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Elio Ciol – Naturali armonie
Una nuova inedita sequenza di immagini eseguite in collaborazione con la galleria de faveri a.rte di Feltre
Comunicato stampa
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Una nuova inedita sequenza di immagini eseguite in collaborazione con la galleria de faveri a.rte di Feltre.
…Prima del fotografare viene il vedere, il guardare, l’osservare, il contemplare. Un’attività poco considerata che richiede capacità, concentrazione, allenamento e che si affina con l’esercizio. Il fotografo “sa vedere” o “ vede quello che gli altri non vedono”, si sente spesso dire. In effetti la pratica della fotografia allena a una osservazione meno superficiale dello sguardo veloce e distratto a cui la vita contemporanea ci ha abituato o costretto…. Ma fotografare, oltre che possedere questa perizia, vuol dire scegliere cosa vedere e, nel vedere, scegliere cosa inquadrare.
Guardando le fotografie (cioè le scelte) di questa cartella si percepiscono sensazioni di pace, quiete, silenzio, armonia, serenità e tutto ciò non può non essere anche nella mente e nella personalità di Ciol, un autore capace di togliersi dal caos, dal rumore, dalla frenesia, per distillare immagini vestite soprattutto della bellezza della serenità.
E’ una fotografia in controtendenza: viviamo un periodo in cui sembra che valga la pena puntare l’obiettivo solo sul brutto, sullo sfascio, sul degrado e questo finisce con l’aumentare il senso di disagio nel vivere in un mondo sempre meno ospitale, sempre meno armonioso, in cui vediamo la natura sempre più offesa e maltrattata. Messaggi di negatività o forse voglia di denuncia per uno stato di cose che non ci sta bene e che vorremmo cambiare.
In questo panorama il lavoro di Elio Ciol è come una boccata di aria sana e pulita, come quella dei luoghi da lui ripresi. Questo è lo specchio della sua personalità che nasce, a dir suo, anche dalla “fortuna” di vivere in un luogo in cui gli orizzonti sono ancora ampi e la natura è ancora capace di stupirci.
…I paesaggi di Elio Ciol, pur essendo un inno a un armonioso mistico equilibrio, non sono mai eroici come quelli di Ansel Adams o Edward Weston, a cui spesso sono stati paragonati, ma invece visioni elegantemente semplici e dotate di un silenzio particolare. Quel silenzio necessario per “ascoltare la luce” come recita il titolo di uno dei suoi libri, e necessario anche per sintonizzarsi e catturare le energie positive della natura che si manifestano come testimonianza del soprannaturale.
….La fotografia di Ciol è molto spesso una fotografia che vibra e fa vibrare: parla il linguaggio dei ritmi, dei chiaroscuri, dei pieni e dei vuoti. Così l’obiettivo registra balaustre, scalinate, cancellate, rami, fronde e filari che diventano una speciale e assolutamente moderna maniera per rimisurare il circostante e riconsiderare la nostra pratica del vedere: un ottimo antidoto contro l’usura del nostro sguardo distratto.
Guido Cecere
*Titolare della Cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia e Villa Manin di Passariano
…Prima del fotografare viene il vedere, il guardare, l’osservare, il contemplare. Un’attività poco considerata che richiede capacità, concentrazione, allenamento e che si affina con l’esercizio. Il fotografo “sa vedere” o “ vede quello che gli altri non vedono”, si sente spesso dire. In effetti la pratica della fotografia allena a una osservazione meno superficiale dello sguardo veloce e distratto a cui la vita contemporanea ci ha abituato o costretto…. Ma fotografare, oltre che possedere questa perizia, vuol dire scegliere cosa vedere e, nel vedere, scegliere cosa inquadrare.
Guardando le fotografie (cioè le scelte) di questa cartella si percepiscono sensazioni di pace, quiete, silenzio, armonia, serenità e tutto ciò non può non essere anche nella mente e nella personalità di Ciol, un autore capace di togliersi dal caos, dal rumore, dalla frenesia, per distillare immagini vestite soprattutto della bellezza della serenità.
E’ una fotografia in controtendenza: viviamo un periodo in cui sembra che valga la pena puntare l’obiettivo solo sul brutto, sullo sfascio, sul degrado e questo finisce con l’aumentare il senso di disagio nel vivere in un mondo sempre meno ospitale, sempre meno armonioso, in cui vediamo la natura sempre più offesa e maltrattata. Messaggi di negatività o forse voglia di denuncia per uno stato di cose che non ci sta bene e che vorremmo cambiare.
In questo panorama il lavoro di Elio Ciol è come una boccata di aria sana e pulita, come quella dei luoghi da lui ripresi. Questo è lo specchio della sua personalità che nasce, a dir suo, anche dalla “fortuna” di vivere in un luogo in cui gli orizzonti sono ancora ampi e la natura è ancora capace di stupirci.
…I paesaggi di Elio Ciol, pur essendo un inno a un armonioso mistico equilibrio, non sono mai eroici come quelli di Ansel Adams o Edward Weston, a cui spesso sono stati paragonati, ma invece visioni elegantemente semplici e dotate di un silenzio particolare. Quel silenzio necessario per “ascoltare la luce” come recita il titolo di uno dei suoi libri, e necessario anche per sintonizzarsi e catturare le energie positive della natura che si manifestano come testimonianza del soprannaturale.
….La fotografia di Ciol è molto spesso una fotografia che vibra e fa vibrare: parla il linguaggio dei ritmi, dei chiaroscuri, dei pieni e dei vuoti. Così l’obiettivo registra balaustre, scalinate, cancellate, rami, fronde e filari che diventano una speciale e assolutamente moderna maniera per rimisurare il circostante e riconsiderare la nostra pratica del vedere: un ottimo antidoto contro l’usura del nostro sguardo distratto.
Guido Cecere
*Titolare della Cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia e Villa Manin di Passariano
03
dicembre 2005
Elio Ciol – Naturali armonie
Dal 03 dicembre 2005 al 05 febbraio 2006
fotografia
Location
GALLERIA DE FAVERI ARTE – LAB 610 XL
Sovramonte, Frazione Servo, 167/B, (Belluno)
Sovramonte, Frazione Servo, 167/B, (Belluno)
Orario di apertura
da martedì a domenica 15.30 – 19.30
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 17.30
Autore
Curatore