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Mikhaylov Vjacheslav – Fantasia di architettura
L¹artista dipinge a memoria, partendo da stimoli visivi catturati sui muri, sulle architetture -sempre di sapore nettamente mediterraneo – nei giardini, sulle colline, trasformando lampi di colore e di forma in una iconografia astratta, ma con lunghe radici nel mondo organico.
Comunicato stampa
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Con la personale dal titolo ³Fantasia di architettura² Design Art¹s Gallery presenta un gruppo di ventuno dipinti ad olio di grandi e piccole dimensioni dell¹artista russo Mikhaylov Vjacheslav, eseguite appositamente per questa occasione qualche tempo fa a Bologna e pertanto totalmente inedite per critica e pubblico.
L¹artista dipinge a memoria, partendo da stimoli visivi catturati sui muri, sulle architetture -sempre di sapore nettamente mediterraneo - nei giardini, sulle colline, trasformando lampi di colore e di forma in una iconografia astratta, ma con lunghe radici nel mondo organico.
E¹ su questa soglia di passaggio, che sta tra ricordo e materia da trasformare, che si determina il confine tra due realtà, tra la presenza fisica dell¹immagine e l¹elaborazione mentale del ricordo, che si stratificano sulla tela, con un potente pathos e grande sensibilità cromatica, tutte le tonalità dei colori di Vjacheslav: i bianchi abbaglianti, gli ocra pastosi, i verdi cangianti, i blu matissiani, i bruni legnosi, i rossi di fuoco e di lava. Le zone cromatiche si dispongono su una superficie strutturata architettonicamente, che raccoglie una pluralità di sensi, non solo la vista, ma anche l¹olfatto, e il tatto vengono stimolati.
E¹ un SENTIRE oltre che un vedere. L¹ampio spettro di colori del Maestro russo, come per il suo conterraneo Rothko, riflette soprattutto lo stato d¹animo, le emozioni e le inquietudini. Nei quadri così esplicitamente materici di Vjacheslav si può sempre leggere una nitida trama spaziale: ma questa struttura non è data ³priori² come uno schema, ma viene individuata e messa a nudo proprio con il tormento che si infligge alla materia. Il segno che percorre le partiture cromatiche non trascende la materia, vi si imprime con una connotazione indelebile, la inchioda al suo essere materia, realtà fisica, realtà che si fa riconoscere per la sia desolata assenza di esseri umani. Anche visti a distanza questi quadri si capiscono con solenne semplicità, ma se ci accostiamo, notiamo un ricca presenza di effetti che si individuano in lacerazioni, suture, sventramenti, contrasti di superficie e di rilievo, zone terrose, con escrescenze e contrazioni, macerie riarse, trattenute dalla voracità gioiosa della materia.
L¹artista dipinge a memoria, partendo da stimoli visivi catturati sui muri, sulle architetture -sempre di sapore nettamente mediterraneo - nei giardini, sulle colline, trasformando lampi di colore e di forma in una iconografia astratta, ma con lunghe radici nel mondo organico.
E¹ su questa soglia di passaggio, che sta tra ricordo e materia da trasformare, che si determina il confine tra due realtà, tra la presenza fisica dell¹immagine e l¹elaborazione mentale del ricordo, che si stratificano sulla tela, con un potente pathos e grande sensibilità cromatica, tutte le tonalità dei colori di Vjacheslav: i bianchi abbaglianti, gli ocra pastosi, i verdi cangianti, i blu matissiani, i bruni legnosi, i rossi di fuoco e di lava. Le zone cromatiche si dispongono su una superficie strutturata architettonicamente, che raccoglie una pluralità di sensi, non solo la vista, ma anche l¹olfatto, e il tatto vengono stimolati.
E¹ un SENTIRE oltre che un vedere. L¹ampio spettro di colori del Maestro russo, come per il suo conterraneo Rothko, riflette soprattutto lo stato d¹animo, le emozioni e le inquietudini. Nei quadri così esplicitamente materici di Vjacheslav si può sempre leggere una nitida trama spaziale: ma questa struttura non è data ³priori² come uno schema, ma viene individuata e messa a nudo proprio con il tormento che si infligge alla materia. Il segno che percorre le partiture cromatiche non trascende la materia, vi si imprime con una connotazione indelebile, la inchioda al suo essere materia, realtà fisica, realtà che si fa riconoscere per la sia desolata assenza di esseri umani. Anche visti a distanza questi quadri si capiscono con solenne semplicità, ma se ci accostiamo, notiamo un ricca presenza di effetti che si individuano in lacerazioni, suture, sventramenti, contrasti di superficie e di rilievo, zone terrose, con escrescenze e contrazioni, macerie riarse, trattenute dalla voracità gioiosa della materia.
27
gennaio 2005
Mikhaylov Vjacheslav – Fantasia di architettura
Dal 27 gennaio al 19 marzo 2005
arte contemporanea
Location
DA GALLERY
Bologna, Via Galliera, 31C, (Bologna)
Bologna, Via Galliera, 31C, (Bologna)
Orario di apertura
Da martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00.
Durante Artefiera (27/01/05 al 30/01/05) apertura pomeridiana dalle 15.30 alle 22.00
Vernissage
27 Gennaio 2005, ore 17.00
Curatore