Mostra promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, dall’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia.

Giovedì 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, presso la Sinagoga di Ostia Antica, inaugura Arte in memoria 2, mostra a cura di Adachiara Zevi, con la partecipazione di sette artisti di fama internazionale con opere create appositamente per il luogo di una delle più antiche testimonianze archeologiche dell’ebraismo della Diaspora, databile al I secolo d.C.

La rassegna è alla sua seconda edizione, e si propone come appuntamento biennale sull’esempio della Sinagoga di Stommeln in Germania, unica superstite al nazismo, che dal 1990, ospita ogni anno un artista con un lavoro originale.

La prima edizione risale al 16 ottobre 2002, anniversario della deportazione degli ebrei romani, quando dodici artisti dall’Inghilterra, Germania, Israele, Italia, hanno dislocato i loro lavori tra la Sinagoga e il Campidoglio di Ostia Antica.

Arte in memoria 2 cade in un giorno ancora più emblematico, quello della Memoria, istituito i Parlamenti Europei in corrispondenza con la data di apertura dei cancelli di Auschwitz.

Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Luciano Fabro, Anne O’ Neame (nome assunto in questa occasione da Maria Nordman), Cesare Pietroiusti, Emilio Prini, Eduard Winklhofer, artisti diversi per nazionalità, generazione, linguaggio e ricerca si confrontano secondo diverse modalità, con il tema della memoria.

La nostra cultura è allo stesso tempo ossessionata dalla memoria e catturata dalla dinamica distruttiva dell’oblio. Cosa e come ricordare: questo il messaggio di Arte in memoria, una memoria che non deleghi la sua trasmissione a monumenti e riti, ma si declini al presente, ai temi e ai drammi della società contemporanea.

Perché la memoria delle tragedie trascorse, recenti e in atto non si risolva nelle commemorazioni e nei discorsi ufficiali di un giorno, perché non resti patrimonio delle vittime o degli "addetti ai lavori", ma coinvolga settori sempre più ampi di popolazione traducendosi in una testimonianza etica, civile e culturale sul rispetto, la tolleranza e la convivenza tra diversi, Arte in memoria mobilita la comunità degli artisti perché trasformi un luogo di culto in luogo di cultura, ripopolandolo con le loro visioni ispirate alla storia ma radicate nell’attualità e pensate in funzione del posto che le accoglie.

Il catalogo a colori, bilingue, con la documentazione delle opere e i testi critici, sarà presentato a chiusura della mostra.