha ironicamente intitolato il suo intervento "Monumento 3". L’Istituto Svizzero, infatti, fu costruito per provocazione alla stessa altezza dei due edifici simbolo di Roma, rispettivamente, del potere politico e religioso: il Vittoriano e San Pietro. Sul terrazzo del "terzo" monumento, l’artista ha deciso di creare un vero e proprio giardino del divertimento. Piscine, giochi da tavolo, ping-pong, alberi, musica, sdraio, cocktails. Il suo intento è stato quello di costruire uno spazio da vivere più che da vedere. Un’opera effimera che vivrà solo pochi giorni. L’artista ha deciso di aprire un luogo riservato a pochi a tutti i visitatori della mostra, che fungeranno da protagonisti dell’opera stessa, saranno loro ad attribuirgli un contenuto, un significato.
Christian Waldvogel
Sky Couple
Il lavoro di Christian Waldvogel si contestualizza in un preciso frammento temporale: il tramonto. I cieli di due luoghi si divideranno l’orizzonte tra realtà e finzione. L’artificialità di un tramonto palermitano farà da specchio al reale calarsi del sole a Roma. Due entità diverse vanno a coincidere in unità di spazio e luogo. E’ solo attraverso la presenza/assenza dell’ "altro" che riusciamo ad apprezzare il nostro soggetto: mettendo in discussione i fatti immaginari si fa un’idea su quelli esistenti.
Mercoledì 7 Luglio dalle ore 19.00
Accademia Degli Artefatti
Amici
Una performance sulla comunicazione che si svolgerà dalla terrazza dell’Istituto alla terrazza del palazzo di fronte.
Il pubblico sarà invitato ad interagire con l'Accademia degli Artefatti (composta per l'occasione da due soli membri
dell'Accademia e da altre persone "amiche") attraverso dei telefoni cellulare messi a disposizione dall’Istituto.
Jürg Schluep
Ricerca di tracce / Espressione di una meccanica critica / Per rendere visibile (I-III)
Un intervento minimale realizzato in collaborazione con Ronny Hardliz (borsista dell’Istituto e autore di una delle installazioni).
Frammenti di una spiaggia ricomposti a mosaico. Un intervento sulla memoria, sul ricordo.
Dissonanze
Improvvisazione libera nei giardini dell’Istituto: Luca Venitucci, fisarmonica; Antoine Chessex , tenore e sax soprano;
Christine Jeanneret, viola suoneranno musiche composte con il vento, le ance, gli attriti armonici per coprire nuove sonorità a MezzoCielo.
Giovedì 8 Luglio dalle ore 19.00
Steffi Weismann
Calling Victoria
Nelle due performances Calling Victoria e 1x1 (venerdì 9 luglio), Steffi Weismann giocherà con il pubblico,
con un suo alter ego (in Calling Victoria) e con i dadi (in 1x1) che determineranno casualmente le fasi della performances.
Andreas Holstein
Das Meer nachahmen / Imitare il mare
Che rumore fa il mare? Una composizione acustica elaborata attraverso il contributo di decine di persone
coinvolte la scorsa primavera ad imitare il rumore del mare.
Sistemi Dinamici Altamente Instabili
Gamescape #5
L’agire di una coppia, è scoperto dal pubblico (che si sposta da un ambiente all’altro) in modo quasi voyeristico.
Il gioco di chi danza è quello di mettere in luce il passaggio della trasformazione,
la zona franca del ripescaggio, il rischio di non ritornare, l’attimo di sosta incerta e in attesa, il momento delicato in cui ci si sofferma
a rinutrirsi dalla vita stessa attraverso un tracciato appena accennato da scie d’intuizione.
Venerdì 9 Luglio dalle ore 19.00
Stephan Perrinjaquet
Fuck You/Welcome Vs Administrazione
In questa performance, si tratta di circoscrivere il potere legato alle amministrazioni pubbliche e private e ai suoi obblighi.
Steffi Weismann
1x1
Nelle due performances Calling Victoria e 1x1, Steffi Weismann giocherà con il pubblico, con un suo alter ego
(in Calling Victoria) e con i dadi (in 1x1) che determineranno casualmente le fasi della performances.
Margine Operativo
A gridare
Con le carni brucianti di splendidi sorrisi
Una performance come un gioco di specchi tra quello che siamo e quello che avremmo voluto essere o non essere.
Un elenco di nomi, brandelli di storie. Artisti e falsari, santi e carogne. Schegge di ricordi, frammenti di gioia e rabbia.
Izet Sheshivari
Per questa performance Izet Sheshivari si riappropria dell'estetica sonora delle consolle di gioco dei game-boy low-tech
che hanno contagiato gli adolescenti della sua generazione. Questo ritorno all'età della pietra del suono numerico
mette in scena la moltiplicazione degli ambienti sonori logo-fonici attuali.
Sabato 10 Luglio dalle ore 19.00
Andrea Saemann
Generation gap
Adattamenti figurativi / corporei nel spazio urbano. Un confronto con una generazione di artisti più anziana tuttora vivente.
Da un terrazzo ad un altro in una continua e giocosa ricerca di un mito da emulare.
Luca Lo Pinto
Curatore e dj per diletto mixerà dalla terrazza del piano nobile dell’Istituto.
Crash Helmet
Mitico ensemble di dj svizzere tutto al femminile. Le She-DJ’s si scateneranno per dimostrare che il women power esiste anche alla consolle!
Dissonanze
Seconda serata per l’Ensemble Dissonanze che hanno aperto e chiudono la manifestazione con l’mprovvisazione libera nei giardini dell’Istituto.
Performances di Accademia degli Artefatti, Jürg Schluep , Dissonanze, Steffi Weismann, Andreas Holstein, Sistemi Dinamici Altamente Instabili,
Stephan Perrinjaquet, Margine Operativo, Izet Sheshivari , Andrea Saemann, Luca Lo Pinto, Crash Helmet
installazioni+performances+dj set+live set+quick dinner&drinks
Dal mercoledì 7 a sabato 10 luglio avrà luogo a Roma nella prestigiosa sede dell'Istituto Svizzero il Festival MezzoCielo Installazioni e performances nella Villa dell'Istituto Svizzero di Roma, promossa dall'Istituto Svizzero di Roma, realizzata con il sostegno della Pro Helvetia - Fondazione Svizzera per la cultura e della Fondazione per la cultura UBS, in collaborazione con l'Ambasciata di Svizzera a Roma.
Per quattro serate l'Istituto Svizzero ospiterà performances e installazioni di artisti sia italiani che svizzeri in un confronto e dialogo fra culture e linguaggi molto diversi fra loro. Le installazioni e le performances si snoderanno in un particolare percorso che permetterà al pubblico di scoprire i luoghi più suggestivi di Villa Maraini, sede dell'Istituto.
Il titolo MezzoCielo rimanda alla suggestione che si ha salendo sulla collina ed ancora di più
sulla torre della Villa costruita alla stessa altezza dei due edifici simbolo di Roma,
rispettivamente, del potere politico e religioso: il Vittoriano e San Pietro.
La grotta all'ingresso, la loggia, i vialetti intorno alla villa, la prima terrazza al piano nobile, la torre, gli studi, il salone centrale,
il fumoir, il giardino principale, questi sono i luoghi che saranno 'scoperti' dal pubblico attraverso le dodici performances che,
rompendo il buio della notte, illumineranno i percorsi e inviteranno il pubblico a dimenticare la città per entrare in un mondo fatto di magie, suoni, luci e odori.
Ogni sera, come in un bosco, due elfi e due fate accoglieranno all'ingresso il pubblico e lo accompagneranno nel MezzoCielo del giardino centrale per dare inizio all'incanto.
Le installazioni, visibili tutte le sere, sono dei sei borsisti dell'Istituto Svizzero:
gli architetti Ronny Hardliz e Christian Waldvogel, gli artisti visivi Frédéric Post e Isabelle Krieg, lo scrittore Tim Krohn, l'archeologo Thomas Morard.
Ognuno di loro ha invitato altri artisti, teatranti, danzatori o musicisti a concepire delle performances intorno e dentro la Villa ispirate al tema MezzoCielo.
In occasione della manifestazione sarà pubblicato un catalogo trilingue con testi di Hans Christoph von Tavel, direttore dell'Istituto Svizzero, Luca Lo Pinto e Fabio Lo Re.
Villa Maraini fu costruita, a cavallo del XIX secolo, da Emilio Maraini su una porzione di Villa Ludovisi, come dimora privata successivamente donata alla Confederazione Svizzera attualmente sede dell'Istituto Svizzero di Roma che offre a giovani scienziati o artisti svizzeri, membri per un anno accademico, la possibilità di soggiornarvi con l'intento di creare un luogo di incontro della scienza e della cultura italiana e svizzera.
PROGRAMMA
installazioni visibili tutte le sere dal 7 al 10 luglio
Ronny Hardliz
AMOR VINCIT OMNIA (2004)
Una struttura architettonica realizzata con l’utilizzo di oggetti prefabbricati usati solitamente per le impalcature da lavoro, ispirata all’omonimo quadro del Caravaggio.
Un oggetto precario, la cui staticità è messa in crisi dagli stessi spettatori. Prima di percorrere la struttura, il pubblico, infatti, è invitato ad indossare delle casacche colorate.
Isabelle Krieg
Schaumschauen (Guardare la schiuma), 2004
Senza Titolo, 2004
L’artista ha scelto come sfondo al suo intervento un luogo molto intimo, la stanza dove ha vissuto per un anno all’interno dell’istituto.
Uno spazio privilegiato, posto al punto più alto della villa, dalle cui finestre si ha una veduta dell’intera città.
Spazio che Isabelle ha deciso di stravolgere riempiendolo di schiuma (Guardare la schiuma, 2004), creando un insieme di nuvole artificiali
che il pubblico può osservare esternamente o entrando direttamente all’interno della stanza.
Questa dialettica interno/esterno si applica in maniera esplicita anche nell’azione della stessa artista, che,
simbolizzando un’evanescente mater terrae, fa zampillare dai suoi seni due getti d’acqua che, ad intervalli, cadono nel giardino (Senza Titolo, 2004)
Tim Krohn & Elisa Ortega
Già partita?
Lo scrittore Tim Krohn ha scelto di collaborare con Elisa Ortega , classe 1997, i cui disegni hanno illustrato le pagine di un libro per bambini recentemente pubblicato da Krohn.
Thomas Morard
NOHNQTWOH Omaggio a Aby Warburg
Ad appendice di "Amor vincit omnia" si pone il lavoro di Thomas Morard. "Nohnqtwoh" è un vero e proprio omaggio a Aby Warburg, autore che ha avuto un’influenza determinante nella sua formazione da archeologo di Morard come lui stesso afferma. L’installazione fa riferimento al progetto più ambizioso e complesso del grande pensatore tedesco: Atlas Mnemosyne (Atlante della memoria). Un atlante creato attraverso la pura contrapposizione di immagini dove Warburg intendeva visualizzare la bipolarità dell’antico nell’arte rinascimentale. Thomas riconosce nell’immagine della posizione in ginocchio del Caravaggio, ispiratore di Ronnie, un perfetto esempio della sopravvivenza di uno specifico motivo iconografico della tradizione figurativa occidentale. L’intenzione è quella di creare un "montaggio provvisorio" di immagini sulla superficie della porta finestra settentrionale della loggia abolendo qualsiasi giudizio di tipo filosofico o psicanalitico.
Frédéric Post
Monumento III, 2004
Frédéric Post ha ironicamente intitolato il suo intervento "Monumento 3". L’Istituto Svizzero, infatti, fu costruito per provocazione alla stessa altezza dei due edifici simbolo di Roma, rispettivamente, del potere politico e religioso: il Vittoriano e San Pietro. Sul terrazzo del "terzo" monumento, l’artista ha deciso di creare un vero e proprio giardino del divertimento. Piscine, giochi da tavolo, ping-pong, alberi, musica, sdraio, cocktails. Il suo intento è stato quello di costruire uno spazio da vivere più che da vedere. Un’opera effimera che vivrà solo pochi giorni. L’artista ha deciso di aprire un luogo riservato a pochi a tutti i visitatori della mostra, che fungeranno da protagonisti dell’opera stessa, saranno loro ad attribuirgli un contenuto, un significato.
Christian Waldvogel
Sky Couple
Il lavoro di Christian Waldvogel si contestualizza in un preciso frammento temporale: il tramonto. I cieli di due luoghi si divideranno l’orizzonte tra realtà e finzione. L’artificialità di un tramonto palermitano farà da specchio al reale calarsi del sole a Roma. Due entità diverse vanno a coincidere in unità di spazio e luogo. E’ solo attraverso la presenza/assenza dell’ "altro" che riusciamo ad apprezzare il nostro soggetto: mettendo in discussione i fatti immaginari si fa un’idea su quelli esistenti.
Mercoledì 7 Luglio dalle ore 19.00
Accademia Degli Artefatti
Amici
Una performance sulla comunicazione che si svolgerà dalla terrazza dell’Istituto alla terrazza del palazzo di fronte.
Il pubblico sarà invitato ad interagire con l'Accademia degli Artefatti (composta per l'occasione da due soli membri
dell'Accademia e da altre persone "amiche") attraverso dei telefoni cellulare messi a disposizione dall’Istituto.
Jürg Schluep
Ricerca di tracce / Espressione di una meccanica critica / Per rendere visibile (I-III)
Un intervento minimale realizzato in collaborazione con Ronny Hardliz (borsista dell’Istituto e autore di una delle installazioni).
Frammenti di una spiaggia ricomposti a mosaico. Un intervento sulla memoria, sul ricordo.
Dissonanze
Improvvisazione libera nei giardini dell’Istituto: Luca Venitucci, fisarmonica; Antoine Chessex , tenore e sax soprano;
Christine Jeanneret, viola suoneranno musiche composte con il vento, le ance, gli attriti armonici per coprire nuove sonorità a MezzoCielo.
Giovedì 8 Luglio dalle ore 19.00
Steffi Weismann
Calling Victoria
Nelle due performances Calling Victoria e 1x1 (venerdì 9 luglio), Steffi Weismann giocherà con il pubblico,
con un suo alter ego (in Calling Victoria) e con i dadi (in 1x1) che determineranno casualmente le fasi della performances.
Andreas Holstein
Das Meer nachahmen / Imitare il mare
Che rumore fa il mare? Una composizione acustica elaborata attraverso il contributo di decine di persone
coinvolte la scorsa primavera ad imitare il rumore del mare.
Sistemi Dinamici Altamente Instabili
Gamescape #5
L’agire di una coppia, è scoperto dal pubblico (che si sposta da un ambiente all’altro) in modo quasi voyeristico.
Il gioco di chi danza è quello di mettere in luce il passaggio della trasformazione,
la zona franca del ripescaggio, il rischio di non ritornare, l’attimo di sosta incerta e in attesa, il momento delicato in cui ci si sofferma
a rinutrirsi dalla vita stessa attraverso un tracciato appena accennato da scie d’intuizione.
Venerdì 9 Luglio dalle ore 19.00
Stephan Perrinjaquet
Fuck You/Welcome Vs Administrazione
In questa performance, si tratta di circoscrivere il potere legato alle amministrazioni pubbliche e private e ai suoi obblighi.
Steffi Weismann
1x1
Nelle due performances Calling Victoria e 1x1, Steffi Weismann giocherà con il pubblico, con un suo alter ego
(in Calling Victoria) e con i dadi (in 1x1) che determineranno casualmente le fasi della performances.
Margine Operativo
A gridare
Con le carni brucianti di splendidi sorrisi
Una performance come un gioco di specchi tra quello che siamo e quello che avremmo voluto essere o non essere.
Un elenco di nomi, brandelli di storie. Artisti e falsari, santi e carogne. Schegge di ricordi, frammenti di gioia e rabbia.
Izet Sheshivari
Per questa performance Izet Sheshivari si riappropria dell'estetica sonora delle consolle di gioco dei game-boy low-tech
che hanno contagiato gli adolescenti della sua generazione. Questo ritorno all'età della pietra del suono numerico
mette in scena la moltiplicazione degli ambienti sonori logo-fonici attuali.
Sabato 10 Luglio dalle ore 19.00
Andrea Saemann
Generation gap
Adattamenti figurativi / corporei nel spazio urbano. Un confronto con una generazione di artisti più anziana tuttora vivente.
Da un terrazzo ad un altro in una continua e giocosa ricerca di un mito da emulare.
Luca Lo Pinto
Curatore e dj per diletto mixerà dalla terrazza del piano nobile dell’Istituto.
Crash Helmet
Mitico ensemble di dj svizzere tutto al femminile. Le She-DJ’s si scateneranno per dimostrare che il women power esiste anche alla consolle!
Dissonanze
Seconda serata per l’Ensemble Dissonanze che hanno aperto e chiudono la manifestazione con l’mprovvisazione libera nei giardini dell’Istituto.
07
luglio 2004
MezzoCielo
Dal 07 al 10 luglio 2004
arte contemporanea
Location
ISTITUTO SVIZZERO DI ROMA
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Vernissage
7 Luglio 2004, tutte le sere dalle ore 19.00