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Domenico Acerbo – Ricordi e suggestioni
Guardare i paesaggi di Domenico Acerbo, è come aprire una finestra, con i suoi colori per ogni stagione. Da questa finestra, Domenico guarda il suo percorso pittorico, che lo porta a camminare sulla sua terra piena di ricchezza e ricordi.
Comunicato stampa
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Dal 3 al 15 febbraio 2018 la Galleria Arianna Sartori di Mantova nella sede di Via Cappello 17, ospiterà la mostra “Ricordi e suggestioni” dell’artista Domenico Acerbo.
L’inaugurazione della mostra si svolgerà Sabato 3 febbraio alle ore 17.00 alla presenza dell’artista.
Guardare i paesaggi di Domenico Acerbo, è come aprire una finestra sulla pianura lombarda, con i suoi colori per ogni stagione. Da questa finestra, Domenico guarda il suo percorso pittorico, che lo porta a camminare sulla sua terra piena di ricchezza e ricordi. La sua pittura viene arricchita da talune sue tecniche personali; che donano ai suoi quadri un insieme più tridimensionale. Il suo figurativo viene così interpreta-to con un doppio effetto, pittorico, ma soprattutto poetico. I suoi quadri danno a questo punto emozioni, sia quando guardiamo i paesaggi sia quando guardiamo le nature morte. Tra le emozioni più intense, una particolare ricerca del paesaggio innevato, che non si limita al bianco candore della neve, ma ai mille colori dell’inverno, con le sfumature tipiche di questa stagione, apparente ferma, statica, ma sempre pronta a ri-fiorire. La pittura di Domenico Acerbo ci fa camminare per le campagna, dalle mille sfumature di colori e sensazioni, che parlano dell’amore per la sua arte estremamente ricca, per poter esprimere e raccontare tut-to questo.
Prof. Enrico Miglioli
La luce, nelle opere di Domenico Acerbo è forte, ferma e radente, non è luce di sole né di luna e nemme-no artificiale: è solo il contrario dell’ombra fitta, fondale di oggetti e figure che emergono lentamente e si offrono alla chiarità in primo piano. Ciò provoca una metafisica, inspiegabile tensione; tutto è immobile e il silenzio divenga tangibile.
Anna Moccia
Domenico Acerbo presenta delle nature morte, che altro non sono che nitide speculazioni sullo spazio svolto dalla luce. Lontana dalla pittura di genere e da quella secentesca, lontana dalla pittura pura di Cara-vaggio e dal genere settecentesco di Crespi di Chardin o Goya, la pittura di Domenico Acerbo nasce come pittura moderna, sperimentata dai Delacroix, dai Cézanne, e dai Manet, come pura espressione pittorica. Il suo maestro ideale e il punto di partenza per la sua cultura formale è Giorgio Morandi. A volte sono colori densi, a volte la tramatura cromatica si stempera in un’aria metafisica e delicata, come in alcune nature morte quasi monocrome. Gli oggetti rappresentati sono quelli di uso quotidiano, bottiglie e vasetti che evidenziano costante volontà verso un’evoluzione pittorica sempre meglio definita anche nel suo tono in-timistico.
Rosaria Guadagno
(…) Acerbo dipinge, in particolare, quasi tutto dell’elemento urbano ed extraurbano e piacendogli molto il paesaggio innevato ha creato opere bellissime, raffigurandovi case sotto la neve, strade campestri dal fon-do gelato da neve e spazzato dal vento: tutte le suddette creazioni sono talmente ricche di fascino d’arrivare a commuovermi come l’imbarcazione abbandonata a se stessa che scorre sul fiume. L’autore dimostra di sapere usare e trattare a meraviglia le tele di sacco a favore della propria grande levatura artisti-ca, applicandola poi su soggetti come bottiglie, ortaggi, frutta collocati su un tavolo alla maniera di Moran-di, giocando sulle ombre o, alla magnifica arte di Chardin, disposti a caso su ripiani diversi lievitati dalla polvere d’ambiente che crea un gioco di riflessi dei colori applicati sulla juta (è una reazione scientifica ma naturale). (…)
Renzo Simoni
Con piacere ci si avvicina alle opere di Domenico. Si riconoscono gli oggetti, e i luoghi, ma si capisce an-che la sua partecipazione. Il suo affetto, la sua presenza è nella scelta dei colori, delle pennellale sobrie o piene, ma soprattutto nelle variazioni. Una sfida al banale con citazioni colte e amore per il visibile. Dun-que nella mente di chi vede si creano confronti e si comprendono i sentimenti: il riscatto del vuoto o dato dai fondi calibrati; il senso dell’esserci dalla scelta delle costruzioni; la voglia di condividere dalla scelta dell’arte. Pertanto un riconoscimento felice a Domenico che è disposto a pensare nuovi mondi.
Prof. Franco Negri
Domenico Acerbo
Pittore autodidatta, mantovano d’adozione inizia da ragazzo a mostrare passione per la pittura, ma è solo a metà degli anni ‘80 che riprende in mano i pennelli in modo continuativo.
Agli inizi degli anni ‘90 si aggrega al Gruppo Artisti Virgiliani, con loro partecipa a diverse mostre colletti-ve in città e provincia. I suoi soggetti preferiti sono le nature morte e i paesaggi lacustri mantovani.
Vive e lavora a San Giorgio (Mn).
Mostre personali: 1996 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 1997 - Galleria “Le Salette”, Revere (Mn). 1999 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 2000 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 2001 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2001 - Villa “Can del Pergher”, Ferrara di Monte Baldo (Vr). 2002 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2003 - Palazzo Maggi, Nogara (Vr). 2017 - Galleria Sant’Isaia, Bologna.
Mostre collettive: 1990 - Galleria “La Torre”, Mantova. 1991 - Galleria “La Torre”, Mantova. 1993 - Gal-leria “La Torre”, Mantova. Borgoforte (Mn). 1994 - Salone Mantegnesco, Mantova. Palazzo Cavriani, Vol-ta Mantovana (Mn). 1995 - Galleria “La Torre”, Mantova. Salone Mantegnesco, Mantova. Sala Civica di Quistello (Mn). Borgoforte (Mn). 1996 - Galleria “Lo Scalone”, Mantova. Galleria “Isabella d’Este”, Man-tova. 1997 - Villa “Mirra”, Cavriana (Mn). 1998 - Salone Mantegnesco, Mantova. 1999 - Circolo “Presidio Ufficiali”, Mantova. 2000 - Casa di Rigoletto, Mantova. 2002 - Cerese, Borgo Virgilio (Mn). 2005 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2015 - Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn). 2016 - Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn). Galleria Arianna Sartori, Mantova.
Di lui hanno scritto: Rosaria Guadagno, Anna Moccia, Vittorio Montanari, Federica Scaravelli, Giuseppe Torreggiani, Franco Negri, Renzo Simoni, Enrico Miglioli.
Bibliografia essenziale:
1999 - Adalberto Sartori e Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX, Dizionario biografico, volume I, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2012 - Arianna Sartori, Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea, Mantova, Archivio Sartori Edi-tore.
2015 - MantovainArte2015, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2016 - di Fiore in Fiore, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2017 - Arianna Sartori, Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018, Mantova, Archivio Sartori Editore.
L’inaugurazione della mostra si svolgerà Sabato 3 febbraio alle ore 17.00 alla presenza dell’artista.
Guardare i paesaggi di Domenico Acerbo, è come aprire una finestra sulla pianura lombarda, con i suoi colori per ogni stagione. Da questa finestra, Domenico guarda il suo percorso pittorico, che lo porta a camminare sulla sua terra piena di ricchezza e ricordi. La sua pittura viene arricchita da talune sue tecniche personali; che donano ai suoi quadri un insieme più tridimensionale. Il suo figurativo viene così interpreta-to con un doppio effetto, pittorico, ma soprattutto poetico. I suoi quadri danno a questo punto emozioni, sia quando guardiamo i paesaggi sia quando guardiamo le nature morte. Tra le emozioni più intense, una particolare ricerca del paesaggio innevato, che non si limita al bianco candore della neve, ma ai mille colori dell’inverno, con le sfumature tipiche di questa stagione, apparente ferma, statica, ma sempre pronta a ri-fiorire. La pittura di Domenico Acerbo ci fa camminare per le campagna, dalle mille sfumature di colori e sensazioni, che parlano dell’amore per la sua arte estremamente ricca, per poter esprimere e raccontare tut-to questo.
Prof. Enrico Miglioli
La luce, nelle opere di Domenico Acerbo è forte, ferma e radente, non è luce di sole né di luna e nemme-no artificiale: è solo il contrario dell’ombra fitta, fondale di oggetti e figure che emergono lentamente e si offrono alla chiarità in primo piano. Ciò provoca una metafisica, inspiegabile tensione; tutto è immobile e il silenzio divenga tangibile.
Anna Moccia
Domenico Acerbo presenta delle nature morte, che altro non sono che nitide speculazioni sullo spazio svolto dalla luce. Lontana dalla pittura di genere e da quella secentesca, lontana dalla pittura pura di Cara-vaggio e dal genere settecentesco di Crespi di Chardin o Goya, la pittura di Domenico Acerbo nasce come pittura moderna, sperimentata dai Delacroix, dai Cézanne, e dai Manet, come pura espressione pittorica. Il suo maestro ideale e il punto di partenza per la sua cultura formale è Giorgio Morandi. A volte sono colori densi, a volte la tramatura cromatica si stempera in un’aria metafisica e delicata, come in alcune nature morte quasi monocrome. Gli oggetti rappresentati sono quelli di uso quotidiano, bottiglie e vasetti che evidenziano costante volontà verso un’evoluzione pittorica sempre meglio definita anche nel suo tono in-timistico.
Rosaria Guadagno
(…) Acerbo dipinge, in particolare, quasi tutto dell’elemento urbano ed extraurbano e piacendogli molto il paesaggio innevato ha creato opere bellissime, raffigurandovi case sotto la neve, strade campestri dal fon-do gelato da neve e spazzato dal vento: tutte le suddette creazioni sono talmente ricche di fascino d’arrivare a commuovermi come l’imbarcazione abbandonata a se stessa che scorre sul fiume. L’autore dimostra di sapere usare e trattare a meraviglia le tele di sacco a favore della propria grande levatura artisti-ca, applicandola poi su soggetti come bottiglie, ortaggi, frutta collocati su un tavolo alla maniera di Moran-di, giocando sulle ombre o, alla magnifica arte di Chardin, disposti a caso su ripiani diversi lievitati dalla polvere d’ambiente che crea un gioco di riflessi dei colori applicati sulla juta (è una reazione scientifica ma naturale). (…)
Renzo Simoni
Con piacere ci si avvicina alle opere di Domenico. Si riconoscono gli oggetti, e i luoghi, ma si capisce an-che la sua partecipazione. Il suo affetto, la sua presenza è nella scelta dei colori, delle pennellale sobrie o piene, ma soprattutto nelle variazioni. Una sfida al banale con citazioni colte e amore per il visibile. Dun-que nella mente di chi vede si creano confronti e si comprendono i sentimenti: il riscatto del vuoto o dato dai fondi calibrati; il senso dell’esserci dalla scelta delle costruzioni; la voglia di condividere dalla scelta dell’arte. Pertanto un riconoscimento felice a Domenico che è disposto a pensare nuovi mondi.
Prof. Franco Negri
Domenico Acerbo
Pittore autodidatta, mantovano d’adozione inizia da ragazzo a mostrare passione per la pittura, ma è solo a metà degli anni ‘80 che riprende in mano i pennelli in modo continuativo.
Agli inizi degli anni ‘90 si aggrega al Gruppo Artisti Virgiliani, con loro partecipa a diverse mostre colletti-ve in città e provincia. I suoi soggetti preferiti sono le nature morte e i paesaggi lacustri mantovani.
Vive e lavora a San Giorgio (Mn).
Mostre personali: 1996 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 1997 - Galleria “Le Salette”, Revere (Mn). 1999 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 2000 - Galleria “Isabella d’Este”, Mantova. 2001 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2001 - Villa “Can del Pergher”, Ferrara di Monte Baldo (Vr). 2002 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2003 - Palazzo Maggi, Nogara (Vr). 2017 - Galleria Sant’Isaia, Bologna.
Mostre collettive: 1990 - Galleria “La Torre”, Mantova. 1991 - Galleria “La Torre”, Mantova. 1993 - Gal-leria “La Torre”, Mantova. Borgoforte (Mn). 1994 - Salone Mantegnesco, Mantova. Palazzo Cavriani, Vol-ta Mantovana (Mn). 1995 - Galleria “La Torre”, Mantova. Salone Mantegnesco, Mantova. Sala Civica di Quistello (Mn). Borgoforte (Mn). 1996 - Galleria “Lo Scalone”, Mantova. Galleria “Isabella d’Este”, Man-tova. 1997 - Villa “Mirra”, Cavriana (Mn). 1998 - Salone Mantegnesco, Mantova. 1999 - Circolo “Presidio Ufficiali”, Mantova. 2000 - Casa di Rigoletto, Mantova. 2002 - Cerese, Borgo Virgilio (Mn). 2005 - Galleria “Dino Villani”, Suzzara (Mn). 2015 - Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn). 2016 - Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (Mn). Galleria Arianna Sartori, Mantova.
Di lui hanno scritto: Rosaria Guadagno, Anna Moccia, Vittorio Montanari, Federica Scaravelli, Giuseppe Torreggiani, Franco Negri, Renzo Simoni, Enrico Miglioli.
Bibliografia essenziale:
1999 - Adalberto Sartori e Arianna Sartori, Artisti a Mantova nei secoli XIX e XX, Dizionario biografico, volume I, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2012 - Arianna Sartori, Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea, Mantova, Archivio Sartori Edi-tore.
2015 - MantovainArte2015, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2016 - di Fiore in Fiore, a cura di Arianna Sartori, catalogo mostra, Mantova, Archivio Sartori Editore.
2017 - Arianna Sartori, Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018, Mantova, Archivio Sartori Editore.
03
febbraio 2018
Domenico Acerbo – Ricordi e suggestioni
Dal 03 al 15 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
3 Febbraio 2018, ore 17.00
Autore
Curatore