Il poliedrico utilizzo di mezzi espressivi differenti adottato dall’artista è direttamente legato al caleidoscopio di culture che albergano simultaneamente nella sua personalità: nato a Napoli, conduce un’esistenza migrante tra Italia, India e Stati Uniti; tra la multiforme cultura indiana e il melting-pot newyorkese é portato a concepire l’accidentalità del mondo come forza creativa, mantenendo un’indifferenza verso soggetti e materiali che lo rende libero di sbizzarrirsi e di sintetizzare la sua esperienza del mondo nella pittura e nel disegno. Nelle opere è spesso evocata la presenza fisica dell’artista, del suo corpo come strumento attraverso il quale si stabilisce una relazione osmotica tra l’Io creativo e il resto del mondo, l’Altro da Sé: l’artista è il proprio corpo attraverso cui, in uno scambio costante tra interiore ed esteriore, tra fisico e psichico, si creano relazioni tra culture, storie, pensieri diversi.

Nato a Napoli nel 1952, l’artista vive a New York.
Francesco Clemente ha esposto i propri disegni e lavori su carta con numerose mostre personali in tutto il mondo: Neue National Galerie, Berlino (1984-85); Museum für Gegenwartskunst, Basilea (1987-89); Museum of Art, Philadelphia (1990), Royal Academy of Arts, Londra (1991), Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi (1994-95), Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1999). Una grande retrospettiva é stata allestita al Guggenheim Museum di New York (1999-2000) e di Bilbao (2000).