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TreStanzeSpazioA
Gli artisti sono il tedesco Joachim Grommek e gli italiani Alessandro Mencarelli e Roberta Piccioni
Comunicato stampa
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Nasce a Pistoia “S p a z i o A” contemporanearte. Sabato 14 maggio l’inaugurazione con la mostra “TreStanzeSpazioA”. Gli artisti sono il tedesco Joachim Grommek e gli italiani Alessandro Mencarelli e Roberta Piccioni. Pittura, fotografia e video per “TrestanzeSpazioA”, il numero cosiddetto perfetto, per annunciare una mostra che recita tre volte tre: tre stanze, tre artisti, tre medium espressivi.
S p a z i o A ha origine dall’esperienza positiva di “Uscita Pistoia” – il prossimo ottobre alla terza edizione – e diventa luogo di progetti per l’arte contemporanea per artisti nazionali e internazionali, con programmazione annuale.
La sede è uno spazio fuori dagli schemi, intimo e riservato, ma nello stesso tempo aperto, neutrale e trasparente. Le “stanze” piuttosto che le “sale espositive” da cui si origina “S p a z i o A”, A come inizio, come complemento di luogo, soprattutto come spazio “A-perto”: per andare oltre le differenze, incontrare e conoscere nuovi linguaggi e nuove espressioni.
Joachim Grommek, alla sua prima mostra in Italia, utilizza la pittura, la fotografia, l’installazione e la scultura con citazioni e confronti diretti all’opera di artisti, quali Andy Warhol, Donald Judd e Robert Ryman. Grommek nelle sue opere compie una nuova ricerca sul riprodurre dal vero, e indaga il campo di differenze tra l’oggetto in sé e la tessitura del dipinto inteso come rappresentazione. I suoi ultimi lavori, su truciolato con tecnica mista, sono caratterizzati dall’accostamento o dalla sovrapposizione in orizzontale di linee che simulano l’uso del nastro adesivo dando forma ad elementi geometrici regolari. E, a differenza di artisti concettuali, di matrice astratta, come Kenneth Noland che adoperava il nastro adesivo per realizzare, con precisione, le sue famose strisce sulla tela, Grommek giunge allo stesso risultato con l’utilizzo del solo pennello.
Alessandro Mencarelli nella vita è avvocato penalista, documenta la routine del suo lavoro quotidiano attraverso la fotografia, con questa fissa in immagini le difficoltà di comunicazione rivelando soltanto una parte del corpo degli interlocutori. Dagli incontri nelle carceri tra l’avvocato e l’artista ed i detenuti nasce la serie dal titolo Colloqui, per la prima volta saranno esposti gli ultimi scatti di questo ciclo di opere. Si tratta di immagini che rappresentano una parte della realtà spesso sconosciuta. Dettagli degli ambienti, particolari, pochi cenni di movimento o la staticità di una posizione divengono espressione di uno ‘stare nel mondo’. Il suo obiettivo è per lo più puntato sotto ‘le gambe’ del tavolo che divide l’avvocato/fotografo dal suo detenuto/soggetto dell’immagine e in questa dimensione di cruda realtà che le posizioni assunte dai piedi esprimono l’ansia di un’anima mundi in pena.
Il terzo artista è Roberta Piccioni che sperimenta il linguaggio del video, a cui spesso abbina la creazione di ambienti installativi, in modo da stimolare il coinvolgimento diretto dello spettatore che diviene parte integrante dell’opera. La narrazione, nei suoi lavori, è il filo conduttore di azioni che si sviluppano su più piani: emotivo, visivo e percettivo. Gli elementi di espressione che caratterizzano le sue opere sono i suoni, le voci meccaniche che si ripetono, il fruscio insistente del vento nelle foglie, lo scricchiolio dei rami. Silenzi, sensazioni di vuoto e attesa scandiscono il fluire del tempo e stimolano lo spettatore a ritrovare la propria storia in un viaggio all’interno dei meandri della memoria.
S p a z i o A ha origine dall’esperienza positiva di “Uscita Pistoia” – il prossimo ottobre alla terza edizione – e diventa luogo di progetti per l’arte contemporanea per artisti nazionali e internazionali, con programmazione annuale.
La sede è uno spazio fuori dagli schemi, intimo e riservato, ma nello stesso tempo aperto, neutrale e trasparente. Le “stanze” piuttosto che le “sale espositive” da cui si origina “S p a z i o A”, A come inizio, come complemento di luogo, soprattutto come spazio “A-perto”: per andare oltre le differenze, incontrare e conoscere nuovi linguaggi e nuove espressioni.
Joachim Grommek, alla sua prima mostra in Italia, utilizza la pittura, la fotografia, l’installazione e la scultura con citazioni e confronti diretti all’opera di artisti, quali Andy Warhol, Donald Judd e Robert Ryman. Grommek nelle sue opere compie una nuova ricerca sul riprodurre dal vero, e indaga il campo di differenze tra l’oggetto in sé e la tessitura del dipinto inteso come rappresentazione. I suoi ultimi lavori, su truciolato con tecnica mista, sono caratterizzati dall’accostamento o dalla sovrapposizione in orizzontale di linee che simulano l’uso del nastro adesivo dando forma ad elementi geometrici regolari. E, a differenza di artisti concettuali, di matrice astratta, come Kenneth Noland che adoperava il nastro adesivo per realizzare, con precisione, le sue famose strisce sulla tela, Grommek giunge allo stesso risultato con l’utilizzo del solo pennello.
Alessandro Mencarelli nella vita è avvocato penalista, documenta la routine del suo lavoro quotidiano attraverso la fotografia, con questa fissa in immagini le difficoltà di comunicazione rivelando soltanto una parte del corpo degli interlocutori. Dagli incontri nelle carceri tra l’avvocato e l’artista ed i detenuti nasce la serie dal titolo Colloqui, per la prima volta saranno esposti gli ultimi scatti di questo ciclo di opere. Si tratta di immagini che rappresentano una parte della realtà spesso sconosciuta. Dettagli degli ambienti, particolari, pochi cenni di movimento o la staticità di una posizione divengono espressione di uno ‘stare nel mondo’. Il suo obiettivo è per lo più puntato sotto ‘le gambe’ del tavolo che divide l’avvocato/fotografo dal suo detenuto/soggetto dell’immagine e in questa dimensione di cruda realtà che le posizioni assunte dai piedi esprimono l’ansia di un’anima mundi in pena.
Il terzo artista è Roberta Piccioni che sperimenta il linguaggio del video, a cui spesso abbina la creazione di ambienti installativi, in modo da stimolare il coinvolgimento diretto dello spettatore che diviene parte integrante dell’opera. La narrazione, nei suoi lavori, è il filo conduttore di azioni che si sviluppano su più piani: emotivo, visivo e percettivo. Gli elementi di espressione che caratterizzano le sue opere sono i suoni, le voci meccaniche che si ripetono, il fruscio insistente del vento nelle foglie, lo scricchiolio dei rami. Silenzi, sensazioni di vuoto e attesa scandiscono il fluire del tempo e stimolano lo spettatore a ritrovare la propria storia in un viaggio all’interno dei meandri della memoria.
14
maggio 2005
TreStanzeSpazioA
Dal 14 maggio al 10 luglio 2005
arte contemporanea
Location
SPAZIOA GALLERY
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 16 alle 20 solo su appuntamento telefonico
Vernissage
14 Maggio 2005, ore 18
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore