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Stefano Cerio – Codice multiplo
Alla Città della Scienza esposte le nuove opere di Stefano Cerio. Una riflessione sulla genetica, condotta attraverso una serie di immagini e un video sul mondo dei gemelli
Comunicato stampa
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Dal 18 giugno al 17 luglio alla Città della Scienza di Napoli è in programma la mostra CODICE MULTIPLO che presenta i nuovi lavori di Stefano Cerio.
Il percorso espositivo, curato da Gianluca Marziani, raccoglie 8 fotografie (formato 100x120cm) e un video (durata 4 minuti, 16 secondi). Le immagini rappresentano coppie gemellari, di nazionalità ed età diverse, all’interno di veri laboratori di ricerca. La scelta del luogo non è casuale ma necessaria per il messaggio che le opere suggeriscono: non tanto una riflessione sul concetto di doppio quanto sulla genetica e sulle creazioni di esseri umani tra loro identici. Un’analisi che si spinge sul pericoloso limbo in cui certe conoscenze scientifiche potrebbero essere utilizzate per perfezionare la specie.
Queste opere proseguono e ampliano la logica già sviluppata nella precedente serie intitolata Machine Man, ovvero, descrivere il rapporto tra uomo e scienza.
La mostra si arricchisce di una sezione allestita alla Galleria Franco Riccardo arti visive dove, dal 18 giugno al 30 luglio, saranno esposte 8 fotografie, un video e un’istallazione che completano il percorso iniziato alla Città della Scienza.
Come sottolinea l’artista: “Il mio lavoro non va contro la genetica, piuttosto mette in guardia su un suo possibile uso distorto. Quello che mi affascina nel concetto di scientificità è la misurabilità dei valori. La scoperta scientifica diventa tale quando può essere ripetuta indefinitamente da persone diverse in condizioni uguali. L’arte contemporanea è assolutamente il contrario: il valore diviene sempre più personale e indefinito”.
Riprendendo le parole di Marziani “…arte e cultura scientifica stanno legandosi in un complesso e significativo genoma della contemporaneità. La riflessione di Cerio elabora una maniacale tensione iconografica attorno ad una visione anomala del corpo sdoppiato…”
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Effe Erre, con testi di Gianluca Marziani, Martina Corgnati e Vittorio Silvestrini, Presidente della Fondazione IDIS-Città della Scienza e docente di Fisica Generale all’Università di Napoli “Federico II”.
Stefano Cerio vive e lavora tra Milano e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli 18 anni collaborando con il settimanale L’Espresso. Dal 2001 il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e i video – mostre alla Galleria Damian Boquet di Parigi, al Diaframma a Milano, alla galleria Recalcati Arte Contemporanea a Torino. Tra le sue personali più recenti ricordiamo, lo scorso anno, la mostra da Lattuada Studio a Milano dal titolo Machine Man.
Il percorso espositivo, curato da Gianluca Marziani, raccoglie 8 fotografie (formato 100x120cm) e un video (durata 4 minuti, 16 secondi). Le immagini rappresentano coppie gemellari, di nazionalità ed età diverse, all’interno di veri laboratori di ricerca. La scelta del luogo non è casuale ma necessaria per il messaggio che le opere suggeriscono: non tanto una riflessione sul concetto di doppio quanto sulla genetica e sulle creazioni di esseri umani tra loro identici. Un’analisi che si spinge sul pericoloso limbo in cui certe conoscenze scientifiche potrebbero essere utilizzate per perfezionare la specie.
Queste opere proseguono e ampliano la logica già sviluppata nella precedente serie intitolata Machine Man, ovvero, descrivere il rapporto tra uomo e scienza.
La mostra si arricchisce di una sezione allestita alla Galleria Franco Riccardo arti visive dove, dal 18 giugno al 30 luglio, saranno esposte 8 fotografie, un video e un’istallazione che completano il percorso iniziato alla Città della Scienza.
Come sottolinea l’artista: “Il mio lavoro non va contro la genetica, piuttosto mette in guardia su un suo possibile uso distorto. Quello che mi affascina nel concetto di scientificità è la misurabilità dei valori. La scoperta scientifica diventa tale quando può essere ripetuta indefinitamente da persone diverse in condizioni uguali. L’arte contemporanea è assolutamente il contrario: il valore diviene sempre più personale e indefinito”.
Riprendendo le parole di Marziani “…arte e cultura scientifica stanno legandosi in un complesso e significativo genoma della contemporaneità. La riflessione di Cerio elabora una maniacale tensione iconografica attorno ad una visione anomala del corpo sdoppiato…”
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Effe Erre, con testi di Gianluca Marziani, Martina Corgnati e Vittorio Silvestrini, Presidente della Fondazione IDIS-Città della Scienza e docente di Fisica Generale all’Università di Napoli “Federico II”.
Stefano Cerio vive e lavora tra Milano e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli 18 anni collaborando con il settimanale L’Espresso. Dal 2001 il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e i video – mostre alla Galleria Damian Boquet di Parigi, al Diaframma a Milano, alla galleria Recalcati Arte Contemporanea a Torino. Tra le sue personali più recenti ricordiamo, lo scorso anno, la mostra da Lattuada Studio a Milano dal titolo Machine Man.
17
giugno 2005
Stefano Cerio – Codice multiplo
Dal 17 giugno al 17 luglio 2005
arte contemporanea
Location
CITTA’ DELLA SCIENZA
Napoli, Via Coroglio, 104, (Napoli)
Napoli, Via Coroglio, 104, (Napoli)
Orario di apertura
martedì, mercoledì e giovedì 9.00 – 15.00; venerdì, sabato e domenica 18.00 – 23.00. Lunedì chiuso
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore