La galleria Ugo Ferranti partecipa alla "Notte bianca" romana con la mostra personale di David Fagioli (Roma 1968, vive a Bruxelles), artista che presenta un'installazione - realizzata appositamente per questa occasione - dove la scultura è unita alla stampa digitale e a materiali di provenienza industriale e dove l'accostamento incongruo delle immagini e degli oggetti è diretto a creare un'inquietante percezione di pericolo e di spiazzamento.

Seguendo la sua ricerca dove la monumentalità è riletta attraverso un filtro di decisa matrice concettuale e attraverso una caustica componente di ironia, Fagioli costruisce così un ambiente concentrato su un'immagine metamorfica e misteriosa che assume un ruolo centrale nel contesto visivo e simbolico dell'installazione. L'elemento su cui ruota l'intero "sistema" della mostra perde dunque la sua "pura" essenza di oggetto-scultura per diventare il fulcro di una realtà parallela e allucinata, il cardine di un ambiente completamente ricostruito e trasformato dall'intervento dell'artista, in un'opera da cui gli spettatori sono in qualche modo "assorbiti" per essere calati in uno spazio dominato da uno stridente senso di allarme e di emergenza.