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Kenneth Noland
12 opere di grandi dimensioni degli anni ‘70 di uno dei maestri dell’astrazione
Comunicato stampa
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Dal 19 novembre al 21 gennaio 2006 alla Galleria Fumagalli di Bergamo è in programma un importante appuntamento d’arte che vedrà protagonista uno dei maestri dell’astrazione, Kenneth Noland.
La mostra rivolgerà l’attenzione sul periodo creativo degli anni ’70, esemplificato da 12 grandi opere della serie Irregular shape e Shaped canvases, esposte sui due piani della Galleria.
I dipinti metteranno in evidenza le caratteristiche pittoriche dell’artista americano quali l'uso del colore, secondo un processo intuitivo e auto referenziale che ne sottolinea la forma, il movimento e l'energia.
In Noland lo spazio è colore e il colore è spazio, organizzato, composto e orchestrato; la geometria è inaspettatamente distillata e accostata al colore per rendere molto forte l'impatto emozionale. Nei lavori presentati a Bergamo (1974/1980), caratterizzati dalla forma irregolare, Kenneth Noland esplora la composizione non rettilinea che esce dalla ricerca precedente delle opere con linee orizzontali.
I dipinti sono dominati da alcune linee a bande che appaiono per essere canalizzate nei bordi della tela cruda e definite dal pigmento di colore. La tela deformata, le righe e il colore danno all'opera la qualità del non finito, dell'uniforme, dell'estensione laterale, dell'antidecorativo.
Il colore a bande, fini o larghe, ha la funzione di enfatizzare il respiro laterale della composizione espandendola all'infinito da ogni lato.
Kenneth Noland è stato celebrato fin dagli anni Sessanta. Il critico americano Clement Greenberg nel 1960 lo definisce capostipite della corrente Color field painting.
Come afferma l'artista: “Ogni cosa è colore, il colore in pittura è un modo per cercare di sospendere, di far vibrare le cose senza affogarle nello strutturalismo del surrealismo o del cubismo... La struttura è un elemento molto importante, ma nella migliore pittura di colore la struttura non è mai evidente e non è specchio rappresentativo di qualcos'altro, solo di se stessa..."
Kenneth Noland (Asheville, North Carolina, 1924)
Da ragazzo frequenta il Black Mountain College, la scuola che ha ospitato i principali artisti di questa generazione. Nel 1948 è a Parigi dove studia con lo scultore russo Ossip Zadkine e con il purista Ozenfant. Dal 1949 al 1951 insegna all'Institute of Contemporary Art di Washington, dal 1951 al 1960 alla Catholic University e al Workshop Center of the Arts, sempre a Washington. Nel 1985 è stato Milton Avery Professor of the Arts al Bard College dello Stato di New York.
Vive e lavora a Port Clyde (Maine Usa).
La sua prima esperienza espositiva nel nostro Paese, risale al 1960 alla Galleria dell’Ariete a Milano.
Nel 1964 partecipa alla storica Biennale che, con il Gran Premio assegnato a Robert Rauschenberg, decretò il successo a livello internazionale dell’arte americana. Nel 1976 viene invitato per la seconda volta a partecipare alla Biennale veneziana.
Nel 1986 sarà ancora presente, per la terza volta, alla Biennale di Venezia. La sua ultima personale in Italia risale al 1993, alla galleria Extra Moenia di Todi.
La mostra rivolgerà l’attenzione sul periodo creativo degli anni ’70, esemplificato da 12 grandi opere della serie Irregular shape e Shaped canvases, esposte sui due piani della Galleria.
I dipinti metteranno in evidenza le caratteristiche pittoriche dell’artista americano quali l'uso del colore, secondo un processo intuitivo e auto referenziale che ne sottolinea la forma, il movimento e l'energia.
In Noland lo spazio è colore e il colore è spazio, organizzato, composto e orchestrato; la geometria è inaspettatamente distillata e accostata al colore per rendere molto forte l'impatto emozionale. Nei lavori presentati a Bergamo (1974/1980), caratterizzati dalla forma irregolare, Kenneth Noland esplora la composizione non rettilinea che esce dalla ricerca precedente delle opere con linee orizzontali.
I dipinti sono dominati da alcune linee a bande che appaiono per essere canalizzate nei bordi della tela cruda e definite dal pigmento di colore. La tela deformata, le righe e il colore danno all'opera la qualità del non finito, dell'uniforme, dell'estensione laterale, dell'antidecorativo.
Il colore a bande, fini o larghe, ha la funzione di enfatizzare il respiro laterale della composizione espandendola all'infinito da ogni lato.
Kenneth Noland è stato celebrato fin dagli anni Sessanta. Il critico americano Clement Greenberg nel 1960 lo definisce capostipite della corrente Color field painting.
Come afferma l'artista: “Ogni cosa è colore, il colore in pittura è un modo per cercare di sospendere, di far vibrare le cose senza affogarle nello strutturalismo del surrealismo o del cubismo... La struttura è un elemento molto importante, ma nella migliore pittura di colore la struttura non è mai evidente e non è specchio rappresentativo di qualcos'altro, solo di se stessa..."
Kenneth Noland (Asheville, North Carolina, 1924)
Da ragazzo frequenta il Black Mountain College, la scuola che ha ospitato i principali artisti di questa generazione. Nel 1948 è a Parigi dove studia con lo scultore russo Ossip Zadkine e con il purista Ozenfant. Dal 1949 al 1951 insegna all'Institute of Contemporary Art di Washington, dal 1951 al 1960 alla Catholic University e al Workshop Center of the Arts, sempre a Washington. Nel 1985 è stato Milton Avery Professor of the Arts al Bard College dello Stato di New York.
Vive e lavora a Port Clyde (Maine Usa).
La sua prima esperienza espositiva nel nostro Paese, risale al 1960 alla Galleria dell’Ariete a Milano.
Nel 1964 partecipa alla storica Biennale che, con il Gran Premio assegnato a Robert Rauschenberg, decretò il successo a livello internazionale dell’arte americana. Nel 1976 viene invitato per la seconda volta a partecipare alla Biennale veneziana.
Nel 1986 sarà ancora presente, per la terza volta, alla Biennale di Venezia. La sua ultima personale in Italia risale al 1993, alla galleria Extra Moenia di Todi.
19
novembre 2005
Kenneth Noland
Dal 19 novembre 2005 al 21 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA FUMAGALLI
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19.30
Vernissage
19 Novembre 2005, ore 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore