Il contesto collettivo BABELE, sempre teso al confronto e allo stesso tempo alla ricerca di un’armonizzazione tra diversi linguaggi espressivi, tecniche, materiali ed esperienze, per il suo terzo appuntamento del 2005 accoglie una selezione delle creazioni di LUISA CAPUA PER Z’ATELIER.

LUISA CAPUA disegna per la propria etichetta Z’ATELIER luci, complementi per la casa e borse che, pur nella loro apparente diversità, evidenziano una comune e particolare sensibilità nella ricerca di materiali, tecniche e forma.

La mostra è una sintesi della ricerca di LUISA CAPUA su materiali e tecniche riassunta dai nomi delle sue collezioni: TRAME . CRINOLINE . FOULARDS.

TRAME comprende alcune luci realizzate in filo di polyammide tessuto ad effetto maglia e una seduta realizzata in filo di acciaio inox e polyammide sempre tessuto come se fosse una maglia di lana. Alla base di questa collezione c’è la ricerca e volontà di sperimentare l'uso di filati non usuali, per queste applicazioni, e molto diversi tra loro.
Il risultato è una varietà di trame e trasparenze dagli effetti e forme inaspettati.

CRINOLINE, progetto ispirato alla leggerezza e levità, contempla una serie di luci e di complementi per la casa. Il concetto di leggerezza è alla base della sfida nell’uso della crinolina, tessuto evocatore di tempi lontani e di rigidità (dovuta al crine tessuto con fili di lino o di seta), come materia da plasmare in forme attuali, dinamiche e aeree
Girandola e Aquilone sono i nomi e indicano le forme di due lampade: la prima da tavolo e la seconda a sospensione. Entrambe ci riportano alla meraviglia di quando bambini li abbiamo visti muoversi all’aria, sospinti dal vento. Le luci e i complementi per la casa hanno forme leggere che si montano e smontano all’infinito grazie ad un sistema di piegature e chiusure con bottoni automatici. Il materiale usato è una rete morbida in polyammide, CRINOLINA.

FOULARDS è una collezione di borse ispirata all’origami, antica arte del piegare.
Le borse sono prive di cuciture portanti, non hanno tagli ed i modelli sono elaborati sino a trovare forme nuove, dove le pieghe configurano tasche e spazi funzionali all’oggetto stesso. Le borse sono double-face e si smontano completamente. L’abbinamento di colori e fantasie sempre diverso, realizzato con foulard originali anni 50-60, rende ogni borsa un pezzo unico non riproducibile.

''Babele, dunque, non è la città della mitica unità definitivamente smarrita.
E’ invece quel luogo dove, proprio grazie alla confusione, è possibile tradurre reciprocamente tutte le lingue. E traduzione vuol dire innanzitutto reciproca comprensione.''
Giuseppe Cantarano ''Elogio di Babele''