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Gesualdo Prestipino – Abitare
“Abitare” apre per la prima volta le porte della casa dell’artista Gesualdo Prestipino. La casa, di per sé un piccolo museo, si mostrerà nella sua più profonda e intima bellezza e presenterà le sculture di Prestipino in un percorso espositivo diffuso, completato da interventi di altri cinque artisti
Comunicato stampa
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Curata da Laura Fattorini, Mario Margani, Claudio Renna e Anna Tinebra, “Abitare” apre per la prima volta le porte della casa dell’artista Gesualdo Prestipino. La casa, che già di per sé è un piccolo museo, si mostrerà sua più profonda e intima bellezza e presenterà le sculture di Prestipino in un percorso espositivo diffuso che intende essere la ricostruzione in punti del suo lavoro. Così, attraversare i diversi ambienti della casa significherà ascoltare una storia per comprenderla nella sua importanza e interezza.
Il lavoro di Gesualdo Prestipino sarà altresì il punto di riferimento capace di orientare una nuova produzione artistica. Sono stati invitati gli artisti Nicola Amato, Silvano Arcidiacona, Massimo Estero, Patrizia Fazzi e Giovanni Magaglio a restituire una diversa energia alla grande casa sul lago di Pergusa. Grazie alla composizione di cinque interventi, gli artisti integreranno l’esperienza dell’Abitare al lavoro di Prestipino e, con l’utilizzo di un’estetica contemporanea, la mostra si renderà una sperimentazione immediata nella sua fruizione.
//
In occasione della mostra, Legambiente – Enna Circolo Degli Erei propone un’escursione guidata presso la Riserva Naturale del Lago di Pergusa giovedì 25 luglio. L’escursione parte dallo spiazzo tra la Nazionale e la strada che conduce l’Autrodomo in cui si trova la scultura “Ratto di Proserpina”. La partecipazione richiede la prenotazione al numero (+39) 320 9433258.
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Gli artisti:
Gesualdo Prestipino
Gesualdo Prestipino nasce a Enna il 15 ottobre del 1933. Si diploma presso l’Istituto d’Arte di Palermo. Esordisce giovanissimo come pittore ma dedicherà tutto il percorso artistico alla scultura. Nei primi anni Settanta presenta un’ampia sintesi del suo lavoro in Germania a Freiburg e Lorrach. Soggiorna a Milano e l’anno seguente si reca a Parigi, è in cerca di esperienze umane e sociali. Combattuto tra la ricerca e l’identità si trasferisce in Svizzera nell’attesa di un nuovo tema, di una nuova maturità artistica. Smanioso e dubbioso di se stesso ritorna a Milano, periodicamente frequenta Torino dove respira il fermento artistico della nascente arte povera. Ritorna ad Enna e si tuffa senza esitazioni alla ricerca dell’essenzialità delle forme, in una ricerca di echi della memoria, recuperando l’energia trasmessa dai miti e dal suo territorio per renderli attuali e proiettarli in un nuovo contemporaneo se non al futuro. Questo pensiero costituisce il punto di partenza per la sua successiva produzione scultorea. Tra la fine degli anni Ottanta e tutti gli anni Novanta, bassi rilievi raffiguranti miti contemporanei e personaggi storici si lasciano avvolgere da accennate fasce, ora frammentate ora sovrapposte. La linea curva diventa dolce e si presta per nuove sperimentazioni anche nella ceramica, nel legno, nel bronzo e nel ferro. In quest’ultimo materiale la fascia non è più fascia, è un elemento ferroso apparentemente pesante per la sua natura, ma diventa leggera come una piuma per le sue movenze informali, non più fasce programmate, ma libere nelle forme e nelle dimensioni.
Nicola Amato
Incisore e sound artist, nato ad Augusta (Siracusa), si laurea in Graphic Design a Catania e in Grafica d’Arte a Bologna. Ha lavorato come assistente al biennio di grafica d’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna e a Museum Graphia nei laboratori di litografia, calografia e serigrafia. È tra gli ideatori e gli artisti del progetto di arte pubblica “InContext | conversione di residui urbani” e vincitore del primo “Premio Daolio: Plutot la vie..Plutot la ville” e del premio “Claudio Abbado”. Ha vinto il premio “Comune di Gorlago” nel 2016 e ha ricevuto diverse segnalazioni in manifestazioni e premi nazionali e internazionali per le opere calcografiche. Alcune di queste si trovano oggi all’interno di musei o collezioni private. Realizza opere site-specific e installazioni utilizzando lastre metalliche, ruggine, terra e cemento e soprattutto il suono ricavato spesso da materiali trovati sul posto o con registrazioni ambientali e strumenti DIY. Le installazioni danno spesso vita a un’azione in cui l’artista processa i suoni con tecnologie che permettono di sperimentare con tutto ciò che sta in mezzo a due macro-universi: l’analogico e il digitale. Restituisce così momenti performativi sempre in relazione con lo spazio e i suoi abitanti. Con il suono, la ricerca si spinge fino alle radici della “concrete music” dove è la materia a suonare e non più gli altoparlanti. Porta avanti il progetto “Ctoniophonie” (in collaborazione con musicisti come Jacopo Mittino e Francesco Zedde). Questo è una performance visiva, sonora e interattiva in cui l’artista spinge la parte più radicale della sua poetica, una riflessione sull’io, uno sguardo sinestetico sulla vita psichica ed emozionale che porta alla luce la sedimentazione della memoria e dell’esperienza. Attualmente vive e lavora a Bologna. Il suo atelier è all’interno del laboratorio artistico condiviso Checkpoint Charly.
Silvano Arcidiacona
Silvano Arcidiacona, nasce a Caltagirone (CT) sabato 02 febbraio 1974. Si diploma in Architettura e Arredamento all’Istituto Reg. d’ Arte “Mario Cascio” di Enna nel 1996. Prosegue il percorso artistico all’Accademia di Brera a Milano, seguendo i corsi di Pittura di Alberto Garutti. Qui si confronta, quotidianamente, con la scena artistica di fine millennio del capoluogo lombardo e con artisti internazionali come Helmut Newton, Franz West, Orlan, Mario Airo’, Ettore Spalletti, Mario Merz, Luciano Fabro, Sam-Taylor Wood e moltissimi altri. Pur non conseguendo il diploma accademico interiorizza elementi fondamentali del “fare arte contemporanea”. I sui campi di ricerca e di poetica si sviluppano su temi esistenzialisti (la poesia), l’omosessualità socio-antropologica (la fotografia), l’autoritratto post-concettuale (la pittura). Negli ultimi anni si è occupato di critica e curatela in Sicilia e in Lombardia. Nel 2012 cura il contest “EXPERIMENTA” per l’IMEFF (International Melzo File Festival) diretto da Chiara Boeri, con opere digitali di Rebecca Agnes, Mammafotogramma Studio, Videozero di Francesco Ballo e la danza interattiva di Ariella Vidach. Attualmente lavora al suo primo romanzo ambientato nella Milano dell’ultimo decennio del 1900. Dal 2000 vive a Piazza Armerina (En), in Sicilia.
Massimo Estero
Massimo Estero nasce a Enna nel 1965. Si occupa di comunicazione audio-visiva. Ha all’attivo numerose partecipazioni a eventi, collettive e personali in ambito cittadino, italiano ed estero. La sua ricerca autentica parte dagli archetipi, simboli e rappresentazioni di una cultura contemporanea che egli propone allo spettatore come momento di autoaffermazione ideologica e di proposizione concreta. I suoi dipinti, i suoi film, le sue foto, le sue installazioni, i suoi scritti sentono molto dell’influenza esercitata da correnti artistico culturali come il futurismo, l’arte concettuale, il minimalismo, la scrittura visiva, la land art e l’arte etnico-antropologica: il tutto proposto in una chiave del tutto personale ed innovativa.
Patrizia Fazzi
Patrizia Fazzi, classe 1959, nasce come attrice della Cooperativa Nuove Proposte di Enna alla fine degli anni ’70. Partecipa alla realizzazione di tutte le produzioni teatrali che vengono rappresentate in Sicilia, in varie regioni d’Italia e fuori dai confini nazionali tra cui Londra al Covent Garden. Le produzioni spaziano dal Teatro di figura fino al Teatro di strada passando dal Teatro ragazzi e dai Laboratori all’interno di ogni ordine e grado, portando gli spettacoli in prestigiose manifestazioni e festival. Dal 2005 si occupa di regia indirizzata prevalentemente a giovani studenti. Sue le regie di Scimmie, Se l’arte è donna, Testimoni.
Giovanni Magaglio
Sound designer e musicista palermitano con base a Bologna, ha studiato prima musica elettronica a Palermo e poi Sound Design al Conservatorio di Musica G.B. Martin di Bologna. Nel connubio tra il suono acustico e l’elaborazione elettronica ha individuato il suo principale interesse. Lavora con il suono in ambiti musicali, audiovisivi, performativi e installativi. Negli ultimi anni collabora con Il centro di ricerca musicale Tempo Reale ed è uno dei fondatori della compagnia teatrale “Frazioni Residue” e dell’etichetta discografica palermitana “Tipoff”.
Il lavoro di Gesualdo Prestipino sarà altresì il punto di riferimento capace di orientare una nuova produzione artistica. Sono stati invitati gli artisti Nicola Amato, Silvano Arcidiacona, Massimo Estero, Patrizia Fazzi e Giovanni Magaglio a restituire una diversa energia alla grande casa sul lago di Pergusa. Grazie alla composizione di cinque interventi, gli artisti integreranno l’esperienza dell’Abitare al lavoro di Prestipino e, con l’utilizzo di un’estetica contemporanea, la mostra si renderà una sperimentazione immediata nella sua fruizione.
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In occasione della mostra, Legambiente – Enna Circolo Degli Erei propone un’escursione guidata presso la Riserva Naturale del Lago di Pergusa giovedì 25 luglio. L’escursione parte dallo spiazzo tra la Nazionale e la strada che conduce l’Autrodomo in cui si trova la scultura “Ratto di Proserpina”. La partecipazione richiede la prenotazione al numero (+39) 320 9433258.
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Gli artisti:
Gesualdo Prestipino
Gesualdo Prestipino nasce a Enna il 15 ottobre del 1933. Si diploma presso l’Istituto d’Arte di Palermo. Esordisce giovanissimo come pittore ma dedicherà tutto il percorso artistico alla scultura. Nei primi anni Settanta presenta un’ampia sintesi del suo lavoro in Germania a Freiburg e Lorrach. Soggiorna a Milano e l’anno seguente si reca a Parigi, è in cerca di esperienze umane e sociali. Combattuto tra la ricerca e l’identità si trasferisce in Svizzera nell’attesa di un nuovo tema, di una nuova maturità artistica. Smanioso e dubbioso di se stesso ritorna a Milano, periodicamente frequenta Torino dove respira il fermento artistico della nascente arte povera. Ritorna ad Enna e si tuffa senza esitazioni alla ricerca dell’essenzialità delle forme, in una ricerca di echi della memoria, recuperando l’energia trasmessa dai miti e dal suo territorio per renderli attuali e proiettarli in un nuovo contemporaneo se non al futuro. Questo pensiero costituisce il punto di partenza per la sua successiva produzione scultorea. Tra la fine degli anni Ottanta e tutti gli anni Novanta, bassi rilievi raffiguranti miti contemporanei e personaggi storici si lasciano avvolgere da accennate fasce, ora frammentate ora sovrapposte. La linea curva diventa dolce e si presta per nuove sperimentazioni anche nella ceramica, nel legno, nel bronzo e nel ferro. In quest’ultimo materiale la fascia non è più fascia, è un elemento ferroso apparentemente pesante per la sua natura, ma diventa leggera come una piuma per le sue movenze informali, non più fasce programmate, ma libere nelle forme e nelle dimensioni.
Nicola Amato
Incisore e sound artist, nato ad Augusta (Siracusa), si laurea in Graphic Design a Catania e in Grafica d’Arte a Bologna. Ha lavorato come assistente al biennio di grafica d’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna e a Museum Graphia nei laboratori di litografia, calografia e serigrafia. È tra gli ideatori e gli artisti del progetto di arte pubblica “InContext | conversione di residui urbani” e vincitore del primo “Premio Daolio: Plutot la vie..Plutot la ville” e del premio “Claudio Abbado”. Ha vinto il premio “Comune di Gorlago” nel 2016 e ha ricevuto diverse segnalazioni in manifestazioni e premi nazionali e internazionali per le opere calcografiche. Alcune di queste si trovano oggi all’interno di musei o collezioni private. Realizza opere site-specific e installazioni utilizzando lastre metalliche, ruggine, terra e cemento e soprattutto il suono ricavato spesso da materiali trovati sul posto o con registrazioni ambientali e strumenti DIY. Le installazioni danno spesso vita a un’azione in cui l’artista processa i suoni con tecnologie che permettono di sperimentare con tutto ciò che sta in mezzo a due macro-universi: l’analogico e il digitale. Restituisce così momenti performativi sempre in relazione con lo spazio e i suoi abitanti. Con il suono, la ricerca si spinge fino alle radici della “concrete music” dove è la materia a suonare e non più gli altoparlanti. Porta avanti il progetto “Ctoniophonie” (in collaborazione con musicisti come Jacopo Mittino e Francesco Zedde). Questo è una performance visiva, sonora e interattiva in cui l’artista spinge la parte più radicale della sua poetica, una riflessione sull’io, uno sguardo sinestetico sulla vita psichica ed emozionale che porta alla luce la sedimentazione della memoria e dell’esperienza. Attualmente vive e lavora a Bologna. Il suo atelier è all’interno del laboratorio artistico condiviso Checkpoint Charly.
Silvano Arcidiacona
Silvano Arcidiacona, nasce a Caltagirone (CT) sabato 02 febbraio 1974. Si diploma in Architettura e Arredamento all’Istituto Reg. d’ Arte “Mario Cascio” di Enna nel 1996. Prosegue il percorso artistico all’Accademia di Brera a Milano, seguendo i corsi di Pittura di Alberto Garutti. Qui si confronta, quotidianamente, con la scena artistica di fine millennio del capoluogo lombardo e con artisti internazionali come Helmut Newton, Franz West, Orlan, Mario Airo’, Ettore Spalletti, Mario Merz, Luciano Fabro, Sam-Taylor Wood e moltissimi altri. Pur non conseguendo il diploma accademico interiorizza elementi fondamentali del “fare arte contemporanea”. I sui campi di ricerca e di poetica si sviluppano su temi esistenzialisti (la poesia), l’omosessualità socio-antropologica (la fotografia), l’autoritratto post-concettuale (la pittura). Negli ultimi anni si è occupato di critica e curatela in Sicilia e in Lombardia. Nel 2012 cura il contest “EXPERIMENTA” per l’IMEFF (International Melzo File Festival) diretto da Chiara Boeri, con opere digitali di Rebecca Agnes, Mammafotogramma Studio, Videozero di Francesco Ballo e la danza interattiva di Ariella Vidach. Attualmente lavora al suo primo romanzo ambientato nella Milano dell’ultimo decennio del 1900. Dal 2000 vive a Piazza Armerina (En), in Sicilia.
Massimo Estero
Massimo Estero nasce a Enna nel 1965. Si occupa di comunicazione audio-visiva. Ha all’attivo numerose partecipazioni a eventi, collettive e personali in ambito cittadino, italiano ed estero. La sua ricerca autentica parte dagli archetipi, simboli e rappresentazioni di una cultura contemporanea che egli propone allo spettatore come momento di autoaffermazione ideologica e di proposizione concreta. I suoi dipinti, i suoi film, le sue foto, le sue installazioni, i suoi scritti sentono molto dell’influenza esercitata da correnti artistico culturali come il futurismo, l’arte concettuale, il minimalismo, la scrittura visiva, la land art e l’arte etnico-antropologica: il tutto proposto in una chiave del tutto personale ed innovativa.
Patrizia Fazzi
Patrizia Fazzi, classe 1959, nasce come attrice della Cooperativa Nuove Proposte di Enna alla fine degli anni ’70. Partecipa alla realizzazione di tutte le produzioni teatrali che vengono rappresentate in Sicilia, in varie regioni d’Italia e fuori dai confini nazionali tra cui Londra al Covent Garden. Le produzioni spaziano dal Teatro di figura fino al Teatro di strada passando dal Teatro ragazzi e dai Laboratori all’interno di ogni ordine e grado, portando gli spettacoli in prestigiose manifestazioni e festival. Dal 2005 si occupa di regia indirizzata prevalentemente a giovani studenti. Sue le regie di Scimmie, Se l’arte è donna, Testimoni.
Giovanni Magaglio
Sound designer e musicista palermitano con base a Bologna, ha studiato prima musica elettronica a Palermo e poi Sound Design al Conservatorio di Musica G.B. Martin di Bologna. Nel connubio tra il suono acustico e l’elaborazione elettronica ha individuato il suo principale interesse. Lavora con il suono in ambiti musicali, audiovisivi, performativi e installativi. Negli ultimi anni collabora con Il centro di ricerca musicale Tempo Reale ed è uno dei fondatori della compagnia teatrale “Frazioni Residue” e dell’etichetta discografica palermitana “Tipoff”.
24
luglio 2019
Gesualdo Prestipino – Abitare
Dal 24 al 25 luglio 2019
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE (vedi note)
Enna, (Enna)
Enna, (Enna)
Orario di apertura
19:30-24
Vernissage
24 Luglio 2019, h 19:30
Autore
Silvano Arcidiacona
Patrizia Fazzi
Curatore
Anna Tinebra